Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 14 - 30 luglio 1905

RtViSTA POPOLAR!! 411 talia con parola misurata chiama un colpo di mano, il Presidente della Camera ha fatto distribuire la Relazione Tecchio sul!' Autorizzazione al pagamentù delle somme liquidatea fa.vore delle Societàferroviarie Adriatica, 9vecditerraneae Sicula, senza l~ previa approvazion e della Giunta del Bilancio in nome della quale viene fatta. Quando il fatto fu noto per giustificarlo si affermò che la Presidenza della Giunta aveva autorizzato l'invio della Relazione in bozze ai singoli membri della prima con preghiera di fare le loro osservazioni in margine. Ma non si trattava che di una volgare menzogna, poichè l' on. Rubini, il Presidente della Giunta, era assente da· Roma e i due Vicè-Presidenti, on. Giusso e on. Salandra, hanno protestato vivamente contro il procedimento soldatesco del Presidente della Camera, che pare asservito al Ministero. In ultimo si è riconosciuto il malfatto convocando la Giunta pel giorno 27 un'ora prima della convocazione della Camera per darle lettura della relazione Tecchio. E poteva in pochi minuti discuterla con un minimum di serietà? E se la maggioranza non l'avesse approvata o avesse voluto fare una relazione propria in controsenso di quella del Tecchio che sarebbe divenuta minoranza avrebbe avuto il tempo in un'ora di redigerla, di farla stampare e di farla distribuire? La sconvenienza di questo procedimento viene aggravata da queste due circostanze: 1° l'onorevole Tecc~io non venne nominato dalla maggioranza della Giunta e non si può quindi supporre che ne goda la fiducia: ebbe 9 voti in ballottaggio; e i membri della Giunt.a sono 36; 2° L'on. Tecchio non è persona competente in materie economiche e contabili ; egli stesso lo sa e lo ha confessato in una lettera all' ..Avanti! nella quale ha dichiarato di essere stato nominato relatoreper forza! L'epilogo che condanna l'indegna manovra del governo si è avuto colla dimissione dell'on. Rubini da Presidente della Giunta del Bilancio. Non è meno straordinaria e sospetta la fretta sull'altro disegno di legge: Disposizioni relative alle strade ferrate esercitatedalla Società delle strade ferrate meridionali , presentato il 17 giugno e il cui esame era stato deferito ad una speciale commi<;- stone. Gl' interessi che sono in giuoco in questo disegno di legge sono più considerevoli perchè importano oneri finanziari per lo Stato e possono compromettere la economia del mezzogiorno. Commissione e governo consci della importanza di questo disegno di legge in seguito alle obbiezioni e ai quesiti posti al secondo da alcuni membri della prima , perciò, di accordo avevano rinviato a novembre ogni decisione col proposito di studiarlo meglio. Ali' improvviso il 15 luglio viene riconvocata la Commissione ed annunz.iati alcuni miglioramenti ottenuti; il governo <lichiarò che c'era somma urgenza, senza che ne fossero indie;1ti i motivi. Su questo secoudo carrozzone ha presentato la Relazione un altro illustre sconosciuto, l' on. Gustavo Monti; ma c'è una Relazione della minoranza composta dagli on. Pantano e Alessio, la cui competenza certamente è decupla di quella di tutti gli altri membri della Commissione riuniti insieme. Quali oncr~ è quali pericoli implichi· il primo disegno di legge, di cui è relatore per forza l' on. Tecchio, ha di n1ostra to nella Nuova Antologia l' on. Saporito. Si ammetta anche eh' egli abbia cercato il pelo nell' uovo, com'è suo costume, ed abbia esagerato; si consenta anche che le liquidazioni tutte, compresa quella della riconsegna del materiale non importi che la perdita di una decina di milioni, che non varrebbe la pena di rimpiangere di fronte alla sicurezza di molte liti ed ai pericoli che queste portano seco. In proposito se il goverso potesse farlo , senza disonorare sè stesso , potrebbe consigliare la perdita di una decina di milioni in vista del pericolo di perdite maggiori cui si andrebbe incontro colle liti , nelle quali dovrebbero decidere . . • . . . i magistrati italiani. l quali Magistrati godono tanto la fiducia delle Società ferroviarie, che il Presidente della Corte di appello di Roma venne scelto come arbitro a rappresentare, contro·lo Stato, gl' interessi dell'Adriatica ... Di che si è mostrato scandalizzato l' on. Tedesco, che all'uopo ha preso l'. intonazione di un ingenuo. Si avverta che se il giudizio degli arbitri non piace alle parti, queste possono adire i magistrati ... cioè gli arbitri di fiducia delle società! Ma comt si può passar sopra alla grave quistione della responsabilità dello ammanco delle Casse di Previden~a e delle Pensioni pei ferrovieri, che ammonta a circa· duecentomilioni? Ecco una sola cifra che supera di circa settanta volte il risparmio di tre milioni, di cui ci occupammo nel n. precedente, col.quale il Ministero cerca giustificare la fretta per avere approvato questo carrozzone, che ci fa tornare ai sospetti delle ferrovie meridionali del 1864 e della 'R_egiacointer1:ssatdaei Tabacchi del 1869, di borgiana memoria come li qualificò Giuseppe Garibaldi. La Relazione Pantano-Alessio sul secondo progetto di legge mette in evidenza altre enormità, altri danni ed altri. Su di un solo punto lo Stato viene a perdere L. 2,200,000 all' anno che per 60 anni, quant' è la durata delle convenzioni colle Meridionali, formano 132 milioni, senza tener conto degli interessi in r~gion composta, che la portano a circa 200 milioni. Questa perdita ci viene imposta per rimborsi di 1niglioramenti al personale e per rein ~ tegri di ribassi di tariffe. Riguarda solo il pa.>"sato; ma promette dell'altro per l'avvenire- ,lnfatti, dice la Relazione Alessio-Pantano: ll Per la pattuita convenzione, il Governo s'impegna di rim - (l borsare la Società dei maggiori oneri dipendenti da ulteriori ll migl oramenti nel trattamento del personale e della differenza (l di prodotto conseguente a nuovi ribassi di tariffe, quando (l tali fatti fossero ad essa imposti per ragioni di Governo e « non dipendentemente da· condi 1 ioni naturali d'economia geu nera/e, da riconoscersi, in caso di dìssenso, da arbitri da (l eleggersi dalle parti ». ll Ora, anzitutto cosa può mai giustificare il concorso finanziario dello Stato pel trattamento fatto al personale assunto in servizio dal 1° luglio 1905, quando ìa Società - se vuol godere i beneficii che la legge sull'esercizio di Stato le accorda. per la tutela della continuità dei pubblici servizì - era obbligata a parificare la condizione del suo personale a quella del personale di Stato? Che se pel personale in servizio anteriorm~nte a tal data possono addursi se non vincoli giuridici, ragioni d'indole politica e morale, nulla legittima l' intervento dello Stato pel nuovo personale 11. (( E d'altra parte chi potrà misurarè la portata di questa formula vaga ed elastica, messa in mano di una Società la quale al 1905 - dopo venti anni di evoluzione economica del paese - ha l'abilità e il coraggio di farsi rimborsare dallo Stato la differenza esistente tra le tariffe di allora e quella d'ora - senza tener conto alcuno dei ribassi legittimati da quelle stesse condizioni economiche, di cui si dichiara di voler tener conto per l'avvenire; e senza escludere nemmeno i ribassi concordati fra Governo e Società durante il ventennio 1 ° luglio - 30 giugno 1905? » Intanto l'Italia non deve soltanto s·ubire il danno "

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