Rivista popolare di politica lettere e sccienze sociali - anno XI - n. 21 - 15 novembre 1905

602 RIVISTA POPOLARE L'on. Fortis in viaggio di scoperta ... in pnesi co - nosciuti. Il caso De Felice. -Il Presidente del Consiglio dei ministri prima della riapertnra della Camera dei Deputati ha fatto un daggio nelle Calabrie e in Sicilia. L'avvenire non remoto ci dirà se questo viaggio lascerà, come quelli degli altri ministri, il tempo che ha trovato. Certo e che neppure i più sfegatati cortigiani e i giornalisti più ·ufficiosi oseranno affermare che se ne sentiva il bisogno: i mali di quelle regioni sono conosciuti da anni ed anni e si potrebbe formare una montagna di carta accumL1lando tutta quella ch'è stata consumata per le inchieste , pei comizii , pei discorsi parlamentari , pei disegni di legge, per articoli dei giornali , e delle riviste , pei libri più o meno voluminosi. Municipi, provincie, camere di commercio hanno presentato all' on. Fortis numerosi memoriali sui bisogni locali e sui mezzi più adatti per migliorare le tristi condizioni economiche locali : egli forse non li avrà letti per non disturbare Ja dige8tione dei tanti banchetti, che gli sono stati offerti e per non cancellare il ricordo delle feste poco entusiastiche e molto ufficiali. Non possiamo ·occuparci di tutti i voti presentati in Calabria e in Sicilia al ministro viaggiatore, nè rileveremo i commenti che si fanno sull'assenza dell'on. Majorana , che pur sembrava indicato particolarmente ad accompagnarlo per la sua qualità di Siciliano e per quella di Ministro delle Finanze. Ci limitiamo a riprodurre il memorandum formulato dall' avv. Ercole Ponte per conto dei municipi della provincia di Catania, che rappresenta la media dei voti della Sicilia ed anche delle Cala.brie. E' il seg11ente: Estensione ed applicazione alla Siéìlia della legge per la Basilicata, con gli opportuni adatta.menti, conformi ai seguenti voti : 1. Sgravio di metà delle imposte fondiarie, o assunzione da parte dello Stato delle spese obbligatorie dei Comuni per la pubblica Istruzione e riassunzione di tutte quelle altre, provenienti da delegazioni di uffici di Stato arbitrariamente fatte e gravate sugli Enti locali. 2. Abolizione delle quote ·minime sui fabbricati ed esebzione delle imposte sui fabbricati rurali , già esistenti o da costruirsi. 3. Esenzione delle quote minime di focatico ed abolizione della tassa sul bestiame da lavoro. 4. Spezzamento immediato del latifondo fidecommissario con l'applicazione rigorosa della legge 17 luglio 1890, mercè opportuna trasformazione e concentrazione, e concessione in enfitensi delle terre nelle regioni latifondiste, con gli oportuni correttivi al C. C. sulla indivisibilità del canone e del fondo enfiteutico, applicando l'articolo 24 della legge sulle case popolari, con facoltà di riscatto ed obbligo dei miglioramenti eqtro il ventennio. Spezzamento graduale del latifondo baronale incoraggiandolo mercè sgravi d' imposte sulle parti quotizzate agli agricoltori e migliorate con cultura intensiva. 5. Colonizzazione interna, incoraggiando gli agricoltori ad abitare con le famiglie permanentemente in campagna , accordando agevolazioni fiscali o mutui di favore per costruzioni rurali. 6. Costruzione di bacini montani d' irrigazione, serbatoi artificiali, dighe di presa, gallerie filtranti, argini di fiumi e torrenti e rimboschimento, già promessi 45 anni fa da Cavour a Filippo Cordova. Contemporaneamente incoraggiare allo stesso fine privati e Comuni, con mutui di favore ed esenzioni di tasse ed imposte per le operazioni. 7. Provvedime~ti per la reintegrazione delle trazzere usurpate, con procedimenti sommari amministrativi ai sensi dello sovrane sanzioni del 1811 e 1842 facilitazioni e sussidi d' iucoraggiamento ai Comuni, per costruzioni e riordinamenti di vie rurali e sussidi chilometrici speciali per tramvie e servizi automobilistici. Mitigazione di tariffa pei trasporti di merd e vÌaggiatori sulle ferrnvìe e sui piroscafi. 8. RiJJresentazione e sollecita votazione del disegno di legge s11i demani comunali del Mezzogiorno, presen • tato prima dagli on. Giolitti e Lacava al Senato nella tornata del 18 febbraio 1893, e poi di,;cusso nel 1894 dall' 1 on. Boselli, nel 1895 dall' on. Barazzuoli e tlnalruentr dall'on. Guicr.iardini; presentato alla Camera dei deputati .nella seduta del 13 aprile 1897, sul quale riferì la Commissione parlamentare, relatore Rinaldi. 9. Sollecita discussione del disegno di legge s11l Ore dito Agrario in Sicilia, ora all'ordine del giorno della Camera (relatore l'on. Pasquale U hertiui). 10. Ripresentazione del disegno di legge sui contratti agrari ed istituzione dei probi viri per le industrie agrarie. 11. Riordinamento della circoscrizione territoriale ai fini precipui della retta amministrazione della giu~tizia in conformità dei disegni di legge esistenti. 12. Reintegrazione delle preture ingiustamente abolite con la legge del 1890 o istituzi,mi di sezioni di pretura con magistrato ed. ufficio fisso. Noi non esamineremo adesso i singoli punti di questo memorandum, la c11i reali7,zazione per la Sicilia e per le Calabrie assorbirebbe i seicento milioni del prestito di Ferri senza lasciare un centesimo agli scùpi, che il deputato socia.lista si propone. Quest,a osservazione fa intendere da sola che moltL;simi degli esposti desiderata rimarranno insoddisfatti anche senza alcun malvolere di ministri e di deputati. Ritorneremo, però, sulla quistione a momento opportuno; ma prima di lasciare l'argomento vogliamo rilevare la nota pol•t;ca. più spicca tl:Ie. più discus::ia del viaggio ministeriale: ]H. partecipazione dell' on. De Felice. prosindaco di Catania. alle feite iu onore all' onorevole Fortis. I socialisti di Roma lo hanno biasimato. assimilando l'atto suo a quello c•1mpiuto da.i socialisti di Genova e di Milano, che hanno µre1,o p:nte alle feste pel Re;) conservatori si sono fregate L: mani con_compi;tcenza scor~endo nel fatto un segno d1 addomesticamento del deputato rivoluzionario. Per noi hanno torto gli nni e gli altri. Data la mentalità meridionale e siciliana se De Felice si fosse astenuto sarel,be sta.to fatto segno a molte accuse cervellotiche si , ma efficaci abbastanza per nuocere idla causa democratica. La confosic,ne tra il Re e il Ministro che forma la base delle critiche è erronea ed è forse artitici~sa. Repubblicani e socialisti non vanno al Q 1irinale ; ma reµul>blicani e socialisti nello interesse degli elettori e della cosa pubblica ::ieri· · vono ai ministri e vanno anche al Palazzo Bra:-;chi ben di frequente. Quale roeraviglia, adunque, ::;el'on. De Fe: lice, quale sindaco e deputato di U.lfania, ha fatto gli onori di casa al ministro nella speranza di far cosa utile al proprio paese? ♦ Come nel ministero della guerra si spenda il d~- naro dei contribuenti. - Abbiamo indistito e Heg111teremo ad inHistere sugli sperperi colossali che si fanno dal ministero della guerra senza assicurare quella difesa dello Stato contro lo strttuiero, che sta a c 1ore a tutti gl'italiani, compresi moltissimi socialisti, come è risultato all'evidenza dalle ultime polemiche sulla pro· paganda antimilitarista. Le nostre cri tiche vennero sempre suffraga te uou solo coi fatti-erano essenzialmente ::iperirnentali- ma non poche volte anche colle parole d' indiscutibili autorità mi]itari; spesso con quella del!' ,rn. Generale Marazzi. Arriva in questo momento più clie opportuno un articolo del colonnello Biancardi nella. Nuova Antologia (1° Novembre), che viene a darci co upleta ragione. _ Il titolo s0lo dell'articolo: L'esercito senzri artiglieria, dovrebbe bastare a disilludere e ad ammonire i militaristi pazzi , che non ammettono alcuna discussioue sull'esercito e i deputati servili, che votauo ciecamente

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