472 RIVISTA POPOLARE ruolo, a mano a mano che Hi andl'anno verificando vacanze, nell'ordine seguente: a) quelli che ottennero per concorso l'eleggibilità a reggente. b) quelli che ottennero per Cf'ncor:io l'eleg-gibilità a incaricato. e) "quelli cbe senza aver partecipato ad 1111 concorso, posseggono il titolo legale. d) quelli che pnr 11011 avendo titolo legale né classificazione in concorso te11gono i I k,ro ufficio da 11011 meno di cinque anni e hanno parere favorevole degli Ispettori. E il disegno di leµ-ge sul m_igliorarnento economico dispone, pure transit<iriamente, che gli inc::iricati sieno nominati sfraordinm·i in 1·elozione al numero dei JJOsti di 'l'Uolo nell'ordine di cui nel progetto sullo stato giuridico e nelle residenze che si renderanno di volta in volta vacanti, fino a che tutti siano stati immessi nel ruolo. Parrà ai profani che le due disposizioni di cui l'una è la perfetta integrazione dt-'ll'altra vrngano -finalmente a sanare una piaga verminosa sulla quale nessuno ancora aveva voluto mettere risol11tamente il dito. Gli incaricati, invece, si domandano con terrore: colla angustia tirannica dei moli attuali quanti anni dovranno ancora passare: prima che ne moiano e se ne promuovano ta.nti che poss:rno essi stes;i venire assunti come straordinari? E in tal caso la legge sul miglioramento economico. che pure è tanto vantai!lgiosa per la più parte degli insegnanti, nr n si risolvnebbe in una orribile canzonatura per i poveri incaricati? Tanto più che essi, pur quando saranno straordinari, dovranno ancora sospirare tre anni prima di conseguire lo stipendio iniziale, e, nel miglior caso, q 11ando si t roveranno in grad~ di godne i primi frntti della loro migliorata condizione, i:;aran ven11t.i per forza alla finr. <lelJa loro ingloriosa carriera. Così la questione degli in<•aricati, rl1e è vergogna esclusiva dell'Italia, invece cbe cancellarsi con un generoso tratto di penna, mi- ~accia di perpetuarsi e di perpetuare I' infelicisssima condizione di mia classe di impiega ti che 11011so110 nè più ignoranti nè me110 utili del Ricevitore di RegiRtro. o dell'Ufficiale di qualunque arma. ♦ Leggo, nella « Rivista » venuta ora, un articolo dell'on. Colajanui che ha parole molte buone per la nostra classe e per la nostra c:1usa; con tanto maggior piacere leggo l'articolo, quanto più mi era dispiaciuto i I sentire da chi non l'aveva bene inteso che egli si fosse messo contro di noi. L'on. Colajanni si mostra lieto del disegno di legge presentato dal Ministro Bianchi il 26 giugno, il quale veramente nelle linee generali, risponde ai desideri nostri, ma non ha notato questa iniqua disparità di trattamento che ci condannerebbe, se fosse sanzionata, e verace dei bisogni reali del paese, e nelPaula parlamentare dove mi auguro che egli voglia fare ritorno, la sua voce si leverà forte e vigorosa a difendere la giustissima causa di questo sconosciuto proletariato intellettuale che è sempre vissuto soffrendo in silenzio, per cui tutti gli uomini politici han sempre avuto belle ma vuote parole, e un centesimo mai. · Se il miglioramento deve essere veramente tale e non riuscire un'amarissima disillusione per quelli che più hanno sofferto a beneficio di altri che stanno peggio, è giusto che tutti gli incaricati abbiano la stessa sorte rìegli attuali reggent~: siano, cioè, assunti subito come straordinari e subito entrino nel triennio di prova. Quando questo dovesse riuscire sfavorevole ali' insegnante, allora senza timori nè dubbiezze, lo Stato avrebbe· il diritto e il dovere di ricorrere al primo corno del superiore dilemma. Per gli altri, invece, per cui la prova fos::1e per riuscire felice, comincerebbe a spuntare un'alba -più serena. Questa, q nesta sola, sarebhe giustizia.. ANTONIO MARTINO LA COOPERAZIONE(,) Fatti e teorie Tra i fenomeni associat1v1 più rilevanti merita d' essere segnalato quello cooperativo, sia per la grande estensione e lo svilupP.Origoglioso attinto in questi ullimi anni, sia àncora pei rapporti economici con cui ha relazione e che intende, se non in realtà; certo in modo virtuale e nelle sue forme tipiche, a modificare radicalmenttt. Può dirsi che la c_ooperazione abbia non più di sessant'anni circa di vita; ebbene non è esagerato affermare che, in questo ae1,i spatium relativamente breve, essa ha fatto passi addirittura giganteschi ed ha raggiunto forme di vita abbastanza evolute e complesse. Lo storico, che osserva, ad esempio, come in Inghilterra la coopet azione di consumo era rappresentata nel 1 844 dalla sola famosa società dei tl Probi pionieri _di Rochdale 1> con 28 membri ed un capitale in azioni di 28 lire st., e che invece la cifra delle cooperative di consum.o nel 1901 ascende a 1464 (2), comprese in,es!>a tre grandi wholesales, di cui solo quella di Manchester ha venduto dall'anno di fondazione (1864) fino a tutto il 1901 per lire st. 208,163,000, con un profitto di lire st. 3,073,000, lo storico, dico, che osserva questo sviluppo prodigioso , deve concludere che nulla v' è di più spontaneo oggi fra i fenomeni associativi, di questo, che pare abbia per sè favorevole l'ambiente economico-sociale, e sia proprio sorto quando i tempi, come suol dirsi,_ erano maturi. [n altri termini non si può fare a meno di rilevare il carattere naturale e spontaneo del cooperativismo. Ed il giudizio è confermato da risultati soddisfacentissimi anche negli altri paesi, come ad esempio la Francia e la Germania. [n quest'ultima la cooperazione di credito si è organizzata in modo così tenace e con ordinamenti gerarchici così complessi, che si è indotti a concludere senz'altro essere il terreno , in cui cadde e germogliò in perpetuo al limbo dell'incarico, che egli chiama gi u- ( 1) Questo articolo è un riassunto della tesi di laurea in l · d ll' r. z• ·h . . _ giurisprudenza presentata nell' Università di Napoli e che la stamente vergogna esc ustva e .1.ta ia e t; e pesa gra C • . d. · • ·t a relazione proposta dal prof . . . . . . omm.1ss1one I esame 111 segm o . - • vemente su chi contnbutsce colla miserta zwopna a Graziani ritenne meritevole di pubbhcaztone a spese del legato nmde1·e più dU'ratura quella degli alt1·i. l 1• De Pilla. N. d. R. '◄' • I d Il I d 11, (2) Vedi la relazione presentata al congresso di Doncaster v.. son sicuro c ie ? e co onne e cl sua onesta (giugno rgoi) dalla t< International Cooperative Alliance )), pa .. « Rivista >, la quale fo in ogni tempo l'eco fedelisRima gina 20.
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