Rivista popolare di politica lettere e sccienze sociali - anno XI - n. 21 - 15 novembre 1905

...... 614 R l V I S ·1·A P O P OLA lZE Può anche essere sincero il sentimento patriottico attribuito ali' attuale Pontefice; ma intanto egli, ubbidendo ai cenonati interessi superiori della Chiesa cattolica, anche quando accennò a togliere il non expedit, in Novembre 1904 e in qualche successiva elezione parziale, cio fece non in omaggio all' italianita, ma a difesa dei princi pii conservatori. Perciò Don Romolo Murri, che aflannosameote combatte per avere una patria - è il titolo di uno stelloncino pubblicato nella sua Cultura Sociale (1 ° Novembre) -- per vedere esaudito il suo legittimo desiderio deve mutare le condizioni della Chiesa Cattolica in ltalic~ e nel mondo ed indurre il suo Sommo gerarca a riconoscere esplicitamente l' Italia qual' è rinunziando formalmente ai pretesi diritti del Papato al dominio temporale. Egli vuole una patria, ma il suo capo infallibile non vuole, non può dargliela; per dargliela dovrebbe danneggiare sè stessa nel mondo, distrurre e cancellare i ricordi, le tradizioni, le credenze, gl' interessi che duranti tanti e tanti secoli attorno alla Chiesa Cattolica si sono consolidati in senso contrario al patriottismo italico. Don Romolo Murri sta pei proletari contro i padroni; ma il suo capo infallibite -i fatti valgono più delle parole - si accorda più facilmente· coi padroni contro i proletari. Anche con Leone XIII, sotto il quale la democrazia cristiana avrebbe potuto sperare maggiore assentimento. dall'alto per ii suo movimento, la famosa enciclica de conditione opiftcum rimase lettera morta e gradatamente, a misura che si accentuava il movimento socialista, venne sconfessata e rilegata tra le carte inutili, dando completa ragione ad Herny Georges, che tale fine aveva previsto. Dalla massima sincerita del conservatorismo o dello spirito di rrazione di Pio X, poi, se ne ha documento incontestabile nella sua amicizia coli' onorevole Macola e coll'azione, di accordo coll'ultimo, spiegata come Patriarca di Venezia. Don Romolo Murri sta per il progresso e per la libera discussione; al Papa infallibile; a tutta la Chiesa cattolica basta il Sillabo, eh' è il Codice più completo e più autorevole della dottrina della reazione. E io quanto al Sillabo giova riprodurre questo stelloncino, per me di colore oscuro del numero cennato della Coltura Sociale che ha per titolo : La modernità e i principi cattolici. Ecco : (( In un numero recente la Civiltà Cattolica riportava, ag giungendo che essa riscosse vivissimi applausi dai presenti, questa dichiarazione fatta dal deputato de Witt al congresso cattolico te~esco di Strasburgo : tt Come uomini moderni noi ci poniamo pienamente sul terreno dello stato moderno del diritto uguale per tutti : che riconosce il diritto fondamentale ( Urrecht) dell'uomo alla libertà di coscienza e di religione. Vigorosamente e recisamente insorgiamo contro l'asserzione tendenziosa che noi vogliamo il ritorno dello stato medioevale >>. tt Se in manifestazioni di tempo antico e recente si fa ancora l'apologia dell'inquisizione e del rogo, noi protestiamo in forma alta e solenne contro una simile teoria assolutamente incompatibile con la concezione moderna dello stato n_. tt Ombre dei gesuiti Tapparelli, Tarquini, Liberatore ! >> (( La Civiltà commenta giustamente : ti / principii cattolici restano eternamente veri ». Certissimo : ma c' è da giurare che per 99 su 1 oo dei gesuiti, domenicani e teologi in genere, visssuti a tutto il secolo xrx, le contraddittorie alle affermazioni del De Witt costituivano sicurissimamente dei principii. I principii cattolici, dunque, restano eternamente veri. Ma di quelli che noi crediamo principii) quali sono 11eramente tali? E come discernere questi dagli altri clte pa,·evano princìpii e non sono ? Il sillabo giova; ma, evidentemente, non basta n. A chi può sfoggir_è I' importan,a dell'ironia sui principii catt~lici eternamenti ve7:i? l~t cu~ et~rnita viene smentita dalle contradd1z10m stndent1 trél coloro che li professarono e li professano ? Questa ironia e i dubbi formidabili, che contiene sulla verità dei principi eterni del cattolicismo basterebbe a aettare il suo autore nel campo degli eretici. Ma e' ~ una reticenza, che ha bisogno di chiarimenti espliciti, nella frase : il Sillabo giova; rna evidentemente non basta. Il Sillabo può aiovare alla Chiesa Cattolica, i cui· o d . . interessi non riguardano la emocraz1a; ma evtdenternente esso è in antagonismo assoluto colla stessa democrazia, a. cui non solo non basta, ma deve respinaerlo e combatterlo con tutte le sue forze. Don °.\'1 urri è troppo intelligente per non comprendere che si deve necessariamente scegliere tra il Sillabo e la democrazia. Chi lo nega o lo rinneaa entra tout court nel campo della democra- o .. zia senza alcun affisso; chi lo accetta resta cnstiano o meglio cattolico e cessa di essere democratico. Ad un tempo non si può servire il diavolo e San Bernardo : bisogna· stare coll' uno o coli' altro. ~ col Sillabo o colla democrazia : scelga Don Murn e poscia non avrà bisogno di cercare alleanze, perchè sarà naturalmente riassorbito dal partito della reaz10ne e Ja quello del progresso. DoTT. N. CoLAJANNI Antin1ilitarisn10 è rivoluzione ( Una lettera di Kropotkine al Temps) Riproduciamo dai Te,nps Nou1.. 1eaux una lette:a inviata da Pietro Kropotkine al Temps, per rettificare alcuni brani di una sua conversazione mal riportati d:d giornale francese. In questo momento _in cui l' antimilitari~mo h~ il suo quarto d'ora crediamo far cosa grata a nosrn lettori pubblicando' la interessante lettera dell'agitatore russo. Signor Direttore, Leggo nel vostro !1umero_ del _10 _ottobre un a~ticolo del signor Pietro Mille,. intitolato: Esqu_zss~ d'après Nature; Pierre J(ropotkzne. Permettetemi di rilevarne certe inesattezze. Il Mille riproduce qualche brano· di una conversazione sull'antimilitarismo, alla quale non era presente, ma di cui aveva int~so_ par~are a _Parigi: Lo fa, ne son sicuro , colla migliore 1ntenz10ne d1 essere esatto, ma dando solo qualche brano staccato di quella conversazione ne snatura il senso completamente. Sì, ho detto : _ - Ho sessantadue anni, non faccio del sentimentalismo per riguardo alla Francia; vi sono s_tato condannato alla prigione, sono ancora colpito_ da un decreto di espulsione .... Ebbene, se la Francia fosse invasa dai Tedeschi, io rimpiangerei un~ cosa: c?e coi miei sessanf anni passati, non avrei probabilmente la forza di prendere un fucile per difenderla ..... Non come soldato della borghesia, beninteso, ma come soldato della rivoluzione, nelle legioni franche di

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