Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 15 - 15 agosto 1905

RIVISTA POPOLARE 441 proprio ufficio; •.:h,è manifesta l'impreparazione alla discussione e Jdla soluzione del problema della Camera, drll'amministrazione e del Governo. Ma tutto questo da quanti anni non lo affermava la Estrema sinistra? E in quanto alla funzione deleteria dcll'lspettoratù ferroviario, non spetta all'on. Pantano il merito di averla denunzi:1t:1 dopo poco la sua istituzione e per alcuni anlli di seguito impegnandusi in una vera b:1ttaglia corpo a corpo collo on. Gc:11:tla, che n'era .stato il creatore? Dalla confessat:1 imprepara;done di tutti in un giornale ministerale :h:quist:1 singolar valqre q ue.sta altr:i COllkssione di Uil altro giornalè che fu sino a ieri il più autorevole giornale u~cioso. La Tribuna, infatti, mentre alla Camera si vot:1va l'ordine del gi1>mo Gianturco che seppelliv:t le liquid:izio11i p.::r lasci:tre :1:l,impiedi alcuni, ministri, se 11011 il Ministen>, osservava: <<chele liquidazioni potevano forse es-;ere meglio studiate e meglio presentate e che si erano commessi gravi errori di metodo (il corsivo è della Tribuna) nelle trattative i.:he le prepa raron-> ». Come trattare, dunque, da calunniatori tutti i critici delle liq11idazioui se si confessa lealmente che potevano essere migliori e che furono male preparati? Evvi:1 ! • Nella pres_ente debacle ministeriale noi che non abbiamo alcun interesse costituzionale, nè alcun uomo m_inisteriahile da difendere e· da esaltare, non · abbiamo alcun buon motivo di nascondere o di attenuare la verità pur di hsciare tutta la responsabilità :ti solo ministero attuale. Anzi ! Non esitiamo, perciò, ad esporre i tentativi più o meno felici fatti d:1i passati e presenti amici dell'on. Fortis pèr includere nel biasimo che su lui cade copioso in que_s-~imomenti altri uomini politici , o avversari dec1s1. Ad esempi.o : le critiche più severe nella Camera e nella stampa sono state rivolte all'azione dell' Avvocato Erariale GenP.rale De Cupis, che ha presieduto la Commissione per la liquidazione; critiche delle quali nQn è riuscito a scagionarsi vittoriosamente l,accusato. ,. o·ra la scelta del De Cupis non si deve all'attuale ministero; ne sono responsabili gli onor. Luzzatti e Tedesco e tutto il ministero Giolitti. I ministri del Tesoro e .dei Lavori pubblici del precedente gabinetto , inoltre si sarebbero dichiarati .soddisfatti dell'opera sua. La smentita venuta dell'on. Tedesco non è sembrata abbastanza recisa e convincente; ed il silenzio deli' on. Luzzatti confermerebbe quasi , ·che hanno ragione quei giornali che loro attribuiscono l'approvaziqne delle liquidazioni quali furono stabilite dalla Commissione presieduta dall, Avvocato Erariale Generale, come risulta con abbastanza chiarezza da un ankolo della Tribuna (Responsabilitàministeriali, 2 Agosto 1905). Al De Cupis in senso di massimo gradimemto dal passato mi-nistero venne la nomina a Senatore. . Pi_ù grave sarebbe la responsabilità dell'on. Rubini per hl sua qualità di Presidente della Giunta del bilancio e per la parte assunta nell'ultima fase d·elle vicende parlamentari di decisa opposizione al ministero · Fortis. Infatti si ~ telefon:tto al Mattinv da Roma in data del 1° Agosto che il Rubini complessiv:Hnente tro:- vava buone le liquidazioni è (h~ riteneva che in tutto si avrebbero dovuto chiedere cd ottenere dalle Società altri tre milioni circa. In proposito si afferma che l'on. Fortis qu:rndo conobbe l' entita del dissenso propose al Presidente della Giunta del Bilancio di presentare i relativi emendamenti, che egli avrebbe accettHo e fatto accettare d:dle Società e che si <leve soltanto alla combattività <lell'on. Guicciardini, che il Rubini nel discorso col Presidente del Consiglio si riserbò consultare , se l' accordo andò in fumo. Ora, francamente, se l'on. Rubini era convinto che la dilterenza si riduceva a tr.: milioni egli avrebbe avuto il dovere di dichiararlo e non subordinare il suo voto e la sua adesione al criterio e all'interesse politico dell'on. Guicciardini. E noi che conosciamo la imparzialità del Presidente della Giunta siamo inclinevoli a ritenere esagerata o alter:lta la narrazione delle sue conversazioni col Presidente del Consiglio. Dall'insieme di queste postume recriminazioni ed accuse e dalla conoscenz,1 di a111loghe vicende in altri tempi ci siamo formata b sincera convinzione che parecchi dei ministri di ieri avrebbero sostenuto con uguale calore quelle liq~idazioni, che hanno poi combattute perchè pr,>poste dai ministri d,oggi. Si sa che le cose si vedono da un punto di vista diverso a seconda che si e al governo o ali' oppos1:none. • Il dimostrare che alcuni attuali oppositori giudicarono buoni:! le convenzioni per la cui ;1pprovazione si convocò straordinariamente il Parlamento a fine Luglio non prova che esse fossero realmente tali. Se è vero, a mò di esempio che l'on. Rubini si contentava di modificazioni, che importassero altri tre milioni di beneficio allo Stato, non è detto con ciò che esso dovesse cont€ntarsene. Altri assicurano in base a calcoli precedenti fatti da valorosi ingegneri e funzionari dello Stato che dai 500 milioni si dovrebbero almeno defalcare 50 milioni semplicemente pel depreziamento del materiale rotabile e delle linee; e certe difese delle Società ed accuse contro lo Stato, che ai suoi impegni contr,1ttuali sorgenti dalle Convenzioni del 1885, non adempi, presentate abilmente da Delta nel Mattino (2-3 Agosto) lasciano intravvedere che i calcoli sulla detrazione dei 50 milioni non sono affatto sbagli,1ti. Nè va di men ticato eh' era preci pi tosa e pericolos,1 la liquidazione del dare e dell'avere tra Stato e Societa senza tener conto del deficit della Cassa di previdenza del personale ferroviario, che uno scrittore della lvfinerva (30 Luglio pag. 812) porta ad una somma di 250 a 300 milioni. E sarebbero anche 100 i milioni contestabili e contestati sui lucri delle cost_ruzioni ferroviarie, che sqno stati artificiosamente sottratti alla compartecipazione dello Stato. Qualunque sia la posizione contabile del problema è certo poi che la quistione aveva assunto un carattere essenzialmente politico. E qui si può dire che ci sia l'unanimità dei giudizii sull'apprezzamento dello esito inatteso, ch,ebbe l'episodio parlàmentare estivo. Tra i giornali autorevoli non abbiamo riscontrato che La Stampa di Torino, la quale pur dichiarandosi lieta del rinvio a Novembre , affermi che l' on.

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