Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 16 - 30 agosto 1905

RIVISTA POPOLARE 463 nali, in sostanza in Norvegia ci sarà sempre una repubblica il cui capo sarà ereditario, ma la cui origine plebiscitaria nè potrà ingannare lui, nè q11anti g~ardano al fondo delle cose. Dunque l'Italia si trova allo stesso livello della Norvegi::i in quanto alle ori?:ini della Monarchia e delle iati tuzioni, che la circondano? Ad agir, adagino! Se in Italia avessimo gli ordinamenti militari della Norvegia e se la forza arm::ita dipendesse òal Parlamento e non dal Re, a parte Rltre minori differenzr, la rassomiglianza sarebbe grande e la monarchia avrebbe tra noi una base legale e morale lArgbissima , che la farebbe rasscmigliare a quel la che potrà sorgere in ij"orvegia e che sarà sempre nella sostanza una vera repubblica Ma tra noi ci furono si i plebisciti. ; ma furono subito realmente calpestati. Non per nulla il Be, regna per volontà della Nazione .... e di Dio I Il plebiscit<;>lMnbardo, ad esempio. imponeva la convocazione della Costitue11ie. Ebbene provatevi a volere fare rispettare questo patto di un contratto bilaterale, che tra galantuomini non si dovrebbe mai mettere in dubbio e sentirete che moccoli! Vi si risponderà prima col sequestro e se cont.intH..rete sentirete argomenti, che verranno non dalle bocche àegli uomini , ma da quelle dei fucili e dei cannoni .... Ciò eh' è avvenuto nella Scandinavia è la realizzazione dell'ideale di Alberto Mario: il placido framonto delle istituzioni. Perchè questo ideale si possa realizzare e perchè si rossa dire rhe c'è vera libertà in un paese, queste rose occorrono: 1° massima cultura, che permetta di ragionare e non di sopprimere la discussione colla violenza delle armi; 2° nnione armata sottratta al comando del Capo dello St.a to e non esercito permanente agli ordini del Re. In Italia dove tutto è nazionale, solo l'esercito è veramente regio; e perchè 1·egio ha fotto parlare i fucili ad Aspromonte, a Torino, a Palermo, a Milano .... E non mettiamo nel conto le centinaia di Grammichele! Se in Au~tria-Ungheria ci fossero le condizioni di cultura e delle istituzioni della penisola Scandinava noi assisteremmo ad una separazione pacifica, che consentirebbe la vera unione morale e l' amicjzia tra i due Stati al di quà e al di là della Leitha; ma le condizioni sono quellf' dell'Italia e il mondo, perciò, forse ·assisterà tra breve non ad un placido tramonto, ma ad uua rivolnzione violenta. in cui l'ultima parola sarà pronunziata da quel brutto mostro , che si chiama il cannone! ♦ La lotta contro la mala.ria è un buon affare. - Angelo Celi i nella sua recente pubblicazione: La ma-- laria in Italia dwrante il 1.904 giustamente deplora lo s,·ar,;o appoggio e l'indili"erenza della stampa media e politica nella lotta contro la malari<1.. Noi, quantunque I' indole della nostra rivista non sia la più adatta a prendere parte in questa santa lotta , abbiamo la coscienza di non avere mai meritato tale rimprovero e per non meritarcelo mai in questa rubrica pubblichiamo i principali risultati dati dal Celli. Si premdte che l'anno 1904 si può considerRre come uno degli anni a rnalarìa grave e che il chinino di Stato è completameo te riuscito sotto tutti gli aspetti: pel costo mitissimo e per la facilità di somministrarlo i,pecialrnente sotto forma di confetti e di cioccolattini. Oi:iserva an~Le il Celli che dapertutto la bonifica idran lica non è valsa ad allontanare la malaria se non è stata accompagnata o seguita dalla bonifica agraria: sono stati cosi inutilmente spesi 6 milioni per la bo nifica idraulica nella Piana di Pesto. I risultati invece sono stati brillantissimi colla cura chinica e colla profilassi chinica e meccanica (reticelle). Su q:1esti risultati della cura - efficacjssime nel diminuire le recidive - e della profilassi parliuo le cifre. Nell'Agro Romano dove più e meglio la kitta è stata intrapresa a misura che aumentarono 1 profilassati ditJiinuirono i malanni: 1900 1901 1902 1903 1904 -- -- -- Totale dei profì lassa ti nell'Agro Romano - l, I 76 3,853 I 7,506 2 9,693 Numero d'infezioni primiti ve curate dalla Croce Rossa . I ,7 I 6 I, 263 764 320 162 (q O/o) ( I 6 °/o) ( 7 °/o) (2 °/o) (1,34 O/o) NuD,ero dei malarici ricoverati negli Ospedali di Roma . 6,186 4,75 2 2,750 2,46 I 2,961 La profilas8i chi nica ha dato del pari eccellenti rifluitati nell'esercito. Della utili tn della profilassi meccanica si può giudicare da questi dati sulla recidiva,nelle ferrovie adriatiche: Prima I della nuova 1901 1902 1903 1904 profilassi ---- -- -- - Per cento dei pn- I mitivi . .. ·I 38, 71 2,0 l ,29 l ,03 2 ,33 La spesa del ie reticelle quindi pei proµrietari viene largamente compensata dal minor numero delle recidive. Questi ultimi dati comples:;ivi per l'Italia sono decisivi. ChinindoelloStato Mortalità per malaria Utilenetto Annofinanziarlo venduto dell'Azienda Anno Totaledei morti delChinine ---- ---- ---- ---- . - - 1900 I 5,865 - - - 1901 13,358 - 1902 903 2,242 1902 9,9° 34,000 1903-904 7, 2 34 1903 8,513 180,000 1904-905 13,000 1904 7,382 171,000 Si avverta che il 1 ° semestre 1905 per la vendita del chinino e pel numero dei morti le_cifre sono approssimative e in base agli anni precedenti. Infine in un altra tabella jl Celli dà il numero totale delle giornate di degenza negli ospedali di Roma per malaria cronica, primi ti va e recidiva e risulta che tale numero è in continua diminuizione. E' evidente quindi , che la lotta contro la malaria ha dato brillanti risnltati dal p11nto di vista della mortalità, della morbilità e della economja pubblica e privata. Sia. lode a coloro che l'anno intrapresa e rinnoviamo il biasimo pei sordidi e disonesti grandi proprietari, che per risparmiare poche centinaia di lire all' anno espongono al pericolo della malattia e della morte centinaia di uomini! Nor ♦ A proposito della morte ùi Ugo Consolini. Egregio Dfrettore, Leggo solo in q 11esti giorni quanto venne inserito nel N° 14 derla sua pregiata Rivista « dopo della morte di Ugo Consolini. • Permetta a me che molto da vivino ho seguito i casi D'Angelo e Consolini di applaudire ai commenti fatti Rul caso, poichè la Rivista. fra i tanti che ue scrissero nei giorni scorsi è quella che ha posto proprio il dito sulla. piaga. Sì , ripetiamolo apertamente: la maggior colpa per c11i individui come il D' Angelo e il Oonsolini , per niente temibili, impregiudicati muoiono in un carcere come cani arrabbiati per « delirio acuto :, sta nel legislatore « Bisogna riformare f.utto il nostro sistema

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