RIVISTA POP 0°L ARE 625 Ora abbiamo debiti per tre miliardi e mezzo. La cifra non dice tutta la gravità della cosa. Si tratta di vedere quali attività si hanno contro tale passivo. La Prussia ad esempio ha un debito molto maggiore dello impero, circa 7 miliardi. Ma non c'è da inquietarsene, giacchè i debiti della Prussia son fatti per impieghi produttivi. Di fronte ai debiti, la Prussia ha tali colossali valori nei demani , nelle foreste , nelle miniere , nelle ferrovie .che se volesse l< realizzarli » rimarrebbe anche dopo pagati i creditori una grande ca pitalista. Per l'interesse dei suoi debiti essa paga il 4 1/2 °/o circa, ma l'impiego del denaro prestato lerende, nelle ferrovie, ad esempio, il 6 o il 7 0 / 0 • Tutt'altro è il caso caso dell'impero. Esso ha fatto i suoi debiti per scopi militari. E l' impiego militare, per quanto necessario, non rende interessi. Le atti· vità dell' impero che gettano un reddito· sono soltanto i tra~ti delle linee ferroviarie cieli' Alsazìa-Loren.a (Reischsland) e la posta e il telegrafo. Per quanto il bilando postelegrafico renda bene, _si capisce che i valori realizzabili dell'impero non stanno in alcuna proporzione con i suoi debiti. Il fisco dell'impero è un fondo carico d'ipoteche. Per impedire un nuovo aumento del debito si potrebbe si ricorrere a nuovi elevamenti dei « contributi matricolari n • ' ma praticamente ciò non è effettuabile ; molti piccoli stati sentono già ora troppo il carico matrkolare. Siccome poi non si può pensare a economie, non rimane per evitare i prestiti che ricorrere a nuove imposte d'impero. È ciò che si sta facendo e su cui sono tutti d'accordo; il disaccordo comincia alla domanda : quali imposte debbano essere aumentate o introdotte. Fin qui il sistema delle finanze deil'impero si è basato esclusivamente sulle dogane e sulle imposte indirette. Dazio sui cereali, sul tabacco, sul caffè, sul petrolio e poi; imposte sul tabacco, sulla birra, sull'acquavite, sul sale, sullo zuccheroqueste sono le fonti principali. Con altre parole , è colpito il consurpo della massa per sostenere le spese dell'esercito e della marina. È evidente che il sistema non· può servire a rendere popolari queste spese. Ma a parte tale considerazione politica, nuovi aggravamenti delle imposte indirette sono da respingere perchè hanno azione progressiva verso il basso, ciò tanto più quando, éome in questo caso, il loro tasso è già elevatissimo. Una riforma del sistema è dunque necessaria e qui vengono in discussione quattro sorta d'imposte dirette: un'impi:-sta sul reddito, un 'imposta su coloro che non prestano servizio militare, (Wehrsteuer), nn'imposta sui patrimoni e infine un'imposta sull'eredità, La prima sarebbe l'imposta ideale, ma i singoli stati hanno già fortemente gravato il reddito per conto loro : la seconda presenta grandi difficoltà pratiche; è invece accettabile la terza ma di per sè insufficiente non essendo consigliabile di calcare eccessivamente la mano sulla forma dei capitali. L'ultima è di facile applicazione perchè i singoli stati ad eccezione di pochi (Alsazia-Lorena, Amburgo , Lubecca) finora non toccano quasi l'eredità. Di tutti gli stati d'Europa, quelli tedeschi hanno la più bassa imposta sulla eredità. Essa non giunge, in tutti gli Stati tedeschi presi insieme, a gettar trenta milioni, mentre ne dà 350 in Inghilterra! I trapassi da ascendenti a discendenti non vengono affatto tassati, e la percentualc del\ 'imposta non cresce per crescere dell'eredità! Una buona imposta sull'eredità a modello inglesee la Germania sarebbe uscita per lungo tempo dalle sue strettezze finanziarie· (Der Turmer, novembre) ( r ). ( 1) Com' è noto, la riforma finanziaria che verrà ora presen- ·tata al Reichstag contiene , oltre a nuovi aggravi sulla birra e sul tabacco, anche un progetto d'imposta d'impero sull'ere dità, ma non nella misura qui chiesta dal deputato nazionalesociale Gerlach. N. d. R. E. P. Culvenvell: li carattere e I' e<lucazione giappooeso. - Il fanciullo nella scuola elementare giapponese fa colezione alle sei e sta a scuola dalle sette sino alle do-• dici. Queste cinque ore sono interrotte dalla ginnastica e dalla ricreazione. La domenica è giorno inrero di vacanza ; il sabato di mezza vacanza ; c' è vacanza per quindici giorni nel1' inverno per una settimana in aprile e per un mese in agosto. I fanciulli nelle loro ricreazioni non quistionano mai. Un insegnante inglese, dopo due anni di esperienza , ha riconosciuto che non ha mai visto quistionare gli scolari giapponesi. Non vi sono punizioni eorporali. Nessun insegnante giappo. nese perde la sua calma senza cadere in disgrazia. L' attitudine mentale degli scolari è molto seria viva. [l modo di dispensarsi dagli obblighi scolastici in uso tra gl' Inglesi è sconosciuto tra i Giapponesi. I fanciulli di tutte le classi, ricchi e poveri , vanno alla stessa scuola. Tutte le classi nel Giappone si distinguono per h ;;traordinaria cortesia nell' agire e nel parlare. Vi sono pochi ho norary pri-ì_es e i precetti del Sermone della Montagna sono osservati più rigorosamente nel Giappone che nelle nazioni cristia.ne, le quali cr~dono nella loro autorità divina; il dovere , non il proprio miglioramento è il movente che ti anima. Sono dati sussidi scolastici che ogni studente promette di restituire perchè servano ad altri studenti. La ginnastica è tenuta in grande considerazione ; la memoria da pappagalli non è apprezzata (parrot memory is discouraget). Alla morale so:io consacrate due ore alla settimana nella scuola elementare; un'ora nelle scuole secondarie. Le massime morali vengono illustrate con esempi storici o con atti degli uomini privati. Queste storie non sono esempi di forza trionfante e di conquista, ma di abnegazione. Ndl' insi::gnam.ento cri · stiano a ciò si avvicinerebbero le storie dei martiri ; ma nella mente dei Giapponesi la speranza del martire nella vita futura (of reward in heaverz) sarebbe uno sci:-occo alla virtù (would rob the act of virtue). Questa forza di padronanza (self-control) e di abnegazione (self-e.ffacement) domina l' opinione pubblica , le abitudini, il patr;oltismo. Non vi è traccia di e1Ùusiasmo religioso. Ad una classe di fanciulli nel 1892 fu domandato quale era il loro più caro desiderio; risposero: « essere messi in condizione di morire pel nostro amato imperatore ii. L'Imperatore è una astrazione che occupa il posto occupato nella nostra mente da Dio. (National Review. Ottobre). ♦ Ca,·dinale Gib!Jons: La leg·ge dt Lynch: sue cause e rimedi . . È legge di tutte le nazioni cristiane e civili, fondata sui comandi di Mosè che tutti gli omicidi volontari e gli autori dei più atroci delitti vengano sottoposti alla pena di morte. Mai privati, i singoli individui, qualunque sia la loro posizione e la loro influenza sulla com unità non. possono da loro stessi eri· gersi ad agenti ed esecutori della giustizia punitiva. Se ciò avvenisse sarebbe in pt!ricolo la vita di tutti ed altri omicidi avverrebbero, che rimarrebbero impuniti. Anche i capi Ji Stato non possono esercitare tale prt!rogativa punitrice almeno in tempo di pace. Essi non posson0 pron~nziare sentenze di morte se non dopo un regolare processo. L:i Costituzione Americana dichiara espressamente che nessuno può essere privato della vita, della proprietà o della libertà senza un regolare giudizio. Ogni esecuzione colla Legge di Lynch, perciò è una diretta e flagrante violazione della Costituzione e chiunque ama questo paese ( Stati Uniti ) deve sentire vergogna della frequenza con cui in nome di detta legge vengono uccisi degli uomini. Dal 1885 al 1903 vi sono stati 2875 linciaggi e vi sono soltanto cinque Stati dell' Unione, che ne v-enno immuni : Massachussettr, New Hampshire, Vermont, Rhode Island e Utah. Il linciaggio è una macchia per la civilta americana e ne diminuisce la stima presso le altre nazioni; è perenne insulto
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