Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - annno XI - n. 13 - 15 luglio 1905

RIV.ISTA POPOLARE 399 cavallo dorato di Marco Aurelio che sta sul Campidoglio. I profeti del socialismo italiano si sono rivelati fatti dell' istessa pasta dei lestofanti ipocriti, parolai sfacciati, che essi dovevano e volevano scacciare dal tempio. Come mai, vuok lei, che così riuscisse in progresso il p=.1rtito socialista? Chi non ne è disgustato? Non lo sono forse , financo , gli onesti nel partito stesso'? Non si sono essi ritirati in buona rarte '? In taluni scioperi, spesso scientemente, e per vantaggio proprio, i socialisti hanno condotto al macello poveri contadini e poveri operai ( 1 ). Talvolta soltanto ciò è successo per ignoranza di una parte dei capi, ai quali non si oppena, per viltà, l'autorità di altri, più illuminati. In altre agitazioni i socialisti si sono schierati contro l'interesse pubblico, per scopi elettorali, cioè, di nuovo, per vantaggio personale di capi politicanti. Tale è stata l'agitazione provocata nei ferrovieri; tali quasi tutte le agitazioni provocate tra impiegati. Il bilancio pubblico è diventato per i socialisti una curee come lo è per tutti gli altri. Che stima possono al· ' lora pretendere ? Che speranze si possono riporre in loro? Cht: avvenir<:: possono pretendere e avere? lmperocchè, non s' illudano : non basta segnalare e attaccare i difetti altrui, per essere un p~rtito vitale ; bisogna anche avere alcune virtù costruttrici proprie. Il caso è gravt: e difficile, perchè è tutto il paese che, nelle classi di cui si _vede !'atteggiamento, perchè scrivono, leggono notano, è in profonda decadenza morale. Sembra un paese di nevrastenici, talvolta di epilettici addirittura; inconsci di quello che è bene o male, di quello che è onore t: disonore, privi di coraggio civile e fisico , · pronti a ridere come bt:rtuccit: , o a piangere rumorosamente come, suppongono,. piangono i rinocc · ronti, senza causa adeguata, o proprio a rovescio degli eventi, incapaci di costanza nei propositi, di commisurazione dd mezzi ai fini, smemorati come fanciulli. Finchè in queste classi si reclutano i socialisti, saranno non valori , come i loro avversari. La forza del paese sta nelle ~lassi di cui non si" vede l'atteggiamento, ma di cui il sistema nervoso è ancora sano. È sperabile che una rapida selezione faccia scomparire gli altri, con tutta la progenie loro, dalla superficie di una terra che non meritano di possedere (Divenire Sociale, 16 Giugno). ♦ L'ult1mà enclclfca (lt Pio X. - L' ultima enciclica di Pio X ha importanza perchè l'intervento dei cattolici e clericali in ordine disciplinato nelle elezioni, costituisce l'intervento Ji un nuovo elemento nella vita del paese, anche sotto l'aspetto economico. Non crediamo possibile quello che generalmente si chiama la conciliazione tra la Chiesa e lo Stato. Perchè essa avvenisst: in modo formale bisognerebbe che la Chiesa rinunziasse esplicitamente ad ogni e qualunque ricostituzione, in grande o piccola misura, del potere temporale; a: meno che lo Stato italiano, venendo a meno alla condotta sin qui seguita, non facesse in proposito qualche concessione; il che non crediamo però possibile, nè auguriamo che avvenga. Ma se non è probabile una vera e propria conciliazione, è possibile un'intesa, che lasciando insoluta la questione del potere temporale, tolga, in quanto al rimanente, ogni dissidio. Gli opuscoli che in questi ultimi tempi sono stati pubblicati in Italia sugli eventuali diritti del Pontifice agli arretrati della dotezione di 3,250,000 che sono iscritti nel bilancio, e che di cinque in cinque anni si prescrivono, e l'altra questione sollevatasi circa ai diritti finanziari del Pontefice sulla cosidetta ((mensa vescovile di Roma », lasciano comprender<:: che in (,) A memoria d'uomo non ci viene alla mente nessun caso che suffraghi quest'accusa del Pantaleoni - ch'è) del tutto sfornita di fondamento. (Nota del Divenire Sociale. Noi vorremmo fare una contro-nota; ma ce ne asteniamo. La Redazione della Rivista Vaticano vi è un pensiero tìnanziario, che potrebbe, in date circostanze, determinare una linea di condotta verso l'Italia diversa da quella sin qui seguita. A nostro giudizio, mentre è St!mpre desiderabile che, tra le persone e gli agenti che debbono convivere nello stesso luogo e che hanno tante ragioni di contatto non esistano dissidì; .e mentre riconosciamo non essere nemmeno desiderabile che tante coscienze profondamente credenti continuino ad essere in lvtta con se stesse tra i due concetti di patria e di religione; neHo stesso tempo, pur desiderando che cessi il dissidio, non facciamo voti perchè si vada più in là e si stabilisca una vera intesa tra i due poteri. Tutta la storia d'Italia sta a dimostrare quanto danno la nazione abbia semprt: subito pt:r la alleanza tra il trono e l'altare, che quasi mai, uniti cospirano per il bene pubblico. Nè può modificare questo nostro giudizio - che in fondo é un gravissimo timore -- l'esempio moderno di altri paesi cattolici, i quali, come il Belgio, si trovano precisamente nella situazione di un accordo tra la Chiesa e lo Stato. Il Belgio ha una tradizione politica molto diversa da quella dell'Italia, ha le moltitudini più colt~ e più istruite che non siano quelle ddl'Italia, ma sopratutto non ha in casa il Papato, colla sua corte, coi suoi principi, coi suoi famigliari e con tutta quella coorte di gt:nti, la quale quando al dissidio fosse sostituita (< l'intesa » e quindi cessasse la pseudo-prigionia, si moltiplicherebbe seflza fine. Vivere insieme, giacchè ciò è fatalmente necessario, senza ira come senza patti, ci sembra che sarabbe il massimo limite dei buoni rapi orti tra lo Stato e la Chiesa. E l'attuale Pontefice ha dimostrato, nella qualità di Patriarca di Venezia, le attitudini per riuscire ali' intesa: Ma di tutto questo non vogliamo parlare che per incidenza; della recente Enciclica Pontificia il punto importante è la quasi completa autorizzazione ai cattolici di partecipare alla vita politica del Regno, ed il desiderio chiaramente manifestato_ che si costituisca, si organizzi e politicamente si educhi un partito cattolico. Anzi è già stato nominato un Comitato che deve gettare le basi di questo nuovo partito e delinearne l' azione. Ora troppe e troppo interessanti sono le_ questioni economiche che stanno sul tappeto perchè non sia da chiedersi quale possa· essere l'atteggiamento di un partito cattolico di faonte ad esse. E tanto più viva deve essere la curiosità di conoscere tale atteggiamento, in quanto il <( partito cattolico ii, come tale, non ha mai avuto occasione di manifestare a quali principì obbedisse nelle cose che soho estranee alla religione, ma che tuttavia interessano egualmente, se non più, la vita, così dei singoli individui come quella della nazione. Domandiamoci: il partito cattolico, diventato partito politìco, · sarà liberista o protezionista'( - Sarà propenso ad allargare od a restringere la legislazione sociale? - Aiuterà· i conservatori che sono stati dieci anni, prima di approvare la legge sugli infortuni del lavoro, ad essere ancora più lenti, o domandcre un movimento più energico? - 11 concetto del partito cattolico sarà diretto ad aumentare la potenza dello Stato attribuendogli sempre i più larghi uffici, ovvero seguirà i dettami della iconomia liberale che vorrebbe ridotta al minimo l' azione dello Stato? - Quale atteggiamento avrà il partitito cattolico verso il socialismo, col quale sembrava che volesse militare nel 1898 e contro il quale ora invece prende parte alle elezione politiche? E potremmo moltiplicare queste interrogazioni senza poter dare ad esse alcuna risposta. Ma forse emerge· chiaro che la natura stessa delle cose permette di prevedere qualche punto. In Italia un partito cattolico non può avere lo stesso atteggiamento che ha in Germania, dove le circostanze, non occorrt: rammentarlo, sono così diverse. Là il Centro prende

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