Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 18 - 30 settembre 1905

RIVISTA POPOLARE 519 In tale opn1:1colo 8i assegna. agli Hohenzollern la missione : 1 ° d'impedire che l'Austria si trasformi in uno Stato federale colla egemonia degli Slavi; 2° di appoggiare l'indipendenza dell'Ungheria e di farne un grande Stato orientale coll'annessione della Gallizia, della. Bosnia e della Dalmazia. Quanti avvei·timenti in questi sogni di grandezza imperiale tedesca per gli Austriaci, per gli Ungheresi e per gl' Italiani ! ♦ Il trionfo dei repubblicani nelle elezioni spagnuole. - Si sono conosciuti con ritardo i risultati completi delle elezioni politiche indette dal Ministero Montero .Rios ed avvenute nella Spagna il giorno 10 Settembre. Per un caso raris!3imo nella penisola iberica il ministero ha visto diminuire la propria maggioranza ed il fenomeno si attribuisce alla diminuita pressione del governo. che suole essere tale da. assicurare u_na enorme maggioranze a qualunque partito, monarchrno o repubblicano, conservatore o progressista, che ha il potere nelle mani. Nella futura Camera il ministero liberale MonteroRios avrà una maggioranza di 240 deputati, che si distinguono come s~gue: 20 del partito di Canalejas, 80 di Moret, e 140 di Montero Rios. L'opposizione conta sopra 170 voti così suddivisi : 12 villa verdisti, 3 carlisti, 5 indipendente, 7 catalani, 7 partigiani di Romero Robledo, 105 conservatori di Maura e 31 repubblirani. · In queste ultime elezioni si disse che il governo si era comportato con una relativa onestà verso tutti gli altri gruppi ; ma dev'essere notata la sua contraddittoria condotta verso i repubblicani. In qualche città il governo appoggiò i repubblicani contro qualche altro candidato, come a Bilbao contro il socialista Pablo Iglesias; ma a Madrid si combattè violentemente. Ivi, senza le illegalità del governo i repubblicani avrebbero guadagnato tL1tti i seggi, e poco mancò che sangue non venisse versato quando la forza pubblica volle impedire una entusiastica dimostrazione in favore di Salmeron Non ostante l'impedito trionfo dei repubblicani di Madrid essi g'lladagnarono in tutta la Spagna 5 collegi. Di più ne avrebbero guadagnato senza la campagna dell'intransigente di Estevanaz e di altri , che accusano Salmeron di possibilismo. La forza dei repubblicani nella Camera, in oltre, deve considerarsi maggiore perchè in fondo i 20 partigiani di Canalejas e i 7 catalanisti sono dei repubblicani. Il flaccido Alfonso forse non avrà il tempo di morire di consunzione nella qualità di Re di Spagna. E' assai probabile che vada a morire in !svizzera aggre• gato alla famiglia dei Re in esilio! ♦ Rivolte, stragi ed incendi nel Caucaso. - In Russia la' rivoluzione non si afferma, ma le rivolte non cessano un istante e scoppiano in ogni parte deJl'Impero con una persistenza veramente straordinaria, che dimostra come il vastissimo conglomerato di popoli e di nazionalità che lo costituiscono sia in preda alla più completa anarchia. Un giorno arrivano notizie allarmanti dalle più civili provincie dell' Impero - da quella del Baltico; nn altro giorno sono quelle più barbare del Caucaso, che richiamano l'attenzione; ora i tumulti infioriscono nella Polonia russa, la più industrializzata; tal'altra si ha notizia di Jacqueries tra gli elementi rurali del Centro o degli estremi confini nordici ed orientali. Dove gli avvenimenti hanno preso proporzioni più terribili e più allarmanti è stato nel Caucaso, perchè ivi le cause di conflitto sono più organiche e più attive, più feroci gli odi tra gli elementi umani, che popolano la regione. Nel Caucaso, perciò le stragi sono state sistematiche e gl' incendi colossali, perchè si svolsero sulle materia più incendiaria che esista: sul petrolio. L' Europa n'è rimasta sbalordita e atterrita. Nel Caucaso le stragi in minor parte sono state compiute dalle trappe e dagli agenti di polizia del governo; in una maggiore sono state le conseguenza dei conflitti tra gli abitanti. I quali sono animati da feroci odi di religione e di razza. Nel Caucaso no11 sono numerosi gli Ebrei che nel resto dell'Impero fanno le spese della intolleranza feroce religioAa della popolazione; ma vi hanno sede principale quei cristiani, che sono invisi agli ortodossi russi: gli Armeni; preponderanti, infine i maomettani. Gli abitanti dal punto di vista etnico si divino in tre gruppi principali: i Georgiani, gli Armeni e i Tartari o Mongolici. I Georgiani, come è noto, rappresentano la razza più bella; celebre la bellezza delle loro donne. Ma sono i più decaduti; si dicono tutti principi e servono nelle bettole; in essi le barbe, il volto e il corpo maestosi presentano un contrasto gtridente colla bassezza e col servilismo dell'animo. Sono mumerosi a Batun, Kutais e Ti:flis. Il principe Ciauciavadze, che cerca risollevarli e pubblica il giornale georgiano Toeria spera poco nel successo. Gli Armeni formano gran parte della popolazione del Caucaso, specialmente dopo che il trattato di Berlino staccò dalla Turchia le provincie di Kars e Arda.han e le uni alla Russia. Sono attivi, astuti, industriosi, abili; hanno aspirazioni nazionali e vorrebbero, riuniti a quelli rimasti sotto la Turchia, formare uno Stato Armeno, che abbia per centro il Monte Ararat; resistettero vigorosamente alla russificazione. I Tartari musulmani della Russia si raggruppano in tre centri: sul Volga e a Kasan, in Crimea e nella parte orientale delle provincie transaucasiche. I Tartari di Kasan e di Crimea sono tranquilli e buoni; quelli del Caucaso in vece sono feroci tanto nell'aspetto quanto nei costumi e nel carattere. Popolano tutto il paese che va da Tiflis a. Baku, ch'è arido e brullo. I briganti kurdi · soggetti alla Persia hanno fatto delle incursioni nei domini russi per aintare i fratelli tartari. Il governo moscovita ha tentato di giovarsi di questa diversità di razza e di religione per russificare gli abitanti; non ha pensato ad incivilirli, ma ad eccitarne gli odi reciproci. In questa opera scellerata hanno avuto il primato il Vice Re Vorontsow-Da.khow, il principe Galitzin governatore generale del Caucaso e il principe Nakascize governatore di Baku. Siccome gli Armeni sono l'elemento più colto, più attivo e che nutre aspirazioni nazionaliste, naturalmente contro di essi sono stati rivolti gli sforzi più scellerati e più perseverante dei russificatori. Questi, però, non li hanno perseguitati direttamente, ma hanno lasciato libertà di azione ai Tartari musulmani. che hanno potuto impunemente assalirli e sterminarli. Ma la tattica dei rappresentanti dell'autocrazia russa, ha in ultimo prodotto conseguenze disastrose anche per chi l'adoperava inumanamente. Cosi è avvenuto che i Tartari quando hanno avuto notizia dell'anarchia dell'Impero, se si sono sbizzarriti a massacrare gli armeni colla complicità passiva delle autorità russe, non hanno esitato a ·scagliarsi contro gli stessi Russi e contro i capitalisti, che esercitano l'industria dell'estrazione del petrolio specialmente attorno a Baku. D'onde · le stragi di Armeni, di Russi, di Tartari; d' onde gli incendi colossali dei pozzi di nafta e delle raffinerie di petrolio, che hanno prodotto una perdita di oltr? un miliardo di lire italiane. Cosi la biscia ha morsicato il ciarlatano: i Russi che avevano assistito con indifferenza alle stragi degli Armeni ed hanno incoraggiati i Tartari, che le cons1rn1avano finirono col pagare le spese. Gli odi di razza e di religione nei Tartari negli ultimi tempi ricevettero uno stimolo poderoso dalla

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