Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - annno XI - n. 13 - 15 luglio 1905

382 RIVISTA POPOLARE la processione popolare e che fu dovuta togliere di fronte al ridicolo cbe ricadeva sul governo prèsieduto - vedi strana e fatale coincidenza ! - tLdl' ex mazziniano Fortis; il quale prendeva l'iniziativa di togliere la seduta della Camera ed invitava i deputati ad accorrere al Collegio Romano dove Ernesto Nathan faceva la glaciale commemorazione alia. presenza di Vittorio Emmanuele 3. 0 Re d' Italia discendente da quel Carlo Alberto e da quel Vittorio Emmanuele 2.0 che due sentenze di morte contro Mazzini avevano sottoscritto ... , sentenze di morte che poterono soltanto essere lacerate per volontà irremovibile di quella eroica Messina, che per tre volte di seguito lo elesse deputato. Ci furono vari discorsi alla Camera : ricordiamo quello sinceramente entusiastico di Edoardo Pantano· l'altro elevato ma imb:1razzato di Giuseppe Marcora; un terzo sconveniente di Gianturco, che volle associare nella stessa ammirazione la vittima e il per- . seguitato coi carnefici e col Co~te di Cavour abbiettamente persecutore di Mauini; e un ultimo caldo, ma ingiusto, di Andrea Costa. che non volle lasciarsi sfuggire l' occasione di tirare l' acqua al mulino del proprio partito affermando che Mazzini preconizzò la repubblica e che i discepoli di Marx la riaffermano sociale: affermazione audace, sincera per chi la pronunziava, ma che nascondeva un errore ed una menzogna. L'errore: non v'era bisogno che ven~ssero i socialisti per affermare sociale la repubblica; quella di Mazzini, nella te'oria e nella pratica fu sempre tale. La menzogna: i socialisti italiani, in grandissima maggioranza furono e sono o nemici della repubblica o suoi dispregia tori. E in seguito a unti, diversi discorsi quella stessa Camera dei Deputati che nel 1872 all'annunzio della morte di Giuseppe Mazzini con viltù suprema seguito a discutere, come se fosse tramontato un qualsiasi omuncolo della Monarchia, a trentatre anni di distanza senti il dovere di togliere la seduta ! Dicono i maligni che la seduta della Camera dei Deputati sia stata tolta il giorno 22 Giugno, perchè così impose la cortigianeria ai ministri e ai Deputati: sarebbe stata cosa sconveniente che i rappresentanti del popolo fossero stati trattenuti a Montecitorio quando Sua Maesta il Re scendeva dal Quirinale circondato dai suoi cortigiani e dai suoi corazzieri per andare ad ascoltare la commemorazione di Ernesto Nathan al Collegio Romano ..... Che diremo noi di questa partecipazione del_Re alle feste per Giuseppe Mazzini? Tutto ciò che vorremmo dire il Regio Fisco non ce lo lascerebbe dire. Notiamo soltanto che l'atto del Capo dello Stato volle essere abile tentando col medesimo di togliere alla manifestazione ogni cara.ti ere repu bblicano, per rilevarne quello più grandioso e più generale nazionale. Ma quali che siano stati i moventi dell'atto stesso, e supponendoli anche elevati e sinceri, non si può fare a meno di constatare - e noi lo facciamo con grande e legittima soddisfazione - che esso equivale alla condanna esplicita .degli antenati di Vittorio Emmanuele 3.0 che criminosamer _e lo perseguitarono come una belva feroce per oltre quarant'anni e rappresenta la tarda, ma doverosa resipiscenza della monarchia italiana. E conchiudiamo queste note afrrettate tumultuarie rammentando che in questa occasione del l. 0 centenario della nascita di Giuseppe Mazzini , tutti i giornali e tutte le riviste della penisola, dalla grave Nuova Antologia al più modesto e sdpigliato giornaletto settimanale, consacrarono studi e articoli al · sommo italiano e che ad esso vennero consacrate alcune speci;di pubblicazioni. Fra le qu;di segnaliamo con particolarita: 1.0 Aneddoti ignorati ed ·importanti (Brevi ricordi Mazziniani dal 1848 al 1872) di Andrea Giannelli. (Nerbini, Firenze). Con questi aneddoti il vecchio e intransigente mazziniano non ci mostra sempre più e meglio qualc sia stata l'opera politica grnndiosa del M:1estro, ma ne mette in evidenza, sbugiardando le svergognate leggende create dalla polizia sabauda, la sua grande mitezza, l'inesaùribile bontà dell'animo. 2.0 Il pensiero filosoficodi GiuseppeMazzini di Filippo . Masci (Napoli, Tipografia dell'Università). E' questa la riproduzione della commemorazione fatta dall'illustre professore dell'Ateneo Partenopeo nella Regia Accademia delle Scienze morali. Il pensiero filosofico ed estetico di Mazzini vi è acutamente esaminato e si deve ammirare il critico anche quando se ne dissente. 3.0 Il pensiero religioso, politico, sociale di Giuseppe lvlazz.ini di Gaetano ·Salvem;ni. (Messina Libreria Trimarch_i). Non abbiamo bisogno di segnalare ai nostri lettori la importanza eccezionale di questa pubblicazione: la conoscono dai brani che ne abbiamo riprodotto nel nostro numero unico. Dovrebbero leggerla i socialisti italiani che di Mazzini parlano spesso senza sapere chi esso sia. Lodiamo il Trirnarchi ehe ha messo in cirèolazione pel gran pubblico il discorso pronunziato dall'eminente sto• rico socialista nella inaugurazione del!' anno scolastico 1904-905 della Università di Messina. 4. 0 Giuseppe 5\-Cazzini.Conferenzaconnote e documentiinediti di Aless,indro Luzio (Milano. Fratelli Treves). Confessiamo eh' è il volume dedicato a Mazzini, che abbiamo letto con maggiore, con ineffabile compiacimento. Non ci commossero e non ci fecero esultare soltanto le cose, che vi abbiamo lette; ma la nostra sensazione era resa più viva e più gradita pensando alla persona, che le aveva dette e scritte: il Luzio (Direttore dell'Archivio di Stato di Mantovct) è un conservatore, un mode~~to; appartiene a quel partito politico che maggiormente, sistematicamente, crudelmente perseguitò e calunniò Mazzini. Eppure nel libro del Luzio tutte, tutte le calunnie vengono irrefragabilmente distrutte e 1a figura dell'uomo esce circonfusa di luce di amore; e quella del politico , del creatore della unità e della indipendenza d'Italia si erge gigantesca e s'impone al rispetto ed all' ammirazione dei liiscepoli, degli indifferenti, degli avversari del grande genovese. 5. 0 Segnaliamo, infine, l'audace e nobile tentativo di Ro• dolfo Rispoli, che si è messo a capo in Napoli di un Comitato per la pubblicazione popo1are degli Scritti di Giuseppt Mazzini e che in questa solenne occasione ha pubblicato il 1.0 volume al prezzo veramente irrisorio di L. 1,50 (un elegante volume di circa 400 pagine). Noi gli auguriamo di gran cuore tutto il successo, che merita . Ed ora ci sia lecito ricordare che il nostro numero unico - il primo e l'ultimo che avrà pubbli• cno la Rivista che odia i Numeri unici! - ha ottenuto un successo veramente eccezionale quale noi non l' avremmo sperato, eh' è stato constatato da tutti i giornali politici e letterari di ogni colore, dal Marzocco alla Tribuna al Giornale d' Italia.

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