460 RIVISTA POPOLARE sui ragazzi e sui vecchi e fu necessaria la nascita dell'erede al trono perchè l' abolizione della pena corporale , sì sovente reclamata dai ,remstvos, fosse accolta , ·allo tzar. Quando vi si rende conto di tutte le difficoltà ch' ebbero a subire i membri del ,remstvo , vi si chiede come si riesce a trovare le persone necessarie per comporre questa specie di Consigli generali elettivi. E malgrado questo i ,remstvos sono giunti a rendere servizi importanti al miglioramento delle nostre condizioni sociali. Con mezzi limitatissimi, hanno fatto molto per creare ed estendere il sistema delle scuole pubbliéhe. Quando ricordo che appena trent'anni fa le spese annuali per l'istruzione primaria nel circondario di Novomoskovsk nel governo di Ekaterinoslav, arrivavano appena a I oo lire e che al presente dozzine e centinaia di migliaia di lire sono spese a tale scopo dai ,remstvos del circondario, devo riconoscere che in certe provincie, 1 tre quarti o i quattro quinti della giovane generazione non è analfabeta, questo dobbiamo ai nostri Consigli elettivi. Questi stessi Consigli hanno reso un grande servizio al paese con istruzione di uffici locali di statistica ; si può dire; che a tale riguardo la Russia non e seconda ad alcuua nazione curo pea. Se i ;_emstvos non hanno potuto raggiungere gli stessi risultati per quanto concerne la costru7ionc d' ospedali di villaggio, ciò si deve all'esiguità del bi\ancio e alla immensità dello spaz·o che devono amministrare. Un altro compito compiuto dai ,remstvos fu il sistema d' assicurazione obbligatoria contro l'incendio. Si può giudicare dall'importanza di questo servizio se si tien conto che la maggioranza delle case di villaggio sono costrujte in legno e coperte di stoppia. ,. Mi permei terò di conseguenza , di concludere dicendo che per la parte che hanno presa nell'elevamento delle nostre condizioni sociEli così come pc:r lo spirito d' eguaglianza e di libertà che caratterizza le loro rivendicazioni politiche, hanno ben meritato della patria russa. (Avanti della Domenica, 30 luglio). ♦ Prof. H. Rehm: La difesa del ('reditorl dello Stato. - Il cred;to russo è scosso dalla rivoluzione e quello ungherese dal rifiuto dei municipii di pagare le imposte. Gli interessi dei possessori di rendita dei due paesi sono minacciati, e sorge la questione : che difesa hanno i creditori dello Stato in caso di pericolo ? A primo aspetto la cosa par semplice. Noi parliamo di bancarotta di stato come parliamo di bancarotta di privati, e dovrebbero i creditori dello Stato godere di minore protezione di quella concessa ai privati? Ma la situazione è diversissima, e se vi procedesse contro lo stato insolvente come contro il privato bancarottiere , il danno cadrebbe sulla maggioranza dei cittadini a favore di una piccola minoranza di creditori. L'effetto del fallimento sarebbe la dis · soluzione dello Stato. L'interesse puramente economico dei pochi deve cedere a quelli più elevati di tutta la collettività. Vi sono paesi come l' Assia e l' Alsazia-Lorena le cui leggi dicono espressamente che lo stato non sta garante verso i proprii creditori oltre il patrimonio fiscale. Ma anche dove la legge non lo dice, il fallimento dello stato è un'assurdità giuridica negata dall'essenza stessa dello Stato. Ma anche se non fosse un 'impossibilità, la situazione di diritto dei creditori dello stato sarebbe sempre assai incerta. Infatti lo stato non è soltanto il debitore dei proprii creditori ma è anche il loro legislatore. Con un tratto di penna , con una legge, e quando manchi il tempo di convocar la camera, con un semplice ordin!!, esso può restringere o anche annullare i diritti dei suoi creditori. Come esso può cancellare con leggi ì debiti tra privati , nulla gli impedisce di usare delle leggi a diminuire i proprii. Lo Stato può tassare i coupons, può fissare I' interesse a un tasso minore, può pagare gli mteressi in cattiva moneta ecc.: tutte parziali espropriazioni dei diritti del creditore; perchè non dovrebbe anche poter stabilire per legge: ogni diritto ad interessi e capitali sul debito pubblico è abolito ? La storia finanziaria ha esempii in copia in questa materia. Nei tempi più vicini abbiamo : una conversione forzosa in Ispagna nel 1867, la nota tassa sui cuponi in Austria nel 1868, la sospensione del pagamento degli interessi in Turchia nel r 87S , e in Egitto nel 1876 ; una riduzione degli interessi di due terzi nel Portogallo nel r 89 r ; una simile operazione in Grecia nel 1893. Inoltre abbiamo le bancarotte totali del Messico nel 1861, ddla Carolina del Sud nel 1873 , della Luisiana 1880 , della Virginia 1884, del!' Argentina 1893. In tutri questi casi lo Stato dice più o meno ch;aramente di non voler pagare i proprii debiti. E non mancano nemmeno esempii di bancarotte antiche come quella dello Schleswig Holstein nel 1480, di Firenze nel 1490, della Spagna nel 1575, 1596, 1605, 1668; della Francia nel 1ti15, 1638, 1764, 1770, 1797; dell'Inghilterra nel 1745; della Prussia nel 1683 e nel 1806; ecc. Ma si può obbiettare: tali leggi di auto-liberazione non possono vincolare che i cittadini dello Stato che le emana , non gli stranieri quando ii luogo di pagamento sia fuori dello Stato. Giusta obbiezione, e tuttavia lo Stato ha Jat possibilità, anche in questi casi, di sottrarsi a' suoi obblighi. Infatti a quei creditori stranieri manca il giudice innanzi al quale chiedere so<ldisfazione del mancato pagamento. Par in parem 11011 habet imperium , uno Stato non ha giurisdizione sopra un altro Stato. Solo nel caso ch'esso possiede beni stabili su territorio straniero e_su questi sorga questione, dovrà sottostare alla giurisdizione straniera. Tutti i mezzi di cui dispone il diritto privato vengono meno per il creditore dello Stato. Ma vi sono altri mezzi. Uno stato cattivo pagatore di proposito si espone alle rappresaglie di quegli stati i cui cittadini hanno investito denari nella rendita del bancarottiere. Rappresagli:l può esercitarsi escludendo i valori del detto stato dalle borse, facendogli guerra commerciale , sequestrando il denaro che esso o i suoi i::udditi tengono presso banche del paese ecc. Ma il mezzo migliore è quello escogitato negli ultimi tempi; è il controllo esercitato da commissioni internazionali sull'amministrazione delle imposte degli sta ti finanziariamente disordinati. Così in Egitto. Qui sussiste dal r 876 la « Commission de la caisse de la dette publique n detta semplicemente la Caisse. Il suo ufficio è di riscuotere dagli altri impiegati delle imposte le somme destinate dalla legge di liquidazione egiziana al ser-· vizio degli interessi e di ammortamento di alcuni prestiti esteri. A questi) modo vennero assicurate ai creditori stranieri le entrate delle ferrovie e dei telegrafi, del porto di Alessandria, delle dogane ecc. Un simile ufficio esercita per la Turchia dal 1882 il << Consiglio d' amministrazione del debito pubblico ottomano »; e sullo stesso principio si fonda la commissione di controllo delle rinanze greche, e, con minori attribuzioni, quella serba. Il controllo per la Tunisia venne abolito nel 1899. Formalmente tutte queste commissioni hanno il carattere d organi dello stato debitore ; ma per la loro origine e per la loro composizione sono organi internazionali. Infine i grandi finanzieri e le potenze europee hanno imparato <lalle molte esperienze, e generalmente nel concludere un prestito lo stato debitore depone .presso le banche straniere una proporzionata cauzione e si obbliga a sottoporsi alla giurisdizione degli stati creditori o a un giudizio arbitrale. Un 'altra misura preventiva praticano le borse gravando di speciali garam!:ie i titoli dubbi (Die Woche, 29 luglio). Oott. Napoleone Colajanni, proprietario, di rettore-responsabile. NAPOLI - R. TIP. PANSINI, CHIOSTRO s. LORF.NZO.
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