466 R I V I S T A P O P O L A R E ciativo' sinceramente cosacco per evitare l' osfruzfo- Possibeielionomneilel'sereizfieorroviario nismo I Come sarà addolerato l' on. Pelloux di non averlo avuto a sua disposizione. Ed ora ad un articolo, le cui funzioni ~arebbo desiderabile venissero irnitate ... in Itali!\. Art. 23. « I membri della Dnma ricevo110 dal Te!:Wl"O durante le sessioni dieci rubli al giorno (1). Inoltre dne volte all'anno ricevono 1e ~pese di via~gio di1l loro domicilio fino a Pietroburgo o ritorno i11 rng1one di cinque kopeki per ver·sta (2) ~. E' in vano che la democrazia domanda qualche cosa di simile tra noi dal 1849 in poi ... Del diritto elettorale e dei modi delle elezioni si occupa un apposito regolamento nel quale e' è di cattivo special men te la ristrettt>zza del 1111mero drl le persone che hanno diritto a votare; ma e' è anche drl buono, che possiamo invidiare. Il numero dei membri della Duma 412, è ristrettissimo per così vasto impero. 28 sono eletti da alcune grandi città: e questa ::;erarazione contraria al livel lamento uniforme nostro è 1, devole. Le elezioni sono a due gradi - come pei Sene\ tori in Francia ; ma è troppo ristretto il diritto all'elettorato. Per goderne nella città, ad esempio si deve avere ,pna proprietà. di un valore minimo di 3000 rnUi nrlle due C&!Jitali e di 1500 nelle altre e i JJroprietari di stabilirnenti indL1striali ne godranno se det.ti ~tahilimeuti a\Tanno almeno un valore di 16000 ruhii Gli elettori quindi sarRnno pochissimi e il diritto elettorale sarà un vero privilegio. .Ma c'è del buono. Ecco: le donne pos::;ono delegare i loro mariti e i loro figli. I funzionari civili non µossono accettare l'elezione the rinunciando alle loro f 111zioni ... col sistema russo tutti i servi tori del governo verrebbero cacciati dall' ~-\ssernbh:ia e i vari Santo Liquidi dovrebbero scegliere tra h deputazione e il pojto. Qnale la nostra impressione complessiva? C'è de'.la rettorica nella forni a q nan to si afferma che col!' ukase del 19 Agosto cominf'ia la. nuova storia russa Ma credù,mo 1he sia un grande avveni1Ue11to, che col tempo dar~ tutti i snc,i frutti; o 11e darà amari per lo Czar ! La Duma ni trn.sJoru.era fatalme11 te; la libertà farà il sno can1mino. Lo farà inevitabilme11te. Noi, percio, ce ne rallf>griamo non os1aute che all'ukase del 19 .Agosto l'autocrazia. abbia risposto cosacceame11te coll'arresto di un grande storico. il Miliuokow, e di alcuni suoi aruici cbe di::1c11tevano pacificarue11te snlla nuova COtitituzione. Noi siamo lieti e prendono il lutto i nitzsciani d' Italia. cbe avevano sentenziato ehe lo czarismo non avrebbe mai capitolato di fronte alla democrazia. Poven imbecilli! Nor (1) li l'ublo vale circ..t L. 2,70. (2) ll lwpefie è un centtl11imo di ,·ublo. Uaa ve,·~ta corrispondtl ad un chilometro e 67 metri. Oirrigetre letterre e earrtoli ne~vaglia all' on. N. eolajanni = CastrogioYanni. Sopra questa Rivista del 3 r luglio r902 ho dimostrato che l'unità di trasporto in Italia, per l'esercizio del 1898, è costata 4+ millesimi, mentre che in media non è costata al resto dell'Europa che 22 vale a dire la metà precisa di quello che è cost::Jta all'Italia; ciò che vorrebbe dire che sopra la spesa di circa 200 milioni, come è quella dell'Italia, per l' esercizio delle sue ferrovie di Stato, se ne potrebbe risparmiare la metà, corrispondente a circa roo milioni all'anno. Si può ammettere che per ragioni di costruzione meno perfetta, perchè la nostra rete ferroviaria è meno provvista di quegli apparati tecnici che sostituiscono il personale, possa portare alla spesa di qualche milJesimo di più per unità di trasporto; ma che sia possibile una economia di circa 90 milioni non vi può essere dubbio, malgrado il parere contrario di ex Ministri, i quali, non potevano vedere le possibili economie che attraverso alle sollecitazioni dei Sindacati politici, ormai di fama imperitura. Nel volume IV della Relazione Saporito (Roma tipografia della Camera 1905) a pagina 133 è riportato, da uno studio dell'Ingegnere Breda: « che un (< gruppo di 9 linee secondarie della rete Mediter- (< ranea della lunghezza complessiva di chilometri (< 363, ebbe il prodotto medio di lire 3135 per chi- (< lometro e la spesa di lire 5494, cosicchè il coecc fìciente d'esercizio risultò di r,7-5: e che l'altro <e gruppo di 9 linee secondarie della rete Adria- (< tica, della lunghezza di chilometri 365, ebbe il « prodotto medio di lire 6166 e la spesa di lire << 7393 , onde il coefìciente d'esercizio di 1,20. » Ora, riunendo questi due gruppi in uno solo avremo un totale di 18 linee secondarie della lunghezza complessiva di 728 chilometri, che con un prodotto medio di 4650 lire per chilometro ne hanno speso 6443, corrispondente al coefìciente di L. 1,47. cc Nello stesso anno, continua la Relazione, le « linee secondarie della Società Veneta, della lun- <c ghe,.,za di chilometri 44r , dettero il medio pro- (< dotto di lire 5069 a chilometro con la spesa di << lire 3547, e si ottenne così il coefìciente di eser- (c cizio del 0,70. <e E questo, malgrado che il prodotto dell' unità ccdi traffico risulti superiore di circa un decimo <e per quello delle grandi reti ». Ciò che significa aritmeticamente che le nostre grandi reri spendono precisamente oltre il doppio nelle stesse condizioni della rete veneta. Dimanierachè resta uf-fìcialmente dimostrato che per risparmiare la metà della spesa d'esercizio sulla nostra rete secondaria non c' è che da applicare i metodi d'esercizio della vivente ed operante Società Veneta. Cosa che non deve presentare delle grandi difficoltà e neppure della grande capacità, non riducendosi, il da farsi, che alla copiatura d'un ordinamento in fonzione. Spazzato così il terreno dell'esercizio delle linee locali complementari di traffico limitato, che sono sempre state il terrore del nostro olimpo politico ferroviario, appunto per la passività della spesa di esercizio; con la dimostrazione non solo d'una possibile economia del 50 per cento della spesa attuale; 111aanche con la prova di fatto che si può rendere il loro coeficiente di esercizio al solo 70 per cento e quindi in condizione di pagarsi anche l'interesse del capitale d'impianto con un esempio casalingo fra i pochissimi che onora l'industria dei trasporti nazionale, passeremo alla rete principale. La mia convinzione che l'Italia spendesse la metà in più del necessario, nell' esercizio delle sue fer-
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==