612 RIVISTA POPOLARE « incontro potrà rinnovarsi; e il 21 gennaio - « Luigi XVI ne seppe qualche cosa - non sono « le teste del popolo che cadono ». Noi non sappiamo che cosa vedremo in un prossimo 21 gennaio, anniversario della decapitazione di Luigi Capeto; sappiamo. che le colpe e gli errori dello Czarismo hanno reso un fatto uua rivoluzione, che pareva inverosimile, che lo scettro del potere è caduto dalle mani di un monarca degenerato. Se la reazione dovesse rendere indispensabile quakhe altro passo innanzi alla nemesi rivoluzionaria noi augureremmo che a Nicola II non tocchi b sorte di Luigi XVI. Per lo Czat di tutte le Russie il patibolo sarebbe troppo degna cosa; più' meritato il . . mamconuo. La Rivista L' impotenza~ùstituzionale della democrazia cristiana La lettera di Don Romolo Murri a Filippo Turati provocò infiniti commenti nella stampa di tutti i partiti e venne interpretata da colui, cui venne d_iretta e da quanti se ne occuparono, come una oflerta di alleanza della democraz:a cristfana al socialismo riformista. . La risposta del deputato per Milano ha dovuto ferire l' arnor proprio dd direttore della Cultura Sociale, che ha preferito pubblicare la propria difesa, non nella sua rivista, ma nel Giornaled'Italia perchè essa abbia la maggiore difiusioue possibile. Questa nuova epistola di Don Murri ha maggiore importanza della prima non per ciò che essa dice a giustificazione ed a spiegazione del passo fatto verso il socialismo riformista ; ma per le constatazioni e per le confessioni che fa riguard<;> alle condizioni del cattolicismo ed a ciò che pensa la parte giovane della democrazia cristiana. La quale ponendosi nettamente contro : le dottrine e l' azione del Sommo gerarca del cattolicismo, del triumvirato Toniolo - Pericoli - Medolago Alb:rni che ne interpreta il pensiero politico - sociale, del clero, e della grande massa dei cattolici con siflatte constatazioni e confessioni t1ocumenta l' impotenza organica propria derivante delle contraddizioni ineliminabili entro le quali si aggira come in un circolo vizioso. Don Murri, forse ricordando l'apologo della volpe e dell' uva, nega di avere chiesto alleanza al socialismo riformista, ma di avere invocato soltanto il rispetto reciproco e la tolleranza ; tanto vero, egli soggiunge, che la stessa lettera avrei potuto indirizzarla ai conservatori liberali o ai radicali ..... A proposito della intolleranza reciproca dei partiti politici italiani, il democratico sacerdote opportunamente avverte: « che l' Italia è ancora profondamente clericale, osservava già il Carducci, non pel numero di frati e di monache che essa alberga - e che, aggiungo io fanno assai poco rumore, ben•· chè facciano tuttora parecchio bene - ma per la disposizione che è in ciascuno di noi, anche scienziato e anche positivista, a trasformarsi in sacerdote di qualche nume, in pontefice di qualche chiesuola e in inquisitore e scomunicatore di qualcuno. Ma le sue reali intenzioni, contro queste piccine correzioni, vengono fuori chiaramente da ciò che ripete nella lettera al Giornale d' Iialia, come si può scorgere da queste sue parole testuali: ((Già sulla Cultura sociale di parecchi numeri adJietro io aveva detto che se l' attuale opportunismo poìitico dei cattolici e il loro spontaneo e cordiale accordo elettorale con... il partito del Governo durasse. i democratici cristiani sarebbero forse a·1che giunti aJ entrare per loro conto, nelle prossime elezioni politi..:he, in un tacito accordo ekttorale con i socialisti riformisti e i radicali. E da questa dichiarazione io prendeva le mosse per esaminare poi in genere la possibilità di accordi passeggeri e par,riali con i socialisti o con altri partiti; e studia va i rapporti presenti fra i socialisti -e i democratici cristiani e il danno positivo e grave che è venuto dall'asprezza di essi alla causa del proletariato ». Meglio avrebbe fatto a mantenere esplicito il deslderio di una allèanza anche passeggerae parziale: t:1nto più che tale desiderio motiva abbastanza nobilmente .. <( La possibilità di quell' accordo elettorale, egli di.::e, come anche quella d' una cordiale collaborazione, nella vita amm.i· nistrativa e politica, nelie varie questioni riguardanti interessi gravi e immediati delle classi lavoratrici e comuni e supremi interessi del!' Italia nostra mi conduceva alla critica di vizii ed errori d'intolleranza e di esclusivismo comuni a tutti i partiti, ma più gravi, certo, nelle file dei socialisti; per_ parecchi dei quali, avventurieri della politica che ci dà la sovraproduzione d' intellettuali e la tensione nervosa di tante cupidigie demagogiche nel nostro paese, le masse sono· sovente terreno di facili preJe e conquiste. E così il problema della vita e della cooperazione dei nostri partiti si convertiva in un problema di educazione politica. Chi oserebbe dire che proprio questo, dando a tali parole il loro pieno e più alto significato, non sia il più grave ed urgente problema della nostra vita pubblica? » L'alleanza tra gli uomini di buona volontà sinceramente s'impone a quanti amano il proprio paese, la causa <lei lavoratori e il progresso sodale poichè come lo stesso Don Murri ripete nell'ultimo numero della sua Culturasociale (1 ° novembri!) sono gravissimi i problemi che si affacciano nell'ora presente. Oltre tutto ciò che si riferisce ai grandi servizi pubblici, all' istruzione elementare, all' amministrazione della giustizia, alla riforma tributaria ai rapporti internazionali in via di profonda trasformazione ec. la necessità di nna efficace in tesa tra coloro, che vogliono risolvere nel modo migliore tali problemi, vien fuori da altri argomenti. Il giovane capo della democrazia cristiana giustamente osserva in tale articolo; » Nella politica, come altrove, noi abbiamo degli uomini impari al loro ufficio, uomini nei quali la gravità delle questioni che son chiamati a trattare soverchia le loro attitudini e nel cui pensiero e nei cui atti gli interessi collettivi non sono adeguatamente interpretati ed espressi ». ((La nostra vita pubblica è pronfondamente corrotta dalla petulanza degli interessi particolari e locali , dal pessimo funzionare dei partiti, dalla speculazione sulle varietà e sulle cupidigie _individuali stabilita a sistema : e questi difetti , lungi dall' andarsi moderando, minacciano di inquinare una azienda gigantesca, collegata ai più vitali interessi del paese, da poco assunta a gestione diretta dello Stato, l' amministrazione ferroviaria, e di rovinarla forse per decennii, irreparabilmente ». Nella impellenza di sifl:etti gravissimi problemi, poi Don Murri si sente costretto a cercare altrove e specialmente nel socialismo riformista degli alleati perchè
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==