• 592 RIVISTA POPOLARE Tra le pitture, poi, eccellono i PESCATORFIUGGENTIL'URAGANOdi, Charles Cottet , lungo il mare plumbeo, sotto il cielo tetro, sulla spiaggia brulla e deserta , nell' aria livida di minacce; e spicca il ritratto di JACQUESBLANCHEa,ssorto in un pensiero intenso e un pò mesto, come nostalgico, profondamente intuito e felicemente reso da Lucien Simon, del quale è pure una caratteristica SERA or PERDONO in Bre ttagna. Ma in una grande cartella di stampe, acqueforti, incisioni, litograGe, delle due che son nella sala e che pocbissimi scorgono e sfogliano, io ho trovato con lieta sorpresa il fatto mio: le litografie a colori d' Henri Rivière: delicate, poetiche, squisitissime; frammenti di natura e d'umanità purificati, idealizzati , ridotti alla loro intima essenza; paesaggi prima veduti, poi sognati, poi dipinti; Ggure prima incontrate, poi trasumanate, poi fissate: I RIFLESSI, L'ALBAN, EBBIAT, EMPESTAP,LENILUNION,EVE,NOTTE.... E, nelle vetrine dell'arte decorativa, i gioielli di Lucien Gaillard, sono veri miraeoli di gusto e di squisitezza, nei quali il valore della materia è mille volte superato dalla virtù dell' arte, profusa nel trasformare foglie e Gori, frutti e viticci, in diademi ed in pettini, in collane e in anelli, dove lo smalto si fonde con l' oro e le gemme fioriscono tra le filigrane .... Ma anche i metalli comuni si mostrano qui degni rivali dei più preziosi : il rame nei vasi cesellati e sbalzati di Lucien Bonvallet; e lo stagno nel servizio da birra , nei calici , nelle confettiere , nei piatti, in cui Jules Brateau ha disse!T\jnato un tesoro di freschi motivi vegetali , di simboli, d' allegorie, d'accenni delicatissimi; mentre, frammisti a queste gentili meraviglie, anche la ceramica sfoggia le sue perfezioni nei vasi e nelle coppe a crisantemi, a ranuncoli, a vitalbe, ad alghe, plasmati da Albert Dammouse, e le trine di Félix Aubert, sottili come ragnatele, aeree come vapori, trasportano la fantasia nei più inebbrianti elisi dell'intimità femminile. Dolce paese di Francia ! X Passando alla Sala Svedese, si prova di colpo un' impressione generale di benessere : di luce , di chiarità , di frescura, ed anche di famigliarità, di intimità, di semplicità squisita e festosa: Ferdinando Boberg l' ha fatta sapientemente coprire d' un tessuto greggio verdognolo modestissimo , illuminare da un tenue velario bianco, e mobiliare di tavole, di poltrone, di sedie, di mensole, di piedistalli eseguiti su suoi disegni, in legno scolpito verdiccio ed in cuojo di tono più scuro, nei quali la varietà e l'unità, la-parsimonia e l'eleganza, la praticità e la finezza, si fondono tutte in una squisita armonia; bellissimi pure gli stucchi, eseguiti da ·operai-artisti svedesi sotto la sua direzione , ed i cortinaggi, e i tappeti da pavimento e da tavola, tutti ispirati allo stesso gusto, estremamente simpatico; e molto interessante il grande albo di fotograGe d' ediGzì moderni svedesi, accennanti spesso, nell'inspirazione generale e nei particolari archi tettonici , ad uno stile del tutto nuovo e locale, genialmente caratteristico del paese e del secolo. Tra i singoli artisti , poi, qui primeggiano, non solamente per quantità, ma anche per qualità di opere, Larsson e Zorn. Carl Larsson espone ben diciassette dei suoi incantevoli acquerelli , fortemente disegnati in nero e vivacemente colorati in rosso ed in verde, in azzurro ed in giallo, a tinte quasi pure e quasi piatte, ed in cui tuttavia, per la virtù d'uno stile che sa la misura e intuisce l' equilibrio, mai non s'avverte una rigidezza, mai non si è urtati da uno stridore, e. sempre, invece, si ha l'anima accarezzata, l'occhio allietato, la mente persuasa, dagli infiniti episodì minimi della vita domestica quotidiana, sorpresi da un occhio d' artista e sentiti da un cuore di padre, freschi ancora d'inspirazione tenera e arguta insieme , eppur già Gssati da una bravura miracolosa che fa pensare alla viva improvvisazione di chi discorre tranquillamente, con l'ospite amico, dei suoi Ggliuoli e della sua casa : dolce casa , casa davvero felice, quella scelta e creata tutta da sè e per sè, dalla moglie e dai bimbi alle stanze e al mobilio , da questo bel pittorone dei Nord quale appare nell'autoritratto , florido e biondo , dai grossi baffi e dal fine sorriso, in camiciotto da operaio, col cappello in testa e le mani in tasca, ritto in mezzo allo studio, ascoltando, quasi, e gustando, le nostre esclamazioni d'ammirativa meraviglia mentre lo visitiamo quadro per quadro! Casa felice (e lo sia in eterno, auguriamo) dove tutti vivono doppiamente, nella natura e nell'arte, nella realtà e nel ricordo, e dove non un canto, non una strofa, non un verso del poema della famiglia va mai perduto e dimenticato, ma tutto, il sorriso e la lacrima, lo sguardo ed il bacio, lo scherzo e la meditazione, il lavoro e il riposo, tutto, tutto, ha il suo ritornello e la sua rima in una linea che lo fissa, in un colore che lo evoca, in un gesto che lo tramanda! Tanti quadretti, tanti capolavori: anche adesso, rivedendoli col pensiero, mi sento commovere tutto, d' una commozione strana , che ha del riso e del pianto: quella vecchina lì, la madre dell'artista, io l'ho ancora nell' anima, come una nonnina mia; quei bimbi biondi e occhi azzurri, rosei, buoni, vivaci, farbetti, sereni, vestiti da casa, coi loro grembialini , con le loro scarpette, quella KERSTICHE LEGGBq, nel FANCIULLOSOTTOLA TAVOLAq,uella B.01BJNADALLEFRAGOL,Equel piccolo che fa la smorfia alla C01,AZJONESENZAzuccHERO, quell' altro che fa capolino, con gli occhietti allegri, dalla PoRTA socCHIUSAa, me pare di averli sempre conosciuti, d'averli tenuti sulle mie ginocchia, d'averli veduti crescere sotto i miei occhi; e quella brava e laboriosa massaia, cbe qui troviamo intenta ai nti sacri della famiglia sotto il simpatico titolo di MIA MOGLIE CHE SBUCCIALE MELE, non completa l' idillio con un ultimo tocco degno di Virgilio e d'Omero? Ho messo, poc'anzi, accanto al Larsson lo Zorn: ma male a proposito : Anders Zorn popola anche esso con sette pitture ad olio e con ventidue acqueforti mezza la sala : ma di tutti questi lavori due o tre solamente sono opere superiori: IL VIOLINISTA, un vecchio dal naso adunco e dalle mani ossute, chino sullo strumento, a studiarvi una nota difficile, a cavarne un effetto nuovo, come ha fatto il pittore col suo soggetto, mediante un contrasto potente di chiari e di scuri, e di bianchi, di rossi e di neri; SoGNI, uno studietto di nudo femminile, deliziosamente morbido e roseo, giovane e fresco, dove c'è ·proprio non solo il sonno, ma anche il sogno, nella bella testina arrovesciata sul guanciale di piuma; MoRMORt,itolo enigmatico d' una testina di vecchia grinzosa , parlante, int3gliata Gnissimamente nel legno duro; e, tra i· disegni, qualche testina, qualche piccolo ritratto, singolarmente espressivi ; ma, nei disegni stessi, molte cose tirate via alla peggio, specialmente nelle mani, che pure son tanta parte di psicologia; e, nelle pitture, parecchie affatto mediocri, ed altre pessime addirittura, specialmente nei nudi, pei quali un pessimo gusto pare aver presieduto alla scelta delle modelle: verismo, sì, dice giustamente il Guyau: ma trivialismo e sguajataggine, no! t Mediocri gli studì d' animali di Bruno Liljefors; ottima invece la piccola statuina in legno carnicino,
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