390 RIVISTA POPOLARE Le vaccinazioni furono 4,679,232 nel 1896; salirono alla enorme cifra di 15,758,686 nel 1897 ; e discesero a 2,855,181 nel 1901. L' epidemia di vaiuolo del 1897 spiega il grande numero di vaccinazioni dello stesso anno e dà la pi:ova delle cure del governo per la salute pubblica. I vaccinati in Italia nel 1901 furono 957,705. c) Stato civile secondol'età. - Le persone coniugate a 31 dicembre 1901 erano 7,980,026 maschi e 7,979,877 femmine ( compresi i detenuti senza domicilio). Tra i coniugati secondo l'età c'erano 23 maschi e 68 femmine al disotto di 10 anni (7 con meno di 5 !) e 1300 111. e 9285 fernm. sotto i 15 anni. Il maggior numero di coniugati si aveva tra 30 e 40 anni - oltre 4,200,000-; c'erano 1194 maschi e 490 femmine conosciute tra 90 e 100 anni; 8 m. e 2 f. da 100 a 112 anni. Da queste cifre si dovrebbe argomentare , contrariamente a ciò che si verifica in Europa , che i centenari tra i coniugati nel Giappone sono più numerosi tra i maschi. Ciò può derivare dal fatto che i padri di famiglia, appena hanno un figlio giunto a maggiore età, gli sogliono cedere i diritti di pater f amilias e il carico della casa e degli aflari e si ritirano a vita riposata e quieta. I vedovi non sono distinti dai celibi. Da questi dati si compr~nde che le leggi del Giappone consentono promesse legali di matrimonio fatte dai genitori. Ciò che sta in•· relazione colla grande importanze che nel Giappone si accorda al matrimonio , che si connette alla religione dominante per perpetuare il culto degli avi (1 ). L'uso, come molti altri usi e costumi e credenze, deriva dall'India, cui il Giappone deve buona parte della sua civiltà. Nell'India, intatti, i genitori fidanzano i figli ancor minorenni, perchè il matrimonio per le leggi di Manù , è una funzione necessaria a dare i figli, i quali devono redimere i genitori dal dolore e dalle pene della vita terrena e d' oltre vita. Conseguentemente avviene che i Giapponesi quando non hanno figli , ne adottano: e tale è appunto il caso dell'attuale Mikado e del principe ereditario, che ne è figlio adottivo. In Italia sotto i 18 anni ci furono nel 1901 2 sposi e 3 spose sopra 10,000 coniugati di ciascun sesso. d) Numero dellefamiglie. - A 31 dicembre 1898 il numero delle famiglie colla popolazione di 43,763,855 era di 8,181,730 con una media di 5,35 membri per famiglie. Le famiglie italiane nel 1901 erano 7,027,524 con poco più di 4,50 membri per· famiglia. e) Numero di comuni. - Nel 1898 la popolazione era cosi distribuita in 14,262 comuni; di cui: N° 750 con meno di 500 ab. 199,712 » 4,205 » più » 500 )) 5,991,450 )) S:098 » )) » 2000 » 24,427,130 » 1,069 » » » 5000 )) 6,775,503 )) 150 » » » 10,000 » 1,991,185 » 60 )) )) )) 20,000 » 1, 747,67 O )) 12 » » » 50,000 » 772,481 » 3 » » » 100,000 » 423,490 » 2 )) » » 200,000 » 459,925 » 1 » » » 300,000 » 353,139 » 2 » » » 500,000 » 2,261,356 (1) Vedi Stead. Ed. Italiana p. 332 a 335. Le due maggiori città sono Tokio co~1 1,440,121 e Osaka con 821,235 abitanti. Il Giappone ha, perciò , un minor numero di città con più di 100,000 ab. all'Italia; ma ne ha due che superano di molto la popolazione di Napoli, d.i Milano e di Roma. Con meno di 500 ab. in Italia ci sono 368 comuni. Nei centri con non più di 10,000 ab. c'era una popolazione di 37,393,795 cioè 1'82,36 °/0 del totale (1). f) Migrazioni. - C' è un movimento migratorio interno piuttosto notevole tra l' isoh di HokkaiJo e il resto dell'Impero. Nel 1902 l'immigrnzionè in detta isola fu Ji 43,401 ab.; l'emigrazione di 9,985. Questo movimento migratorio dell'isola di Hokkaido o di Yezo spiega perchè la quota annua di accrescimento della popolazione nel periodo 1893-98 vi fu del 99,96 per 1000, mentre nel rèsto del!' Impero fu dell' 11,22 per 1000. Quasi la metà degli immigrati - 19635 - appartengono alla classe agricola. Nello stesso anno i Giapponesi che chiesero passaporto per l' estero ·furono 32,900; di cui 11,457 per le isole Hawai; 5,046 per gli Stati Uniti; 5,457 per la Cina; 3,026 per la Corea e 5,096 per la Russia. Gli stranieri residenti al Giappone erano 14,401; di cui 8,043 Cine~i ; 2,233 Inglesi; 1,640 nordamericani; 662- Tedeschi; 519 Francesi; 52 Italiani ec~. Sono compresi in queste cifre i rappresentanti degli Stati esteri. La differenza tra l' Italia e il Giappone per la emigrazione, come si sa, è enorme. Si può essere sicuri che si svilupperà nell' Impero del Sole Levante e non potrà dirigersi che negli Stati Uniti. Vedremo se la tratteranno come quella crnese. II. Condizioni politiche ed amministrative a) Costituzionepolitica. - L'Impero del Giappone vive sotto il Regime monarchico-costituzionale dal 1890 in poi. L'Imperatore regnante è Mutsushito nato nel 1852, la cui dinastia rimonta a molti secoli or sono. Il primo Imperatore Yannu, regnò 660-584 anni av. Cristo. Il potere regale fu nelle mani per molti secoli di un Shogun - specie di Prefetto di Palazzo - che lo trasmise ai propri dipendenti. Il primo Shogun della famiglia Ashikoga rimonta al 1335; l'ultimo Shogun Keiki della famiglia Tokugawa dette le dimissioni il 14 ottobre 1867. Il potere venne nelle mani dello attua le Mikado. Ed è questa la grande data, chiamata dai Giapponesi la Restaurazione, che fu seguita immediatamente dalla ribellione di alcuni Daimios o dalla guerra civile; ma da cui ha principio una nuova era. Non ci si deve illudere , sentendo parlare di un regime costituzionale vigente al Giappone, di riscontrarvi istituzioni , che abbiano lo stesso spirito di quelle analoghe di Europa. Il feudalismo non vi è stato interamente abolito ; e ne vedremo le prove statistiche. L>art. 3° della Costituzione dice che il trono sacro fu stabilito quando i cieli e la terra furono divisi; che l'Imperatore è disceso dal Cielo; è divino, sacro ed inviolabile. L'art. XLV statuisce che i Ministri non sono responsabili per l'Impera- (I) La popolazione del Giappone segnata a pag. 11 del Resumé statistique è di 45,403,041, superiore a quella notata a pag. 8.
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