Rivista popolare di politica lettere e sccienze sociali - anno XI - n. 21 - 15 novembre 1905

• RIVISTA POPOLARE 617 circoli vicini. Ho conosciuto un Europeo che si fece fare l'elenco delle 40 donne più belle del suo distretto, di cui ogni sera ne veniva requisita una !_)ermezzo del com missa rio di polizia. I mariti che si mostravano malcontenti venivano esiliati. Un altro avendo sposato temporaneamente una indigena, senza vergognars',;.ne alla partenza la vendette per L. 150. Un altro essendo stato tradito da un'indigena con un negro fece legare runo e l'altra e si abbandonò alla pederastia sulla donna in presenza del suo amante: L'incoscienza sua era che racconta va egli stesso la prodezza ! Gli Europei spesso litigano tra loro; si guar-• dano in cagnesco ; e sono gli stessi soldati europei, che danno i più deplorevoli spettacoli d'indisciplina. li desiderio sfrenato dei coloniali di essere premiati li spinge talora a fomentare colle vessazioni i moti rivoltosi degl' indigeni e ad inventare sommosse, complotti ed anche battaglie. Ne conosco uno che si ferì da sè stesso al ventre per rendere verosimile un combattimento immaginario. Dissi che alla partenza dall'Europa e all'arrivo nella colonia contraggono dei debiti. Desiderano pagarli ; ma non panno scrupoli in quanto ai mezzi, ricorrono alle sottrazioni, ai falsi, alle vessazioni di ogni genere sugli indigeni. Passiamo al capitolo delle violenze e dei crimini. Lo strumento , che rappresenta la parte principale in questi atti è una specie di staffile il cui manico e la corda sono'di uguale lunghezza, circa 60 c.m., formato da strisce sottili di pelle d'ippopotamo intrecciate tra loro. Questo staffile che rassomiglia molto allo Knout nel Soudan si chiama Manigolo e dai francesi chicotte o corda. E' lo stt ume11to prediletto dei coloniali. Per un sì o per un no essi fanno somministrare vari colpi di chicotte ai domestici, ai tiragliatori, a tutti i subordinati. Un coloniale ne faceva uso così frequente :..he la prima parola che egli indirizza va ad un negro, che si presenta va innanzi a lui era questa : calati le brache ! in modo che l'indigeno fosse pronto !Jer la staffilata. Le conseguenz~ sono gravi. Quando l' esecutore ha un braccio vigoroso bastano cinque colpi perchè il derma sia lacerato. In venti colpi la pelle del dorso. è interamente strappata e le masse muscolari profonde sono gravemente contusionate. Generalmente i colpi sono dati dalle spalle sino ai garetti mentre il paziente è coricato sul ventre. Il numero delle staffilate varia da 15 a 50; qualche volta producono la morte. Molti Europei incaricati di un comando coloniale si fanno sempre scortare dal loro esecutore armato di staffile, come gli antichi consoli romani lo erano dai littori. Un vecchio africano, che non voleva servirsi della chicotte ricorreva alla berlina lasciando impalato sulla piazza pubblica i pazienti da otto sino a ventiquattro ore. Altri adoperano l' anello semplice o doppio·, che produce la impossibilita di stare all'impiedi o seduti. Ho visto lunghe schiere di negri incatenati due a due obbligati a compiere duri lavori malgrado l' incomodo che apportavano i ferri. Una volta ho fatto liberare un negro che subiva tale condanna da sei mesi solo perchè aveva· frequentato un circolo senza l'autorizzione del comandante. La condanna viene inflitta pei più futili motivi; e una volta solo perchè in un lavoro non si erano trovati degli operai salariati. Si comprende facilmente che fatti e azioni simili esercitano un'azione disastrosa sulla colonizzazione. Le notizie si propagano nel mondo negro con rapidità straordinaria e gli odii, che provocano questi atti selvaggi si accumulano lentamente sino a tanto che determinano le ri_volte. Si può dire che tutte le som.:.. mosse locali che avvennero in Africa dopo la caduta ·di Samoray furono provocate dalla cattiva amministrazione; alcune lo furono scientemente da coloniali che col!a :epressione speravano conquistare onori o promoz10m. Molte morti misteriose di Europei probabilmente sono dovute ad avvelenamenti per rappresaglia. Tutto ciò si riferisce al criminalismo in tempo di pace , in mezzo a popolazioni calme e sottomesse. In tempo di guerra tutti gli orrori si accumulano e tutti i delitti si consumano con raffinamenti inauditi di crudeltà. L'Europeo discende la scala del criminalismo grado a grado , a misura che si accorge della impunità assoluta di cui gode. Egli finiscé col trovarsi poi a disagio in Europa, dove ogni freno gli riesce incomodo, intollerabile. Dissi che non tutti i coloniali sono scellerati : ve ne sono buoni ed onesti, attivi; un decimo. Due decimi sono degli egoisti, indifferenti, preoccupati sopratutto <lei loro interessi o di quelli delle loro case , ma che vivono onestamente. Cinque decimi calcolo che abbiano percorso i primi gradini della deµravazione o del semplice criminalismo. Due decimi, infine, sono dei veri criminali. Il .criminalismo coloniale porta con se un triplice pericolo : pei nostri principi , pei nostri interessi, .., per la nostra razza. I costumi coloniali smentiscono crudelmente i principi repubblicani, che professiamo e riducono ad una ipocrisia verbale il nostro filantropismo. Creano il desiderio e il bisogno della liberazione negli oppressi , che prenderà il nome di nippofilismo , di pericolo giallo, di panislamismo, di separatismo ec. ma ch'è la risultante di lunghi anni di muta soffetenza e di feroce rassegnazione. Come le classi politiche hanno avuto la loro rivoluzione e le loro jacqueries; come le classi sociali minacciano la loro ; così le razze africane o asiatiche, classi umane oppresse, avranno un giorno la loro. La vita coloniale, infine, produce una degenerazione fisica e morale della razza , assai pericolosa per la Francia la cui popolazione è stazionaria. P~rciò nel Congresso coloniale del 1904 sostenni che il profitto materiale che la Francia ricava dai suoi lontani possedimènti non compensava le perdite nel valore morale dei suoi abitanti. Le mie parole sollevarono un tumulto tra coloro che traggono benfizi della vita coloniale ed un congressista emise il voto che il governo della repubblicapresentasseuna legge che permettessedi costringereal lavorogl'indigeni detle coloniefrancesi. Se a Parigi si possono formulare simili voti come sorprendersi di ciò che avviene nelle colonie? Riassumo e concludo : I crimini commessi dagli Europei nelle colonie sono più frequenti che non si creda; essi non costituiscono un sistema di amministrazione , ma sono il risolato di una serie di cause ; queste cause sono il cattivo reclutamento, le condizioni difettose al momento della partenaza, l'ozio, le privazioni, l'isolamen~o, l'assenza di controllo , l' alcoolismo , il paludismo ; la proporzione

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