412 RIVISTA POPOLARE ma deve anche avere la befte. Le beffe vengono rappresentate dalla giustificazione che il governo presenta a questa infamia finanziaria. « Se non si « viene a tale accordo col le Meridionali, esso dice, « le popolazioni del mezzogiorno dovranno subire « i danni di un ritorno alle tariffe anteriori alle « Convenzioni del 1885 ». E all'infamia finanziaria, che costerebbe alle nazio11e per lo meno 200 milioni si cerca dare la parvenza di un atto patriottico, di una manifestazione di solidarietà della nazione tutta verso le provincie, che sono attraversate dalle lince delle Meridionali!. ... Francamente, questo sorpassa ogni limite di decenza, poichè L1 Relaiione della minoranza dimostra limpidamente che lo spauracchio del ritorno alle antiche tariffe non ha alcune serietà; dimostra pure; che lo Stato ha modi legittimi di ridurre alla ragione le Meridionali e conchiude presentando ad esse il dilemma formidabile: o riscattu a patti equi o concorrenza legittima eJ onesta fra le Rete di Stato e la Rete delle Meridionali. La responsabilità della perdita di alcune centinaia . di milioni, che il governo vuole addossare al Parlamento, nella speranza che il caldo e qualche altro argomento persuasivo lo .induca'.lo ad accettarla a cuor leggero, implica naturalmente altre grnvi responsabilità politiche e morali. E l'insieme di queste circostanze spiega la proposta del gruppo socialista d i ricorrere all' ostruzionismo. L' accetterà l' Estrema sinistra tutta? Ed avrà essa l'autorità e la foria morale di farlo trionfare? Ecco il dubbio tormentoso! La Rivista Pel·miglioramento e on mieo degl'insegnanti <lelle scuoi~ me<lie Quando nel Dicembre dello scorso anno pubblicai l' articolo nella Nuova Antologia, che sollevò tanto rumore e che mi procurò-chè coll'ulteriore e speciale svolgimento alle idee accennate da prima, detti alla quistione dei ferrovieri nella Rivista popolare - tanti grattacapi, tante molestie, e così sterminata valallga di calunnie e d' ingiurie , gl' insegnanti ddle scuole medie, che non mi conoscevano e che ignoravano i miei precedenti non furono tra i meno ardenti nel darmi addosso; qualcuno come un signor Fiastri si divertì anche ad attribuirmi it proposito di mettere il lavoro intellettuale al disotto del lavoro manuale; ed altri mi attribuirono propositi non meno peregrini; e quasi tutti mi di pinsero come un loro dichiarato nemico. Naturalmente quanti mi conoscono d:1 vicino si astennero dai precipitosi giudizi, che dovetti lasciar correre soli, impegnato come mi trovai nell'asprissima lotta con alcuni ferrovieri fanatici o imbroglioni e che tali a poco a poco sono stati giudicati anche dalla massa dei loro confratelli. Sin dal Gennaio (31) di questo anno, però, pubblicai qui stesso una lettera del Prof. Sansone promettendo di ritornare sull'argomento. Sciolgo solo ora la promessa, nella speranza che quanto sarò per dire possa valere alla causa degli insegnanti delle scuole medie che . ' m1 sta tanto a cuore da avere accettato altra volta di far parte della Commissione. ministeriale, che , studiava il progetto sul loro Stato giuridico e di avere votato nella discussione del bilancio della Pubblica istruzione del 1904-1905 l'ordine del giorno Varazzani. Senza intrattenermi degli equivoci, che· generarono i giudizi inesatti sul conto mio e alla interpretazione e'rronea che si dette alle mie parole oggi intendo esaminare la quistione economica degli insegnanti delle scuole medie col solito metodo comparativo: paragonerò i loro stipendi 1.0 a quelli degli' insegnanti di alcuni paesi di Europa ; 2.0 a quelli dei funzionari negli altri rami della burocrazia italiana. Nel confronto cogli altri paesi si comprende che si va incontro a molti inconvenienti, derivanti sopratutto dalla diversità delle attribuzioni: in qualche paese, ad esempio, gli stipendi sono considevolmente più elevati che tra noi , ma il lavoro è maggiore, perchè lo stesso professore ha più di un insegnamento tra gli affini. Ciò che si dovrebbe imitare in Italia; dove nessuno certamente si lagnerebbe se per qualche migliaio di lire in più all'anno fosse obbligato a<l insegnare per sei ore alla settimana in più. Nella comparazione tra l'Italia e gli altri Stati, valendomi delle notizie, che mi furono favorite da un funzionario della Minerva, comincerò dall'esporre quelle dei paesi più piccoli o meno rassomiglianti al nostro per le istituzioni, per la rkchezza, per le condizioni politiche e sociali e terminerò con quelle relative alla Spagna e alla Francia, che precederanno • immediatamente quella dell'Italia. In ultimo cercherò di riassumere tali notizie in un quadro sinot- · uco, 10 cui segnerò soltanto gli stipendi massimi e mm11111per ogni classe e categoria d'insegnanti. Russia I soli direttori e ispettori (vice direttori) hanno proventi fissi, i primi rubli 2000, alloggio e combustibile , i secondi rubli 750 a 1500, alloggio e· combustibile. Gl' insegnanti, compresi· i direttori e l'ispettore hanno da rubli 60 a 125 annui per ora settimanale di lezione. In media circa 1500 rubli all'anno. Dopo 25 anni di servizio pensione di rubli 550 a 750. Gl' ispettori rubli 700 a 900, i dirittori rubli 800 a 2000. Se rimangono jn servizio dopo· 25 anni ricevono lo s~ipen_dio e 1~ pensione la quale aumenta di 1/5 ogni qumquenmo. La vedova senza prole riceve la meta della pensione del marito , con 1 figlio 2/3 con 2 figli 5/6 , con più figli l' intera pensione. Ogni orfano riceve 1/4 della pensione del padre fino alla intera pensione se sono 4 o più. Svezia Gl' in:,egnanti sono nominati 10 seguito a concorso. Si distinguono in (\ lettori» per le (4) classi superiori; « aggiunti » o « colleghi » per le inferiori Vi sono poi gli specialisti per il disegno, la musica, la ginnastica ec:.:. e i supplenti. I direttori <li scuola completa hanno uno stipendio di corone 5000 a 5500, oltre l'alloggio. Gl' inseg~anti superiori cor. 3000 aume_ntabili di 5 in 5 anni fino a cor. 2000 a 4000; gli specialisti hanno cor. 875 a 1550; i supplenti cor. 1500 a 2000. Hanno diritto a pens10n~ o :1 70 a1111idi etù e
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