Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 18 - 30 settembre 1905

RIVISTA POPOLARE 521 a responsanilità della riduzione <lei voti socialisti e delle sconfitte elettorali a apoli? essun l-$artolotti, a quanto pare, ha attribuito _agli.uo'.1:ini e tanto meno ad un sol uomo fatti che erano 111ev1tab1'1a apoli dove si era corso troppo in seguito ad una campagna moralè. Guarino poteva essere più sincero affermando che nella debacle del socialismo napoletano la colpa ce la avevano avnto un po' tutti gli uomini e non lui solo, che avevano voluto correre e non camminare e si erano ubbriacati. Noi ♦ I contadini e la scuola, in Sicilia..-II signor Ghibbaro inviato dal Gio1·nale di Sicilia a Grammichele per / noti eccidì, in un commento obbiettivo e sintetico fa osservare che fra le insulsaggini del programlìla politico-amministrativo di quella lega di contadini si leggeva: abolizione delle scuole elementari conw spesa superflua e inu_tile. . . . . . Questa notizia, - se sconoscess1mo le cond1z1orn psichiche e sociali dei contadini siciliani, --potrebbe sembrare una vile calunnia messa in giro per gettare una sinistra I uce sulla classe agricola di Grammichele; o, per lo meno , una pazzesca esagerazione partigiana; mentre non s0lo è conforme al vero, ma i I morboso fenomeno di odio verso la scuola si estende n!'3l1a maggioranza dei contadini siciliani, forrrnrndone una caratteristica degua di stndio. Pare una cosa strana, ma dolorosamente è così. Qni non siamo di fronte a grassi borghesi che si suppone vedaDo nella scuola la tomba dei loro privilegi feudali o a politicanti opportunisti che accecati dall'egoismo ostacolano la diffusione della cultura per trafficare sull'ignoranza, ma ad una parte considerevole di popolo che vuole abolite le scuole come cose accessorie , preferendo di vincolarsi nel fango e nelle tenebre, anzichè correre verso la luce. Quando nn pop1)lo concepisce idee cosi paradossali non potrà formarsi un concetto chiaro dei suoi principali diritti e doveri, nè della libertà vera; e - obbedendo ai suoi istinti-ora come gr0g(J'e mansueto se.o-ueciecamente le mene di qualche ambi~ioso, ora come 0 uno stuolo di lupi famelici, digrignando i denti, senza uno scopo determinato, corre a di~truggere qnanto si presenta h.l suo sguardo, senza risparmiare nemmeno i banchi delle sc11ole. Certi demagoghi che si atteggiano ad eroi sanno o non sanno far caµire ai poveri contadini che uno dei fattori principali di elevamento morale ed economico è l' istruzione e che senza di essa nrJn si può nemmeno scrivere un programma amministrativo uso Grammichele ? Bisogna smettere certi sistemi che se fanno comodo a pochi, ostacolano il cammino dell'umanità verso migliori destini. E' necessario mettersi in testa che la questione economica debba trovare il suo ausilio nel miglioramento razionale della scuola popolare. Qoando questa si emanciperà dallo stato in cui si trova, riuscirà. a formare delle coscienze oneste che sappiano regolarsi ·nelle varie vicende della vita e molte riforme che oggi si reclamano a furia di chiasso e con rischi0 della pelle, si affaccerebbero più facilmente nell'orizzonte politico. L'esempio recente della Norvegia che senza lo spargimento di una goccia di sangue è riuscita a compiere una rivoluzione separatista è troppo eloquente per farci osservare quali miracoli possa compiere uu popolo cosciente; mentre in Italia si sarebbe dovuto ricorrere a parecchi quintali di piombo. Colà non si conosce la piaga analfabetica. In Italia, e in particolare nella Sic;lia la maggior parte dei contadini, attaccati fortemente alle tradizioni locali, non mandano i figli a scuola preferendo farli lavorare in campagna: tanto , dicono, siamo des~ina~i da Dio a lavorare la terra e a far pascolare gli ammali, e del leggere e dello seri vere non sappiamo cosa farcene. E questi discorsi ve li fanuo anche coloro che go dono una relativa agiatezza. A proposito, qualche anno fa in Mistretta alcuni ma.estri volentierosi si misero in te~ta· di aprire una scuola festiva gratuita per i contadini analfabeti. Ebbene , lo credereste? non fu presentata nemmeno uua domanda d'iscrizione, e coloro che furono invitati a frequentare le scuole, per sottrarsi alle dolci insistenze, mettevano avanti mille pretesti ridicoli , quasi dovessero rendere dei favori ai maestri. Tale fenomeno morboso è il risultato fatale dell'atnbicmte siciliano. Il conta:lino, abituato da lunghi anni a vi vere di sofferenr.e, si è formata la falsa convinzione che chi non appartenga alla sua casta è -uu s~o nemico, un vampiro insaziabile, un parassita 1~en~evol~ di disprezzo, perciò un odio costante verso gl nnp1egat1 professionitJti , picco_li pro~r~etari e.:· perché n~? verso i maestri elementari, che ntiene suoi sfruttatori ; mentre spesso sono i mago·iori sfruttati. In questo modo ' ' o . . d si perpetra un deplorevole od10 di clas~e che ege~er_a in epiloghi do'orosi quando si presentrn~ le occas1om. Siffatti mali, Hecondo me, potrebbero 111 gran parte sparire, trasformando radicalmente la scuol3: elem~ntare in attinenza ai bisogni reali del popolo. Nei paesi, ~ve prevale l'agri_coltura le s?~ole_ doyrebb~r? avere ~n rndirizzo agrario con tutti 1 criteri tecmc1 mo~erm,_ stabilendo notevoli vantaggi per i frequentanti , pn vandone coloro che non volessero sentirne d'istruzione, e non per burla, come si fa ades1?o con la legge sull'obbligatorietà scolastica. Nessun ana!fabeta potrebb~, per esempio , far varte di alcuna società, ne co1;1ch~udere matrimonio, nè fare mutui, nè contrarre operaz1om commerciali; insomma, in una parola, l'ignorant~ dovre?bll essere boicottato. Così vedrem1uo nascere 111 tutti lo stìmolo di frequentare le scuole e la vergognosa piaga dell'analfabetismo sparirebbe come per inc~nto. . E' risaputo che la ricchezza d' una regione sta m rapporto costante alla coltura del popolo .. Nell~ sfruggle for l'i/e è il popolo intellettualmente mfenore che soccombe. Le riforme scolastiche s'impongono al disopra di tutte le altre questioni politiche se si vuole avviare il popolo sulla via della civiltà. Di promesse se ne son fatte parecchie e nessuno 01~mai vi_ prest~rà f~de: Comprendiamo che si tratta d1 questione finanziaria, ma quando i così detti amici della scuola l? volessero su~ serio i denari si troverebbere corne s1 sono trovati per c~rte imprese inutili. A Pale~mo, ad i_niziati:v-a del Cav. Florio si è costituito un comitato per 11 movimento dei forestieri ; non potrebbe formarsi un forte. e _attivo partito scolastico ramificato nelle varie pro~mcie per dare vivo impulso alle varie riforme scolastiche tante volte propugnate? Questo il nostro vivo desiderio. Con la fede e con il lavoro efficace si superano le più ardue difficoltà. A. CALÌ Nota. Abbiamo pubblicato con piacere ques_to stelloncin~ ~i un maestro di scuola perchè sappiamo che corrisponde a venta. Il sia. Calì avrebbe potuto ricordare che durante il movimento b ' .I • dei Fasci non poche volte si constato l'avversione ue1 contadini per la scuola. Però s'inaanna il sio-. Calì sulla causale dell'avversione dei contadini v~rso le sc~ole e sù mezzi efficaci per eliminarla. l contadini odiano la scuola perchè si dice loro che la grave pressione. tributaria, cti cui soffrono deriva dalla legge sull'istruzione obbligatoria, la cui esecuzi~ne real.mente assor?e buona parte dei bilanci di alcuni comunt; l' odiano , perche data 1~ distribuzione della popolazione rurale siciliana ia fi eque_nz_adei figli alla scuola riesce di danno e d'incomodo alla !ar~1gha. Certi rimedi proposti dal Calì sono troppo draco111a111e pro-

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