Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 16 - 30 agosto 1905

R I VLI STA POP OLA R E 471 Uscendo di figura, tutti vedono facilmente negli straccioni gli incaricati. I quali con maggior confidenza fra tutti i loro colleghi sospirarono da anni questa legge e si illndevano di avere a goderne i migliori e maggiori vantaggi essi che fra tutti sono stati i peggio e più ingiustamente trattati, essi, di cui il Nitti -- che fu, a ragione. o a torto qui non importa di vedere, cosi severo cJlla nostra classe - dichiarava la condizione di vita veramente intollerabile e il problema urgentissimo e meritevole di pronta ed equa soluzione. lnvece, i due disegni di legge diretti a dare all'insegnante una personalità giuridica meglio conveniente alla natura umana e più decorosa, e ad assicurare agli insegnanti una vita che si differenzia da quella del- ]' accattone, non solo avranno ancor molto da sospirare prima che vedano, storpiati da crudeli amputazioni, il Paradiso della Gazzetta Ufficiale, ma pare sieno stati preparati col proposito determinato di amareggiare sino alla fine la vita dei più disgrazia_ti fra gli impiegati del regno. ,E si che il .Ministro Bianchi aveva sinceramente as • sicurato entrando alla Minerva che sua prima cura sarebbe stato il miglioramento dei più umili! I quali nessuno ancora ha detto - e se lo ha detto ha mentite - che sieno i peggiori, laddove tutti han ricouosciuto - il Nitti compreso - che sono costretti ad una condizione di vita tristemente inferiore. ♦ Gli incaricati, '}Uesti capite censi della tribù didattica erano nati con una non piccola sciagura: non conconvvano per la pensione, é quand'anche -in seguito fossero entrati in ruolo, avevano sempre perduto agli effetti della pensione gli anni vissuti con l'incarico dell'insegnamento. Lasciamo stare che questa nuova categoria d' insegnanti non avrebbe mai dovuto sorgere in Italia come non è sorta in altro 1,,aese, perchè, o l'impiegato non sa o non vuole adempiere al proprio dovere, e lo si manda via irremissibilmente, chiamando a sostituirlo persona più degna; o l'impiegato disimpegna con onore l' ufficio affidatogli e lo Stato ha il dovere di assicurargli una condizione di vita tollerabile, la sicurezza dell'i'.t.vvenire, il pane della vecchiaia. - Ma - si dice dall'alto - non si può sempre avere a propria disposizione un personale scelto e passato per la trafila dei concorsi, e 1:1trigendo il bi1:mgno,si ricorre tal volta ad un personale avventizio, che ha modo, per via di concorsi ulteriori, di regolare la propria posizione. Il vero, poi, è, che la più parte degli insegnanti delle scuole medie inferiori, composta, come tutte le cose di questo mondo, di elementi buoni e di cattivi,· è reclutata a questo modo non per propria deficienza intellettuale o didattica ma per deficienza di denaro nel bilancio della P. Istruzione; tanto è vero che nei ruoli di reggente non c'è un posto vuoto e più di un centinaio di giovani che per concorso hanno acquistato il diritto alla reggenza aspettano da qualche anno e altri quattrocento giovani sono incaricati, perchè il ministero ha bandito concorsi per incaricato! È questo è parso poco. A qualcuno è parso - come parve alla Camera alta e alla bassa - - che la preclusione della via a un avvenire migliore e ad una vecchiaia pur misera ma sicura, non bastasse per pullire a sL1fficienzaquesti insolenti che non erano buoni di accrescere miracolosarneu te i bilanoi. dello Stato, e alla prima sciagura un'altra se ue aggiunse, più dannosa e più umiliante per chi ne era colpito, più vergognosa e disonesta per chi la proponeva ed approvava. G1i incaricati che fino ad allora avevano percepito una refribuzione par i allo stipendio dei reggenti, si videro assottigliare il già molto magro compenso; per questa savia e provida riforma gli incaricati delle classi inferiori del ginnasio perdettero 300 lire annue, quelli delle superiori 350! Come !::lel'insegnamento impartito da un incaricato fosse meno efficace di quell'altro! Che se anche fosse cosi, noi torneremmo al dilemma : lo Stato avrebbe il diritto di fronte all'insegnamento cattivo e il dovere rispetto agli alunni che pagano le tasse di mandar subito via l'iwpiegato non degno. Il tenerlo fa credere: o che lo stato, pnrchè ritagli un tantino sugli stipendi, non guarda pel sottile nell'assumere gli impiegati al SllO servizio, e sarebbe male· o che, pnre pretendendo impiegati buo.ni, vuole spicciarsene con pochissima spesa, e sarebbe peggio, tanto più che per mostrare di giustificare questo indegno trattamento, umilia gli impiegati di fronte al pubblico e di fronte a colleghi più fortunati e non sempre più degni. Sapessero tutti i Ministri che si son st1cceduti alla Min~rva con che aria satanica un decrepito titolare di ginnasio inferiore mi domandava quanto pigliassi al mese io che tenevo il suo medesimo insegnamento certo non peggio di lui; e con quanto maligna compiacenza, mi informò che ad ogni ventisette di mese intascava circa trecento lire, quand'io gli ebbi detto che pigliavo cento e quindici lire, mai alla fine del mese! E quello era titolare di prima classe e aveva parecchi sessenni ed era vissuto sempre bene e comodamente a casa sua, ed aveva avuto anche in principio uno stipendio, quale io non ho ora che per virtù di concorso sono migliorato di grado. E alla promulgazione della legge Bianchi questo signore avrà un aumento di 600 lire! Ma io dimenticavo una circostanza importantissima: quello si era acconciamente preparato ad insegnare studiando in seminario sulla grammatica del Porrotti di felicissima memoria! ♦ Pareva a tutti che questa iniquità di trattamento dovesse finire tosto che fosse andato al ministero un uomo che alle eminenti qualità dell'ingegno congiungesse uua non min0re generosità d'animo; invece l'uomo venne, ricco di fede e di ottime intenzioni,. ma le cose furono più forti di lui e gli incaricati rimasero poco· più poco meno quel che erano stati innan~i. C'è, di fatti, nei due disegni di legge presentati dal Ministro Bianchi qualcosa che premette un pò di luce per loro, ma è una tanta lontana promessa che gli incaricati disperano a ragione di raccoglierne il frutto. Il disegno dì legge sullo stato giuridico ha tra le disposizioni transitorie che gli incaricati entreranno in

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