RIVlSTA POPOLARE 43'7 blicana? È come può e o ncepìrsi che p, oprio in quel momentozioni dei quotidiani, i nostri lettori già conoscono. Ci di lotta suprema, il cui esito era ancora così incerto e dub- piace però fare due piccole ·,constatazioni: 1. Il signor bioso, la presenza del Pilo poteva essere dannosa per le sue idee J al uzot si duole che i Borsisti si accaniscano contro repubblicane, le quali egli sagrificava volentieri pur di liberare di lui ed abbiano l'aria di volnlo assolutamente roviil suo paese dalla tirannide borbonica, e di compiere l'Unità O d'Italia che era la sua prima e grande aspirazione'?- Eh via, uato. ra il signor Jaluzot dimentica che egli s'è, a mio caro Colajanni, quello che ora scrive lo Ximenes sul- sno tempo, accanito alla '.'rovina di più d'un piccolo l'assassinio di R. Pilo è qualcosa di più e di peggio che una fabbricante, e di più d'un piccolo produttore; e questo semplice inesattezza storica. E ti confesso con tutta franchezza semplicemente per riuscire sull'intento d'essere in che a me assai dispiacque il leggere ciò che tu scrivi dell'ar- Francia il re dello zucchero. E' naturale, anzi è moticolo dello Ximenes, dicendo che la spiegazione che questi dà raie, che a suo danno si applichi oggi il proverbio: della morté del Pilo (( è gravissima, ma non presenta nessuna chi tcil fa,, tal riceve: 2. E' curioso, ed è disgustoso, il inverosimiglianza n. A me questa spiegazione sembra non pure modo col qua.le i filibustieri della Borsa s'accaniscono inverosimile, ma inconcepibile. Del resto inverosimile o no, · · · d Il J 1 certo è che è falsa. a gridare immornh i proced1ment1 e o a uzot mentre Quanto alle leggende che corsero sulla morte del Pilo, io essi fanno altrettanto; e non sono nei loro mezzi punto non ti scrivo nulla, ma ti mando un mio opuscolo: D'un più onesti e corretti di lui: essi ci fanno pensare alla dramma sopra Rosolino Pilo, pubblicato di recente nell'Ar- padella che dice al paiolo - fatti in là tu mi tingi - c/1ivio storico siciliano. Non so se tu il ricordi, ma corse pur '.ruttiwia non sono questi due fatti, certissimamente troppo fra noi insistente la voce che accusava il Corrao d'es- immorali, che presentano il maggiore carattere di grasere stato egli l'uccisore di Rosolino. lo smentisco anche questa vità nella faccenda; è l'aiuto dato dal governo al sig. triste leggenda, e però ti sarei assai grato se tu volessi ripro- Jaluzot, senza prncedere contro di lui per, almeno, durre nella Rivista popolare quel tratto del mio scritto che abuso di fiducia. Ecco quà; nella speculazione degli ho contrassegnato con il lapis blu. Benchè stampato esso è e rimarrà ignoto alla maggior parte dei lettori della tua Ri- zuccheri il J aluzot cercava q uest' anno come già nel vista. Chi vuoi che lo conosca e vada a cercarlo nel nostro 1900, di accaparrare tutto il prodotto per imporre poi Archivio·? Sin dal 1899 il prof. Paolucci nel suo importante e al mercato le sue condizioni, condizioni di ladro naturalbel lavoro sopra Rosolino Pilo, pubblicato nel detto Archivio, mente. Ma non ha avuto la forza di reggere fino alla aveva con molta copia di documenti e con lunghe e coscien- fine ed il fallimento è venuto. ziose indagini confutate e sbugiaràate le varie leggende diffuse Tosto si scuopre che egli ha fatto servire agli inin Sicilia sulla morte del Pilo, e addim.ostrato come essa do- teressi della sua spec-1lazione zuccheriera i risparmi vette succedere ed in qual modo. Eppure ora lo Ximenes ripete, depo~itati alla cassa eumomica del Printem11s. Natuin tutta buona fede, che (< in Sicilia tutti sanno che il povero :r Pilo è stato ammazzato, ma nessuno l'ha pubblicato >>. es- ralmente i piccoli depositanti si spayentano, essi che suno'? Ma questo è stato pubblicato e smentito più volte! Ed J aluzot, non metteva a parte delle sue speculazioni, ora ad una diceria più volte smentita lo Ximenes aggiunge harn10 ragione di non voler dividere la sua mala sorte u.na spiegazione che, per quel che ho già detto, non può non e accorrono per il rimborso. E J·lluzot fa chiudere gli esser falsa. sportelli e dichiarare che ripiglierà i pagamenti fra Addio, mio caro Colajanni. Fa di questa lettera l'uso che qualche giorno. Il Governo è intervenuto; e fin quà meglio credi. Addio. Voglimi sempre bene. Ti stringo con nulla da dire contro il Governo. E' naturale che il affetto la mano. h. Tuo dev.mo aff.mo Governo per mezzo dei suoi istituti di credito cere 1 G. Romano _ Catania di sal va!·e i piccoli depositanti, ma a proposito di Jaluzot, contro il Jiduzot chi agisce? Perchè mai il procui-atore della repn bblica tanto severo contro i disgraziati che d'inverno Yanno a rubare il carbone alla sta~ione di merci di S. Denis, e d'estate dormono su le panchili,.., :lel Boulevard de la Chapelle, come mai ~l procuratore dalla repubblica non procede contro il Jaluzot? Non riproduciamo i br~ni de! suo scritto richiamati nella lettera delF amico Romano-Catania perchè es:-;i danno l'opione del generale Pittaluga e del Paol11cci, che affermano es1:rnre stato ucciso il precu,rsore dei J.lfiUe da una palla borbonica e non da nn insorto delle squadre. Tutto l'opuscolo del nostro amico, poi, sta a dimostrare che in Sicilia la vrima versione, che fu da noi ricordata, era la più diffusa. Dicemmo eh' era verosimile l'assassinio per motivi polit,ici ; ma intendevamo escludere assoln tamente che di esso si potesse fare risalire la, responsabilità a Garibaldi o a Corrao; l'opinione accreditati::;sima sugli autori dell' assassinio posteriore del secondo, da noi riferite poi. credevamo che bastasse a fare vedere su quali uomini si volgessero i nostri i:lOSpetti. Difendere la. memoria di Garibaldi o di Conao ci sembrava del tutto inutile perchè il d11bbio solo lo ritenevamo nn ass11rdo. A rincalzo di quanto scrive il D.r Romano sulla assoluta mancanza di disaccordo tra Rosolino Pilo e Garibaldi , infine , aggiungiamo che le stesse osservazioni ci erano venuto contro lo Ximenes dalla venenrnda e cara nostra amica J essi e Wbi"te Mario. ♦ Jaluzot il frodatore. - A dimostrare il marciume dell' organismo economico e :finanziario attuale , a dimostrare i danni della speculazione e del monopoJ ismo, come se lo scandolo del cotone non bastasse, er.co scoppiare il Krach J aluzot: l'uomo degli Zuccheri. E ci troviamo di fronte ad una truffa colossale che travolge la solidità di altre Ditte, e risparmi di molti piccoli che a veyano avuto fiducia in J aluzot, cavaliere della legion d'onore ben quotato in Borsa, e gerente, e quasi prorrietario dei grandi magazini « Le P1·intemps ». · Noi non racconteremo l'affare che, dalle pubblicaPoichè infine , q uest' uomo può benissimo essere un proprietario a direttore di giornali, può benissimo avere deali amici influenti - specialmente fra i nemici del go~erno, i nazionalisti e i clericali - può benissimo aver fatto lo speculatore e il dominatore sul mercato, ma infi11e non è che un volgari~simo ladro; un truffa· tore che lut persuaso delle persone ingenue a portargli per conservarli i loro risparmi ed egli li ha spesi •..•.. oh ! come gli ha spesi JJOCO importa : il fatto è che i quattrini non ci sono più, tutto il resto non ha altro valore che di pura chiacclJiera. Quello che conta è che qnest' nomo si è servito per suoi scopi personali d'un denaro eh' egli aveva in deposito e che non era suo. Chiunque altro, a quest'ora, sarebbe alla prigione della Santé a meditare su il problema del mio e del tuo; ma J aluzot no : egli ha intasca,to il denaro altrui , lo ha aiocato e erduto e il governo accorre a ripescare il 1:dro; accomoda la faccenda, ripaga, col denaro dei contribuenti, quello che Jaluzot ha truffato ai contribuenti medesimi e il gioco è fatto. Sarà bello e, non neo-biamo, anche opportuno; ma ci sembra che sarebbe eg~almente opportuno mettere sotto ~hiav_e 1' ones~o e buono J aìuzot, non foss'altro per lasc1argh tranq 111llamente il iempo, molto tempo, per rifare i suoi conti ed imparare che il denaro deposito è !::lacrosanto e· non dove esser toccato da alcuno, neppure dal signor Jaluzot. . Ben a proposito Gustavo Rouanet presentando d_ue interpellanze al ministro della Giustizia in F1anc1a, gli ha scritto una lettera nella quale rileva l'enormità.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==