588 RIVISTA POPOLARE ,. Le finzioni dell'anima SAGGIODI ETICAPEDAGOGICA (i) Per segnalare un titolo augusto di dignità della vita, dedica il Marchesini il sno libro a Enrico Tedeschi e a Giovanni Dandolo; e la deò.ìca non poteva e_ssere più meritata, perchè la dignità della vita si sposa in quelle anime purè con la luce del pensiero e con lo splendore della dottrina. Il nuovo libro dell'infaticabile prof. dell'Università di Padova, edito dall'intraprendente Laterza, non poteva, in .un'epoca di crescente gesuitismo, e, direi quasi, di solipsismo, riescire di maggiore efficacia ed opportunità. È addirittura un balsamo che scende sulle piaghe dell'anima nostra, e nello stesso tempo è una voce di allarme contro un sistema fa tale di vita, che bisogna abbattere, per rendere all'uomo quella sincerità e ~uella magnanimità, cotanto necessarie, per dare efficace impulso al progresso della civiltà. La finzione dell'anima, nei suoi moltiformi aspetti, colpisce in pieno petto la dignità stessa della vità, eleva la menzogna a sistema, demolisce il carattere, rinnega il concetto di libertà con la glorificazione del serdlismo, vulnera la santità dell'amis!zia, sprofonda nell'abisso dell'avvilimento la personalità umana. Se nella scienza la finzione in buona fede è più propriamente un'illusione, è invece un manto per coprire le proprie vergogne, quando è adoperata· in mala fede. Il centro adnnque di gravità della finzione è sempre la vita, e un' etica pedagogica è uno dei più efficaci rimedi per reintegrare nella società attuale il concetto della sincerità. della vità umana, cosi deturpato dalla più obbrobbriosa e dalla più nefasta delle ipocrisie. Il Simbolismo, il Dominio dello spirito e le Finzioni dell'anima costituiscono la trilogia del Marchisini. Col primo volume ha dimostrato· che il pensiero non è il puro simbolo delle cose, non è una meteora vanescente, senza ammettere che sia anche tale il vero, o la scienza. Col secondo volume ci ha offerto il quadro completo della personalità umana, dimostrando che essa non può ritenersi un puro strumento della natura, senza negare la personalità stessa. Col terzo volume, eh' è il complemento dei due precedenti, spogliando il fatto morale delle fin.zioni che lo deturpano, e riconducendolo a quella sincerità e natt~ralità, che sono i fattori delle idealità sociali, tenta di fondare una norma di etica ·pedagogica, per elevare l'idealità morale e più spirabile aere e a promuoverne l'impulso. Questa indagine porge occasione ali' A. di affermare che nella sincerità ~e] pensiero teoritico positivo è il fondamento e l'evoluzione del vero, non che d'ogni valore morale; e che se la filosofia posi ti va è studio del fatto nel suo primo proposito, nelle sue finalità è fede operosa nell'idea. La realtà è la fonte inesauribile di ogni idealità, ed apre nuovi orizzonti all'idea morale. e I diritti del fatto, dice egli, e delle idealità, scossi {l) Giovanni Marchésini - Bari, 1905 - G. Laterza e figli edit,, pag. 302, L. 3,00 - Elegante volume in 8° e violati dal positivismo materialistico, non meno che dall'idealismo m'istico, hanno una logica, necessaria rivendicazione nel positivismo idealistico >. Questo nuovo orientamento del pensiero dell'A., già annunziato con l'articolo: « Verso 'il nuovo idealismo?·:. (fase. di settembre ottobre 1904 della sua Rivista di fil. e scienze affini), sarà oggetto di lunghe e proficue discussioni Nel volume in esame è esaurientemente delineato l'aspetto pratico del problema nuovo, che il Marchesini ha posto; ed io mi limito ad una rapida rassegna del libro interessantissimo, che inaugura al positivism:; italiano una nuova èra di vitalità e di progresso. Dopo una completa ed accurata analisi della finzione, in cui è passato a rassegna tutto il suo dominio, sia nel sentimento, nel volere, e nel pensiero teoretico, sia nella credenza e nell'azione, è studiata ampiamente la natura logica e psicologica di· essa tanto in rapporto all'interesse e alla ragione, quanto in rapporto alla scienza e alla morale. Non vi è campo dell' attività psichica, in cui non serpeggi la finzione. e: Immaginando come reale ciò che non è reale, si alterano nella considerazione di sè gli aspetti del proprio essere interiore; si mentisce a sè stesso psicologicamente, come si mentisce agli altri, socialmente ; e il dramma apparente degli affetti, delle idee, delle credenze, della volontà stessa riflettentesi nell'azione, discorda negli episodii a forse ancho n8ll'intero contesto, dal dramma intimo il cui svolgimento costituisce la storia più reale della personalità deU'indi viduo (p. 32) ». Ma se il dominio della finzione è così vasto, e così ineluttabili ne sono le cause, non parrà conforme al vero il considerare la finl!lionecome essenziale all'anima umana? L'A. risponde affermativamente, quantunque chiami ardita la sua affermazione; e l'esame profondo della finzione nella scienza e nella moralità ne convalida l'asserto. Se la finzione non vorrà ritenersi come essenziale all'anima nostra, specialmente in fatto di prammatismo, è senza dubbio un nuovo punto di vista da lui esplorato, che merita la più alta considerazione e il più diligente esame. La seconda pm·te del libro è dedicata a. dare un più ampio svolgimento alla finzione nei voleri etici. Questo esame dà occasione all' A. d'intrattenersi di proposito sulla morale mistica, estetica, edonistica e utilitaria, dimostrando come queste concezioni etiche " travestano la. realtà psicologica con finzioni ideologiche >. Notevole è la disquisizione sul dovere, considerato come « strumento di prepotenza >. Esso è un valore etico socialmente protettivo, e essendo mezzo a infrenare. l'arbitrio, e a mantenere fra gl'individui un equilibrio di azione, che vale certamente anche a ripristinare e a ritemprare l'equilibrio del pensiero e del sentimento>. Nel dovere, che viene appreso sperimentalmente, confluiscono due elementi, che in astratto sono la. ne- ·cessità e la libertà, e in concreto sono lo sforzo e la spontaneità. e La finzione non è tanto nel dovere, come se fosse null'altro che dissimulazione di prepo tenza, quanto è nel processo psicologico per cui si attua, attraverso la coscienza del dovere, l'incremento
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==