Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 20 - 30 ottobre 1905

584 RIVISTA POPOLARE - Si. Sei contento ? ···-Sl,contento!esclamò giocondoe rasserenato Diacunda. Il giorno dopo si raggiunse Kuandé. Diacunda fu chiuso nella prigione di dove non usci più per le corvées. Mondjio fu alloggiata in una casa vicina ali' abitazione di Leclerc che la sera , osteosibilmente , in vista di tutti, la mandava a cercare per mez:1.0del suo boy per passare la notte con lei. Quindici giorni passaroao durante i quali Diacunda, nella sna prigione, non dette alcun segno d'impazienza nè tentò di comunicare con Mondjio che qualche volta era stata veduta mentre nsci va dall' abitazione di Leclerc, il viso grave, l'aspetto enigmatico, lo sguardo perduto in un sogno lontano ..... Una sera il Leclel'c ed il sig. Louis, capo posto, si erano recati nel grosso villaggio di Kuandé. Erano circa le nove e mezza. I tiragliatori coricati a qnalche passo dall'abitazione del residente, chiacchieravano tra loro a voce bassa. D' un tratto si udì il boy del sig Leclerc urlare spaventato : - Ainto ! Mondjio 1 Diacunda uccide Mondjio ! I tiragliatori si guardarono, prestarono ascolto. Il boy corse, sconvolto, al posto. Non un rumore, non un soffio usciva dalle finestre aperte della casa silenziosa. Il boy allora corse verso il villaggio : - Comandante! Mondjio ! Diacunda,_! Il sig. Louis accorse precedendo il Leclerc. I tiragliatori allora s' agitarono, gridando e gesticolando. Si entrò nella casa ove Leclerc giunse qualche istante dopo col capo-posto. Mondjio, distesa su di un letto, nuota va in un lago di sangue, respirando ancora , con un sorriso soddisfatto sulle sue labbra palliqe. Il boy raccontava con terrore che aveva udito rumore e visto Diacunda sorgere d'improvviso nella casa, un coltello alla mano Era uscito, allora, gridando soccorso. Leclerc folle, schiumante di rabbia, dette ordine ad alcuni cavalieri di frugare ìl piano ed il monte, d'im. padronirsi di Diacunda e di ricondurglielo morto_·ovivo. - Vivo sopratutto se è posaibile ! Cercate di non ucciderlo l Che io lo abbia vivo! - gridava. Mondjio, perdendo il suo sangue sorrideva, calma ed impassibile tra l'agitazione ed il chiasso del campo sbigottito. La mano di Diacunda era senza dubio poco sicura, poichè Mondjio aveva ricevuti quindici colpi di coltello. Mentre Diacunda la colpiva essa non aveva mandato un grido, nessun gemito suo aveva tradito la presenza dello sposo, che la liberava. Quando il tumulto del primo momento si fu calmato e che il capo-posto ed il residente tentarono di soccorrerla, ella ebbe un gesto di rifiuto e mormorò con voce fievole, ma che non aveva perduta la sua calma: - Mondjio è moglie di Diacunda. Diacunda ha uccisa Mondjio. Mondjio molto contenta l Spirò a un' ora del mattino. Durante que::;to tempo i caviilieri bambaras frugarono il piano e la montagna alla caccia di Diacunda. Ma mai piu si rivide D iacùnda. Diacunda non è morto ... GusrAvo RouANET. SeuodlaelPopoeloUniversPitoàpolare Per quanta lode e ammirazione meritino i sostenitori delle attuali U. P., non possiamo serenamente dichiararci sodisfatti. La contraddizione sembra stridente, ma non è affatto fuor di ragione. La questione dell'ambiente e delle norme didattiche da seguire, come delle finalità sociali da raggiungere, non possono più essere, trascurate, se non si vuole ancora falsare l'intento per cui le U. P. sono formate. Non poco fece sperare il convegno dello scorso aprile fra i rappresentanti delle U, P. italiane. Ma, se come tutti i convegni, non peccò di troppa teorica discussione, come se tutte le riunioni di simile genere, ebbe, però, l'infelice sorte di finire in cinque platonici e, pel momento, inopportuni voti. E' necessario, sì, integrare le U. P. con biblioteche circolanti, musei ..., estendere la loro azione ai piccoli centri e attirare nel loro seno tutte le Associazioni operaie in genere : è necessario, sì, ma per ora non è indispensabile. Tutto ciò forma la comodità e la perfettibilità topografica delr edificio, ma non assicura affatto le sue fondamenta. E son esse, invece, che avrebbero dovuto formare la principale preoccupazicne del Convegno di Nlilano e di Firenze. Invano si scrive che l' U. P. cc non ebbe e non ha un fine molto ristretto, cioè a dire quello di istruire il popolo; invano la signora Louise Deber sulla Fronde dello scorso aprile scriveva che cc Instruire le peuple en masse, par les moyens rapides, est une tàche am bitieuse mais difficile ))' e val meglio avere cc des auditeurs serieuxs, attentifs et acrifs, qui comprenuent, refléchissent, critiquent et s'assimilent ensuite les vérités exposées )); l' U. P. ha tutto il suo programma nel suo nome, e disconoscerlo e non lavorare perchè esso possa un giorno o l'altro ampiamente esplicarsi, è un torto che non si potrà, certo, perdonare al cuore e all'intelligenza di chi lo trascura. • Discutiamo e se•1za preconcetti I. Se , come afferma Bacone , sapere è potere e se, come la moderna sociologia c'insegna, la conquista di un bene non s' ottiene che per opera degl'interessati, va da sè che per migliorare le sorti del nostro popolo e rendere, quindi, la nostra vita più attiva e sicura nella produzione, più saggia e benefica nell'industria, occorre mettere il popolo in tali condizioni da renderlo cosciente dell'opera sua e dei suoi diritti; renderlo, cioè, in condizioni che possa saper trovare per l'una migliori mezzi e sapere chiedere per gli altri più equo compenso. Da questo puro concetto sociale le U. P. hanno, a mio credere, non solo un'importanza morale in quanto pensano alla cultura del popolo, ma anche un'importanza economica e civile - in quanto tutelano l'opera e la industria nei loro compensi, nel loro sviluppo, nel loro scambio e nella loro distribuzione internaziornile, a discapito di burocratiche speculazioni e a benefizio d'un concordato universale. (< L'educazione tecnica delle classi lavoratrici - scrive l' on. Credaro nella relazione sul bilancio della P. I. - resa necessaria dalla ferrea legge della concorrenza mondiale, presuppone una ordinata e compiuta scuola popolare, che accompagni il fanciullo fino all'ingresso dell'officina, cioè fino al 12° anno prescritto dalla legge sul lavoro delle donne e dei fanciulli e ne completi l'istruzione con l'insegnamento serale e festivo >>.

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