A GIUSEPPE MAZZINI 361 volte la Sicilia per ordinar~ le schiere unitarie. E Mario, appena giunto dalla sua gita di propaganda negli Stati Uniti, chiamò a raccolta cc I Fratelli RepubblicaDi » al grido: cc Conserviamo la nostra fede « politica, il diritto di farne prcifico apostolato, ri- « spettando la volontà liberamente espressa dalla « Nazione. Ma adesso corriamo all'armi francamente cc e lealmente, Duce Vittorio Emanuele >> (24 luglio 1859 Pensiero ed A1ione). « Al centro, al centro, mirando al Sud » gridò allora Mazzini da Firenze, ove stava chiuso in una cameruccia, nota essendo la sua presenza a Ricasoli, che con lui scambi0 idee e progetti. Questi fece il sordo agli incitamenti di bandirlo dalla Toscana -che gli provenivano da Cavour e Compagni,. non appoggiati questi, a dir vero, dal Re, che già aveva saputo apprezzare il valore e il disinteresse di Garibaldi, e incominciava pure a comprendere la magnanima lealtà di Mazzini, specie dopo aver letto la lettera in cui questi lo incitava a fare l'Italia Una, assicurandolo che Dittatore o Re, avrebbe avuto la benedizione dell'intera nazione e la sua. E mentre il popolo della Toscana e del centro, resistendo alle minaccie e alle blandizie della diplomazia, volle e riuscì a fondersi col Pi-emonte per creare l'Italia, insorse la Sicilia; e Napoli, sprezzando l'offerta costituzione, non aspettava che Garibaldi per unirsi anch'essa all'Italia, senza dare ascolto al consiglio dei moderati che, istigati da Cavour, facevano sforzi enormi, cospirando col fratello del Re di Napoli e coi suoi ministri, per far proclamare l'annessione del Piemonte, escludendo Garibaldi e impe~e~dogli di varcarè la frontiera per liberare le prov1nc1e soggette al Papa ( r). Coll'aiuto di Napoleone III Cavour troncò la mar- (1) Per intendere la condotta di Cavour verso Garibaldi e patrioti, che, come lui, avevano rinnnciato al loro sogno di re pubblica, pur di raggiungere l'ambita unità -- Mazzini telegrafava a Crispi, allora alter ego di Garibaldi : (< Se i separatisti si muovono, precipitate le annessioni n - bisogna leggere tutte le ·sue lettere del 160, le sue is~ruzioni private al Ministro di Sardegna a Napoli , e al contr' ammiraglio Persano; ne citiamo qualche saggio. A Villamarina - Torino, ~o luglio 1860 E grandemente desiderabile che la libera-rione di Napoli no'! proceda per opera di Garibaldi; giacchè, ove ciò avvenga, il sistema rivolu1ionario prenderà il posto tenuto dal partito costitu1ionale monarchico. - E quindi necessario , che in Napoli abbia luogo un movimento nazionale prima che Garibaldi vi giunga. Il tentativo è pericoloso; ma è necessario d'impedire che la rivoluzione non trabocchi in Napoli ... (Chi ala, Vol. III) Al conte di Persano, Torino 30 luglio 1860 Scopo apparente di questa sua missione, si è di tenersi a disposi-rione della principessa di Siracusa, sorella del Principe di Carignano, cugina del Re. Scopo reale è di cooperare alla riuscita di un piano che deve far trionfare in Napoli il principio nar_ionale, senza l' intervento di Garibaldi. Principali attori in esso debbono essere il ministro dell' interno signor Liborio Romano, ed il generale Nunr_iante. (Vol. III) Al conte di Persano - Torino, 3 agosto r86o Faccia quanto può per.far scoppiare il moto a Napoli prima del 'arrivo di Garibaldi, se poi questi arriva prima di questo, prenda sen1a esita1ione il comando di t~tte le jor 1e navali tanto del continente eia liberatrice di Garibaldi; serbò per altri dieci anni Roma al Papa e ai masnadieri papali, i quali protetti e aiutati dai soldati francesi, davano mano e rifugio ai briganti che infestavano le provincie napolitane, rendendovi impossibile il pacifico insediarsi di un governo n3zionale. E. morto Cavour , i suoi successori - Ricasoli solo eccettuato - tennero l'Italia, fremente ma impotente, soggetta al volere imperiale, che condusse al delitto onde Aspromonte è infame. Ma il Re non si rassegnò e volle la guerra per la Venezia e la bandì , costretto poi a subire la nuova umiliazione di firmare la .pace e rice ;ere quella regione da chi gli vietò di avvicinarsi a Roma. Mentana infranse l'alleanza, conducendo la monarchia sull'orlo della rovina. Ma l' idea dell'Unità, trasformata in volontà suprema salvò anch'essa. Spezzata a Sédan la spada che aveva troncata la vita alla Repubblica Romana, e che aveva tenuta la Francia schiava di anima e di corpo, - i ministri del Re, - che tenevano Mazzini prigioniero in Gaeta e Garibaldi bloccato a Caprera per avere, durante quei tre anni di vergogna gridato ogni gi,orno e ogni ora cc a Roma ! a Roma ! » ( e verso Roma Ma;,zini cercava di condurre i Siciliani quando fu arrestato nelle acque di Palermo) - ottennero quanto della Sicilia; andando d'accordo col Generale ma anche senr_a il suo consenso se ciò è necessario. (Vol. III) A Villamarina, 27 agosto r86o (Télégr.)-Faites tout le possible pour éviter dietature Garibaldi sur qui vous compte1 beaucoup trop. Il faut faire nommer Persano avec le Comte de Syracuse pour enseigne. A Persano, 27 agosto 1860 (Télégr,) -- Tàche1 de vous rendre maitre du mouvenient. En tout cas empare 1 vous des forteresses et de la flotte. (Vol. III) Non avendo arrestato Garibaldi a Napoli - scrive Cavour-bisognava ad ogni costo arrestarlo negli Stati romani, altrimenti ci avrebbe trascinato ad una rovina certa quand'anche si fosse rinunciato a marciare sopra Roma. (Vol. IV) - Avvenga che av1,enga -- scriJJeCavour a Nigra-- veggo con riconoscen1a che l' Imperatore aumenta la guarnigione di Roma rassicurando il mondo sui pretesi pericoli di S. Pietro. Il governo francese ci rende un grande servigio, nello stesso tempo egli aumenta la nostra forr_a in faccia a Garibaldi. (V ol. VI) - lo riassumo in due parole il concetto politico e militare che bisogna attuare: ristabilire l'ordine (mai turbato se non dai suoi agenti) a Napoli prima, domare il re Borbone dopo. Guai se si invertisse il modo di procedere, Quindi occupar_ione immediata di Napoli. Occupate sen 1 a indugio gli Abru 11i: la spedi1ione di Cialdini a Napoli compie l'opera. Cialdini Ja da dittatore militare fino ali' arrivo del Re nella capitale. (Vol. VI). Cavour non potè tollerare il fatto che il Re non volle, anzi proibì la persecuzione indetta a Mazzini da' suoi ministri; indi scrive al Farini, ministro dell'interno al seguito di S. M.: 8 ottobre 1860 ... A mio credere, il Re deve mostrarsi inesorabile per Maz.r.ini ed i Maniniani 1 aperti o mascherati ... (Vol. IV)
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==