442 RIVISTA POPOLARE Fortis ne sia.uscito bene. Gli altri giornali e tutti oli uomini politici di parte diversa, che abbiamo potu~o interrogare sono concordi nel considerare l'accettazione e l'approvazione dell'ordine del giorno Gianturco come una disfatta dell' on. Fortis, senza che essa costituisca una prova dell'accortezza e della giusta valutazione <lell' atto da parte dei proponenti , pel primo dei quali ebbe amare parole l' on. Sonnino. Su questo riguardo ciò che maggiormente ha impressionato e stata la requisitoria che contro il Ministero e contro h maggioranza ha formulato la Tribuna - requisitoria tanto severa che ha fatto dire all' A11anti! che al giornale di Roma stanno più a cuore gl' interessi deite Società che la vita del Ministero. Noi non sapremmo trovare parole più severe e più esatte di quelle della Tribuna per sottolineare il significato del voto sull'ordine del giorno Gfanturco; perciò spigoliamo nelle sue colonne. Mentre si vota va essa seri veva (L'ultimo errore. N. del 30 Luglio): Quando un Governo, qualunque esso sia, fa studiare e firmare dai migliori suoi funzionari la soluziont: di un,, quistione, n?~ può abbandonare e ~oluzio_ne e fun7ionari alla pubblica d1s1st1ma e alla menomazione d1 credito a cui sono certo ab bass~ti colla ritirata odierna. Dopo le censure e le ingiurie scagliate contro quei funzionari e quasi confermate o almeno ratificate dal successo degli avversarì e dal silenzio o 1lalla tardiva difesa dei governanti , con quale prest'ìgio dei funzionari potranno mantenere l'ufficio? con quale zelo e fiducia saranno incoraggiati a servire ancora il Governo? Ma ne scapita anche il Ministero. Questo aveva assunto impegno di fronte alle Società , e chiedendo loro reiteratamente nuovi s~cr~fizi, di sostenere e di far propria la quistione delle conven:1om; e a questa promessa, e a questo impegno è venuto ~eno m_t~ramente: Ma questo non sarebbe ancora il peggio. Il pm grave e che quando un ministero convoca straordina~iamente e con tanta solennità il Parlamento per presentargli u_n progetto c~e dev'essere ii non plus ultra, l'ultima ~a~ola 1?. una materia lungamente discussa, e poi al momento t1p1c? nt1ra la proposta o accetta l'invito di riprenderla per studiarla anc_ora, allora esso confessa implicitamente di aver fatto male, d1 non aver adoperato lo zelo e lo studio necessari nella compilazione della proposta. A che vale in questo caso la platonica affermazione di fiducia ? Si concede la fiducia a parole, e la si nega in fatti alla sua capacità, alla sua intelligenza e ali' opera sua. Dopo una fine così poco nobile come possono rimanere al potere i ministri competenti che trattarono e conchiusero le li~u!da.ti_o1~i _? Con quale autor~tà possono ripresentarsi alle Soc1eta a 1mz_iarenuove trattative? Se alle Società potessero o v~le_ssero r1pre_nderle non potrebbero più farlo con quegli uomm1 esautorati dal voto parlamentare, indeboliti per non aver saputo mantenere gli impegni colle Società nè difeso le transazioni concordemente pattuite. Nè la maggioranza parlamentare che si lasciò impressionare d~lle affermazioni audaci ,- dalle calunnìe , dalle ingiurie scagliate contro le liquidazioni mostrò di essere degna di una bella lotta, mancò di coraggio, fu pusillanime, dubitò della fortezza e della onestà propria e del suo ministero, e si disfece poveramente. Non con queste maggioranze, non con questa immatura cedevolezza da parte del Ministero si combattono e si vincono le forti battaglie e si dà orova di carattere e di sicurezza in sè. In certe situazioni m;glio cadere combattendo che fuggendo aver triste ·vittoria. E l'in?omani rincalza (Le prime conseguenze~ N. del 31 Luglio): · Si parla ancora della grande maggioranza che ha votato la ~~ucia nel Ministero. In verità ': cifre non hanno valore poht1camente che per quello che politicamente rappresentano. Ora i 26 r voti dati dalla maggioranza contano poco, quando que. sta maggioranza non è capace di combattere e ·sostenere la propria bandiera. L' on. Fortis sarà stato un <( generale abile e provetto » ma non mostrò sventuratamente queste sue qualità che in una ritirata; La ritirata in molti casi può esser bella ed eroica · non quando si fa di fronte ad un nemico immensamente mi~ nore per forza e per armi. Il nemico contava appena 1 12 soldati contro 26 r nostri ; e per armi aveva sfoderata la calunnia, la violenza, l'ingiuria e il sospetto. Lasciar libero il campo a un tale nemico e a tali armi, non fu certamente bello. Qui alla Tribuna va fatta una correzione. I ,·ot i ·favorevoli furono 261 perchè si votò pcl rinvio; ma se si fosse votato per l'approva1.io11e pc:r lo meno sarebbero mancati 100 voti ed avremmo a•.ruto: o uno straordinario squagliamento dei deputati più eroiciin maggiaranz:.t meridionali - ; o I' :1ggiu11zione di quei voti ai 112 della minoranzc1. li ministero sarebbe stato sicuramente battuto; e l'on. Fortis che lo sapeva per non farsi amm:1z;1,arepreferi suicidarsi. Infatti la vittoria materiale del ministero, che ottenne il voto di fiducia, si traduce in una sconfitta clamorosa , in una catastrofe morale , che non si può in alcuna guisa attenuare e molto me]lo negare. Ad impedire la negazione o l' atte11ua;1,ione con molta temperanza ed abilità - e crediamo che la maggiore abilita in questo cas > s,:aturisce dal la temperanza-soccorre opportunamente Il Giornale d'Italia (N. del 31 Luglio, 1 e 2 Agosto) che dimostra luminosamente che la sconfitta risultava dalla straordinaria convocazione della C·1mera e dall' aut aut orgoglioso posto alla Giunta del bilancio; che la sconfitta non è dei ministri tecnici dd Tesoro e dei lavori pubblici , ma sopratutto del Presidente del Consiglio e del Ministero; che infine non ha alcun valore la sottigliezza a cui si è ricorso di - cendo: Si è respinta l'opera e si è v0tata la fiducia nelle perso11e. Se si trattasse di un' opera sulla· quale non fosse necessario ritornare, se si trattasse di una sanatoria ad un fatto compiuto e liquidato, la scusa sarebbe meno zoppicante; ma qui si tratta di un'opera che è ancora da completare. Come mai le stesse persone possono una volta conchiudere in un modo , e dopo il voto di fiducia conchiudere nel modo che hanno prima combattuto e che era sostenuto dai loro avversarii? La fiducia personale può essere un atto di. stima, ma non può ~alere come atto di approvazione di ciò che non si è voluto approvare. C' è dj più: poniamo anche che la maggioranza si sia avvolta senza saperlo nell' equivo-:o e nella contraddizion~. Per questo forse il Ministero avrebbe ritgione , accettando l' equivoco e la contraddizione di tener salva la· propria autorità e sanato il proprio errore ? Sarebbe molto comodo per chi sbaglia , se potesse giustificarsi dicendo: accetto l' opinione del mio avversario; dunyue continuo ad aver ragione. Se questa teoria potesse aver valore nella politica e nel diritto parlamentare, un Ministero che l' adottasse potrebbe rimanere eternamente al suo posto. Ma la pratica di q~esta teoria è la maggior corruzione della vita pa_r lamentare. E la rinunzia alla propria coerenza; è la dissimulazione della propria responsabilità. ,.,.. Si può bene trovare una maggioranza che vi dica: va bene. Ma un Ministero che accetta tutto questo riduce la lotta politica ad una mascherata ; il Parlamento diventa un giuoco di scaltr~zza; le idee e le opinioni si riducono ad un gesto. Di fronte ·a questa situazione parlamentare, di cui nessuno può negare· la poca· serietà , quasi quasi il garbuglio delle liquidazioni ferroviarie sembra che si trovi in un grado di as - surdità minore. (Giornale d'Italia numero del 2 agosto). Noi ci troviamo perfetta mente di accordo coll'organo dell' 'on. Sonnino; aggiungiamo ch'è stata infinitamente minore la scorrettezza del ministero Balfour, che non si è dimesso in seguito al voto di sorpresa in cui ebbe una maggioranza contraria di tre voti, di quella del ministero Fortis, che. ha rinunziato ad ogni dignità per ottenere una maggiunanza favorevole di centoquarantanove voti per mantenersi ·al potere. Infine osserviamo dal lato politico-morale che c'è poco da rallegrarsi per la vittoria del regime rap-
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