Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 14 - 30 luglio 1905

RIVISTA POPOLARE 429 rono dirette dal celebre poeta Nekrassow. La prima comparsa dal 1847 al 66 ebbe per collaboratori Bjelinski, Cerniceuski, Dobroljubow, Turgeniew, Dostojewski, Tolstoi ed altri ed ebbe principalmente per programma la lotta contro la servitù della gleba. Cernicewski smascherò in questa rivista tutta l'ioocrisia della libf;razione dei contadini. La Rivista Noti:pe patrie , in cui collaborarono il sociologo Micha;Iowski, i pubblicisti Ellissejeff, Garschin ecc., e si pubblicò dal 1868 all'84, combattè il capitalismo che penetrava allora in Russia e sostenne un socialismo _che dovesse sorgere dall'esistente comunismo agricolo russo. Questa rivista che educò la gioventù rivoluzionaria alla quale, appartennero Sceljabow e Sofia Perowskaja, sostenne la possibilità per la Russia di evitare la fase capitalistica. La Ricche 11a russa che continuò la tradizione delle Notirie patrie sostenne per anni una polemica contro il Marxismo comparso in Russia con gli scritti di Peter Struve (ora editore di una rivista liberale a Parigi) e di Plechanow. La polemica si aggirava appunto sulla possibilità di evitare alla Russia la fase capitalistica. I Marxisti sostenevano che il capitalismo esisteva già anche in Russia e che la Russia avrebbe dovuto percorrere la stessa via percorsa dagli altri stati d 'Europa; il tempo ha dato loro ragione. La polemica fu principalmente condotta da Michajlonski che aveva ideata una propria teoria col nome di « Lotta per J'ndividualità •. I suoi scritti critici e psicologici sono notevolissimi. Egli s'occupò di psicologia collettiva con grande originalità molti anni prima di Tarde, dì Sighele. I Marxisti pubblicarono tre riviste: << La nuova parola », 11 11 principio n e cc La vita. » In questa ultima Gorki pubblicò la più parte de' suoi scritti. Tutte queste pubblicazioni periodichl: furono uccise dalla censura. Esse non poterono mai sostenere apertamente le proprie idee, ma dovettero giuocare d'astuzia per farle giungere al lettore, senza svegliare i sospetti del censore. Così finsero una volta una grande polemica sulla filosofia di Hegel per far passare tra le righe molta merce sospetta. Altre volte si ridussero al materiale statistitico lasciando parlare le cifre, il cui linguaggio per altro rimane inintelligibile alla maggioranza. E malgrado ciò queste riviste ottennero una grande popolarità, sì che il governo le soppresse. Ora i Marxisti sono divisi. Un gruppo tenta di conciliare Marx con l'idealismo metafisico. Tugan-Baranowski, uno di questi, scrive nelle sue « Considerazioni sulla nuovissima storia della economia politica » che l'edificio teoretico di Marx non resiste alle nuove correnti filosofiche e ai nuovi fatti e pronostica il formarsi di una nuova dottrina che sarà l'opposta del materialismo storico. Una parte degli ex-marxisti, oggi metafisici e revisionisti apportunisti come Bulgakow e Berdjajew, fanno capo alla ri-- vista c1 Questioni vitali n. Tutte queste sono le riviste del radicalismo più avanzato. Altre come il « Pensiero russo i> e il << Messaggiero Europeo » hanno carattere pi~ moderato ed eclettico. Fino a poco tempo addietro anche i letterati facevano capo a questi differenti gruppi politico-scientifici; ora invece, seguendo l'esernjJiO dato da Gorki, fondano riviste proprie. La reazione non possiede che una sola rivista mensile il << Messaggiero russo i> e si regge ormai solo per l'appoggio del governo. Nessun scrittore noto collaboratore a questa rivista. (Die neue Zeit, 15 luglio). ♦ Hugo Lindermann: Il movimento 1,er le eittà-glardlno. - Al sempre crescente aumento del prezzo del suolo nelle_ gfandi città e nei centri d'industria, si propongono due sorta di rimedi : una corrente vuole intervenire a render~ possibile la decentralizzazione delle case , mediante leggi dello stato e del comune che estendano il diritto di espropriazione per utilità pubblica ecc. ; un 'altra corrente , invece , mira ~a creare nuovi centri di abitazio:ie in cui siano evitati tutti gli svantaggi igienici dt:lle grandi città moderne ; è il cosidetto movimento per le città-giardino. Esso fa capo in Germania alla Deutsche Gartenstadtgesellschaft sorta di recente a similitudine aella Garden City Association in base alle note idee di Howard. Non basta, dice Howard , riformare le città esistenti, bisogna costruirne delle nuove secondo un piano ragionato. Uomini ed industrie devono trapiantasi in luoghi ove godano dei vantaggi dell'aperta campagna senza perdere quelli della città. La tendenza già esistente nelle industrie a emigrare in campagna, sfuggendo il carko della rendita terriera dei sobborghi cittadini deve venire regolata ed organizzata in modo da formare la base economica; per la fondazione delle nuove città campestri. Howard propone di comprare 2400 ettari di terreno in luogo ove possa aversi al prezzo agricolo. Il terreno deve però essere vicino ad una linea ferroviaria e vien ceduto per scopi di costruzione di case o di impianto Ji industrie o per la coltivazione·, solo in affitto. Cor. le somme degli affitti ven - gono pagati gli interessi dd denaro d' acquisto, e le quote di ammortiaazione della città che lo impiega a scopi pubblici. La città stessa non deve occupare più di un sesto dell'area complessiva <1 per ragioni sanitarie ed estetiche ». Cosicchè quando la città è giunta sui 30,000 abitanti deve cessare di crescere. Questo pensiero è così utopistico , che a volerne tentare la realizzazione, c'è da far fallire tutto il movimento. Si costringerà l'eccesso di popolazione ad emigrare E come soddisfare al naturale sviluppo delle industrie se l'immigrazione verrà proibita'? Col cc:ssare del crescere , avviene il ristagno, e col ristagno la rovina. Come si è già detto, il suolo rimane in possesso delle comunità, il cui reJdito è perciò costituito dagli affitti. Cogli affitti la città deve pagare k spese della propria fondazione. Questo punto vien così chiarito dai tt:orici della città-giardino: costituitosi il primo gruppo di alcunr! migliaia di coloni , la terra che fino allora aveva dato pura rendita agricola, darà di colpo rendita cittadina; la differenza tra queste due rendite che andrà alla cornumtà e non agli individui, costituirà la base finanziaria del!' intrapresa. · Tutte le pubblicazioni della società contano sulla salita della rendita quantunque tutto il movimento abbia per base la lotta contro la rendita fondiaria ; certo, dappertutto è detto che la cresciuta rendita deve andare a profitto della comunità; ma in nessun luogo è detto come. Cerchiamo di vederlo noi. I lunghi affitti possono essere conclusi in modo che la quota d'affitto rimanga uguale o che salga con gli anni. Nel primo caso la comunità rinunzierebbe interamente ad un profitto sul salire della rendita, nel secondo caso lo pretenderebbe. Per il singolo che non sia affittuario , non vi sarebbe vantaggio diretto nè nell'un caso, nè nell'altro. Esaminiamo i diversi impieghi del suolo. Poichè non a tutti occorrerà una casa per m1a famiglia I sorgeranno case d' affitto, i proprietari delle quali daranno in affitto abitazioni e botteghe, e godranno totalmente o parzialmente del crescere della rendita del suolo. Per gh inquilini ci sarebbe un vantaggio solo se la comumta si riservasse il diritto di stabilire la misura degli affitti. Per i bottegai vale la stessa considerazione. Se la comu . nità li tutela contro il salire della rendita, saranno in grado di vendere le loro merci a miglior mercato che altrove; è però dubbio se il minore affitto si ripercuoterà esattamente in minori prezzi di vendita; più _verosimile è che il basso affitto costituisca almeno in parte un extraprofitto per il negoziante. Un correttivo sarebbero le cooperative di consumo o i negozi comunali. Gli è che la città-giardino non sta nella luna, ma 1 n

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