482 RIVISTA POPOLARE raggiunge un valore di 4 a 5 miliardi di franchi. I p=ccoli e i medii commercianti. il cui nt:gozio è rappresentato da questa somma enormt: fanno ancora d_mgue dei grossi affari. ma non hanno la facoltà di t:levare secondi i casi il prezzo dellt: mercanzie. All' azione dei grandi ba1.ars !.i aggiunge nei grandi centri quella delle Cooperative. La loro azione è tutta via meno funesta alla P. 13. che non quella dei grandi magazzini; ma intanto esse appunto eccitano quasi esclusivamente la malevolenza dei piccoli borghesi officiosamcnte appoggiati ed aizzati dalle classi su peri ori. Sofferenze multiple della P. B.-Sono: ora la concorrenza della grande inJustria , ora la concorrenza sieale , le liquidazioni fittizie, le venclite ali' incanto delle merci nuove (una delle maniere di frode legale più diffusa nell' Europa occidentale). D'altra parte è la necessità di vendere a credito, e sopra tutto la difficoltà di comprare a credito, gli abusi della Bors.:1, il sistema di pagamento per acconti adottato da qualche grande casa ecc. ecc., e in fine l'assenza di preparazione ed' abilità professionale, la mancanze di organizzazione ecc. Si è già detto come in Germania e altrove i partiti reazionari abbiano profittato della condizione critica in cui si trova la piccola borghesia dopo lo sviluppo dello scambio e della produzione capitalistica. Nel Belgio già da tempo il partito cattolico si sforza di sollevare la P. B. contro il partito operaio e di eccitare la sua malevolenza contro le cooperative. La cekbre Lega democratica (che è una audace contraffazione cle ricale del partito operaio) eonsiderando che (t il complesso delle classi medie costituisce la miglior salvaguardia per la moralità pubblica e lo spirito di sana indipendenia n , nel Congresso del 1894 deliberò di proteggerle e di sostenerle ed affermò che esse mostrano agli operai la situaz_ione ddla P. B. come un ideale da raggiungere , ricompensa ad una vita e.::onomica ordinata e laboriosa, ecc. Ma_a mal grado di questi.: idilliche dichiarazioni, la realità non rispose ai voti pacifici eJ ipocriti dei democratici cristiani. li 2 I dee. 1890 un gruppo di --1-00 borghesi presentò al governatore della Fiandra occid. una petizione firmata da 7000 commercianti chiedenti che il governo pren desse l'iniziativa d'una leggc limitante l'azione delle cooperative. E quest'atto non rimase solo. In generale la condotta del partito cattolico di fronte alla quistione delle cooperative di consumo è stata piena di doppieaa e di esitazione. Da una parte i cattolici si son mostrati pronti a raccomandare la formazione di cooperative di produzione ed altre società mutue , d' altra parte si sono schierati contro le cooperative per paura di alienarsi il piccolo commercio, e in tanto per far concorrenza al partito operaio si son visti costretti a fondar essi stessi delle cooperati ,·e. Fatti analoghi si son prodotti in Olanda dove una fazione del partito (t antirivoluzionario >>, la quale s'occupa del rccrutamento degli operai, difende l'idea cooperativa; mentre l' altra, piccolo- borghese , l' attacca energicoml!nte. -- Dalla maggiore effervescenza di lotta anticooperativa nacque nel 18S8 una Lega per la protezione della classe media, in Olanda. li congresso tenuto da questa Lega a Arnhem nel 1897 fu in qu:.ilche modo internazionale : vi intt:rvennero in fatti dei delegati oelgi. Anche importantissima a tal riguardo è l'Unione svi{- ,tera d' arti e mestieri fondata nel 1879, la quale fra i suoi 23168 membri ne conta 20764 appartenenti alla P. B. (statistica del 1899). I delegati svizzeri intervenuti al Congresso dÌ Stuttgart (Ass. tedesca dei mestieri) nel 1897 , proposero di convocare un Congresso internazionale della P. 13.-Tutte queste cose segnalano uno sviluppo ddl' idea d'organizzazione internazionale ddla P. B. Conversione ali' Interna{ io11alismo - La politica della P. B. entra in un cammino nuovo. Economicamente il suo oriuontt: non andava oltre la soglia della bottega; politicamente non si elevava oltre le finzioni politiche consacrate; e l' estrema filosofia sociale cui erano pervenuti gl' ideologi della P. li. era l' antisem;tismo che , nel miglior caso assimilava la quistione soc,a·le a una quistio:1e di razza. Oggi la conversione all' inter nazionalismo ha fatto tutto mutare. Ed è a notarsi che questa conversione si ~,rodusse, se non per iniziativa, cato per collaborazione atti,·a del governo belga, il più cattolico di tutti. Il governo riconobbe la necessità grandissima di interessarsi alla P. 13. (Nyssens. 18)'..i) e più tarJi il Cooreman (1893) dichiarò che per l'equilibrio sociale, tra la classe capitalistica e l'operaia, ogni distanza dovèva essere colmata dalla classe media rappresentatrke dell'unione del capitale e del 1:.ivoro nelle stesse mani. Tale officio assegnato al[a P. B. è l'espressione dd pensiero della frazione conservatrice del partito cattolico, guidata dal vVoeste. Per iniziativ_a di quest'ultimo il Congresso della Federa1ione dei. circoli e delle associa{ioni cattoliche mise al l' ordine del giorno la protezione della P. B. ( 1899). Se i cattolici non spiegarono prima una simile azione avevano le loro buone ragioni. Uno dei primi tentativi d'organizzazione nel Belgio fu la creazione della Gilde des metiers et Hegoces per iniziativa del cattolico Helleputte. Essa fondò in seguito una banca popolare. una cassa di risparmio e di viaggio, una biblioteca, una scuola professionale ed ha organizzato varie esposizioni. Bisogna anche notare che essa non solo cer.:a di difendere gli interessi della P. B., ma anche d'assicurare buoni rapporti tra il capitale ed il lavoro. Altri gruppi notevoli formatisi col proposito di proteggere gl' interessi della P. B. vi sarebbero da notare nelle principali città dèl Belgio : il circolo borghese di Gand, il sindacato generale dei viaggiatori , impiegati , negozianti e padroni ecc. ecc. Il 2 5 marzo 1895 fu crt:ato un ministero del lavoro che vivamente s' interessò alla situazione della P. B. Sotto il ministero Cooreman fu inscritto per la prima volta un creàito di 5000 franchi per (< incoraggiare lo spirito d'associazione fra i piccoli corn1nercianti e i piccoli industriali n. In tìne sotto il ministero Liebart e sotto il suo patronato ebbe luogo il primo Co11g1esso intema{ionale della piccola borg/1(sia che si tenni! ad Anversa (settembre 1899). Il 2° a Namur (sett. 1901). li 3° fu tenuto ad Amsterdam (sett. 1092). Ma veramente ci vuole un po' di buona voluntà per chiamare (t internazionali 1> simili cong,·essi, dato l'esilissimo numero dei congressi stranieri. La guerra ai grandi maganini-AI dt:tto Congresso d' Anversa il ddegato francese Fun.:k-Brl!ntano lesse un rapporto impressionante su le condizioni della P. B. La conclusione logica che se ne poteva trarre era una guerra senza tregua ai grandi magazzini, prodotto naturale del!' attuale concentrazione del Capitale e della popolazione. Funck-Brt:ntano raccomandava appunto l'accrescimento delle imposte su quei Leviatani dei commercio moderno. fn Baviera i grandi magazzini, oltre l'imposta rissa, subiscono un'imposta supplementare (1/2 a 3 °lo della cifra annua dei loro affari ( B.:triebe-A 1itage). Questa imposta non colpisce soltanto i grandi bazars, ma anche le grandi case di commercio ehe hanno un gran numero di filiali. ln Sassonia fu accordato ai comuni di porre imposte a tutte le grandi g-:stioni capitaliste. Cinque delle città più importanti del regno opposero rifiuto : le cinà di minore importanza non mancarono di profittare del loro diritto in odio alle cooperative. - In Prussia la legge del 17 febbraio 1900 ( \Vaarenilaussteuer-Geset,t) preleva un'imposta speciale ( 1-2 °/o per un milioné di marchi d'affari, e per somme superiori 2000 m. su ogni rno,ooo m. d'affari) da tutti i commercianti la cui cifra d' affari non è inferiore a 400,000 ni. per anno e che vendono oggetti appartenenti a due delle quattro categorie designate dalla legge. Ma i grandi bazars trovano modo di sotlrarsi all' impc ,ta rendendo una
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