Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 15 - 15 agosto 1905

J. RIVISTA POPOLARE 453 nelle operazioni rurali, non·solo dei buoni risultamenti t~c_nici ma anche, e massimamente, di quelli econom1c1. In queste tre proposizioni trovia1:no in~icati, cor~ spontanea e stretta connessione logica, gh elementi con i quali è possibile trasformare la psiche del contadino e convertirio in un istrumento cosciente del progresso agrario. L'egoismo economico predominante è la base su cui poggiare solidamente la leva per muovere e sollevare la vecchia e pesante individualità contadinesca. Il misoneis1110 e la tardanza a comprendere cose nuove è l'ostacolo contro cui far breccia. L'indiri2;zo sperimentale e pratico della mentalita rurale ci suggerisce il mezzo e la forma della dimostrazione di quanto vogliamo far penetrare nella convinzione del contadino. Si deve costringere il contadino ad uscire dagli usi tradizionali e a praticare le innovazioni che l'arte agraria suggerisce mediente il linguaggio che egli comprende meglio, provandogli cioè, con l'evidenza degli esperimenti, dei fatti, degli esempi concreti, che le innovazioni stesse sono il mezzo di soddisfai e nel miglior modo possibile l'istinto del tornaconto, dell'arricchimento, del possesso, della proprieta. Questa è la formula che ci si presenta come più idonea e profittevole per dirigere ai fìni dell'agricoltura moderna le qualità, buone o cattive, dell'agente primo, con cui bisogna fare i conti, il coltivatore, considerato quale esso effettivamente è nella realta della vita. VI. E' certo poi che nei giorni nostri l' attuazione, per così dire, della formula accennata trovasi sempre più vivamente assecondata da una serie molteplice di circostanze che congiurano concordemente a trasformare lo spirito del campagnuolo. Noi, infatti, abbiamo delineato un tipo in cui forse sono più accentuate le qualità del contadino dei tempi volgenti al tramonto, che le qualità del contadino dei tempi nuovi e delle zone economicamente più progredite. L'emigrazione all'estero, che in tante contrade è ormai come un avvenimento normale e punto pauroso, i maggiori contatti cittadini, a causa delle più facili comunicazioni e del sempre più largo e intenso scambio dei prodotti, la leva militare, l'istruzione ~lementare, la propaganda politica, che si tenta con varia fortuna in tante campagne, la creazione di istituzioni utili economicamente e socialmente (società di mutua assicurazione per le malattie e la mortalita del bestiame, cooperative di consumo, di acquisto di materie utili, casse rurali ecc.), la stessa penetrante reazione psicologica dei più moderni sistemi di coltivazione e tanti altri fenomeni tendono ad aprire la mente e l'animo· del contadino a idee, cose, fenomeni nuovi, a dargli maggiore capacita di ideazione e di comprensione, a rendergli l'istinto egoistico più agile e multiforme, a staccarlo dai mille tentacoli che lo legavano ad un oscuro e freddo passato, a rederlo, insomma, un nostro collaboratore cosciente e intelligente, un cittadino che non ignora più supinamente che cosa egli sia nell' ingranaggio sociale. Ma la trasformazione che la psiche del contadine deve subire è pur sempre, relativamente, laboriosa e lenta e, per giunta, disuguale da luogo a luogo: in alcune contrade si giungerà presto, in altre con molto ritardo. Ciò dipenderà, in ragione composta, dalla tenacia degli ostacoli che esistono nei contadini delle diverse zone e dalla potenza delle cause che sorgeranno e agiranno per rimuoverli. N7ssun dubbio, f?Crò,_che un'azione potentissima potra sempre eserc1tars1 col buon volere e coll'abilita degli agricoltori, proprietari o conduttori di fondi ~h~ siano, i quali ha_nno t_3:nt? in loro potere da ant1c1pare, e nella mamera pm sicura e proficua, l'effetto de_ll~ accennate ca_use di ordine generale. ~o scett1~1smo ~cans_afat1che, adunque, il quale sp1ng~ tanti propnetan. a_qettar~. sulle_larghe spalle de! v!llano la responsab1hta dell inerzia agricola in cui ristagnano tante nostr~ terre? dev~ essere apertamente svelato e denunciato d111anz1 al pubblico, -che dalle classi proprietarie ha il diritto di attendere l'adempimento della funzione produttiva inerente al fatto sociale della proprietà privata. I progressi meravigliosi della chimica, dell'industria e del.la tecnica rurale rendono possibile rifare la terra, la terra che la natura o i nostri avi abbiano fatto avara e infeconda: potrà mai ritenersi che solo chi ad essa consacra tutte quante le sue potenti energie, il contadino, sia refrattario a trasformarsi, quasi avesse subìto un· soprannaturale arresto di sviluppo? FRANCEsco CoLETT r ~IVI.STA DELLE 1'tVISTE Le liqnldaztoui fert·ovlarie alla Camet•a. - n modo con cui è stato condotta la questione della J:quidazione dei conti per la gestione ferroviaria durante i venti anni di esercizio delle tre Società, non ci è sembrato nè logico nè regolare, e quindi, ci pare che le sole Società ferroviarie sa pessero veramente quello che desideravano e quello che volevano, mentre i diversi organi dello Stato mostravano di _dibattersi nel buio, incerti, delle loro stesse conclusioni. É ammissibile che, trattandosi di calcoli abbastanza complessi, possono essere diverse le risultanze secondo il punto· di vista da cui si mettono le wse. Ma quando tali divergenze esistono, la parte contraente che ne è afflitta intensifica e moltiplica gli studì, finchè non abbia trovato il punto fenno nel quale si stabilisce il proprio convincimento, e infrattanto non dà notizie ali 'altra parte ed al pubblico delle differenzç a cui vengono gìi incaricati della tutela dei propri interessi. Invece abbiamo avuto lo spettacolo, certo non edificante, che i diversi organismi dello Stato, ai quali ha domandato di concertare i calcoli, sono venuti a cifre 'molto differenti uno dall'altro, e queste cifre, ed i conti relativi non furono già presentati al Ministro ed al Ministero perchè decidessero, ma dati in pascolo alla pubblica opinione che, naturalmente, se ne servì come mezzo di giudizio e in breve tempo cambiò una questione aritmetica in una questione essenzialmente politica. Allora è avvenuto, ciò che era inevitabile, che i ministeriali trovavano che tutto andava bene, gli anti-ministeriali che tutto andava male; la aritmetica è sparita e la passione politica pretese di fare i suoi calcoli. Poteva avvenire, e forse que.sto sperava l'on. F.ortis, che la verità fosse tanto chiara e i Ministri competenti potessero esporla alla Camera con tanta evidenza, da rendere la opposizione impotente a provare il proprio assunto. Ma, a vero dire, nè l'on. Carcano nè l'on. Ferraris, per quanto abbiano cercato di difendere le loro proposte, furono così chiari ed evidenti, da convincere sulla esattezza dei calcoli che furono base delle convenzioni stipulate. E questa incertezza o fiacchezza di difesa fece impressione. Nemmeno sul valore della liquidazione Prinetti, fatta dieci anni or sono, il Governo si è mostrato preparato a precisarne la portata, e davanti alla Camera l'on. Fortis ha dovuto confessare che era controverso se comprendesse · o no gli utiH

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