A GIUSEPPE. .MAZZIN! 355 Mancata la possibilità della sorpresa e non volendo Mazzini, a nessun costo, un contii tto armato tra il popolo e la guarnigione, radunò subito i. cari e li convinse della nece:;sità di mandare tutti g11 aderenti a casa per aspettare un'occasione più propizia. Senza un fatto apparentemente insigniw.:antc, l' indomani le autorità avrebbero ripetuto l' asse~·to del 10 giugno, che in Genova nessui.10 soi5nava d1 muoversi. Ma al forte del Diamante, ove una brigata di allegri operai con qualche borghese aveva fatto festa bevendo e giuocando alle boccie coi ~oldati della guarnigione, i'avviso della sospensione da ogni tentativo non giunse in tempo. 1 cospiratori riuscirono a chiudere tutta la guarnigione in uno stanzone. Tutto ad un tratto il caporale Storero tirò un colpo di fucile ai rivoltosi (1); e uno tra questi tirò un altro colpo che uccise tatalmente il sergente Michc1e Pastrane della 14a compagnia del 7° reggimento fanteria. - Giunte le ore quattro dei mattino senza che arrivasse il segnale annunziante la sollevazione in Genova gli insorti lasciarono ii forte gettando ie armi nella cisterna ove furono rinvenute dalle autorità. Ne seguirono perquisizioni e arresti cti quante persone la polizia sospettava; e qua e là turono scoperti depositi di armi e di munizioni. Sapendo che Mazzini aveva passata. gran parte di quella notte alla Concordia o 1,;rrando qua L: là per cercare che gli ordini di sospensione fossero eseguiti, si stette non poco in ansia. Nia il giorno appressu arrivò il solito messo detto << Giacunio ii misterioso » e un altro « Giovanni ii pauroso » cun un biglietto: » A che cosa avete pensato quando aL tocco la città rimase silenr_iosa I » 1:., sapenctu che Elena Casati - che iu poi moglie di Achille Sacchi abitava con me in casa di Ruggiero, cappellaio (uno dei capi) e che era pronta a spendere quanto aveva per mandare chi si dcdeva compromesso salvo al conhne, aggiungeva: << Se ci sono degli esuli poveri minacciati, .ratell partire; ma non badate aue paure fantastiche. Mi occorrono pur sempre mezzi qui. Se avete notizie certe e importanti speditele. Mi e stata ctata una speranza poco fa. Conservate il proclama (2) e tutto, ma accuratamente nascosto . .t' iriterrotto quasi ogni con-. tatto. l)omani potro forse vedere piu chiaro nella nebbia >>. E ali' indomani, con dispaccio convenzionale, giunse la notizia che .Pisacane era riuscito nelio soarco a Ponza, che aveva liberato i prigionieri, e che era ripartito di là per i luo 5 hi insorti. Buope forano anche le prime notizie da Livorno, dove i popolani erano capitanati cta Maurizio Quadrio, da Civinini e da Simeoni ( 1). uflìciale regio e che giunse ai più alti gradi , nulla prova va al suo disdoro ; che Medici era perfettamente persuaso della sua lealtà, e che Garibaldi stesso l'ebbe in alta stima. L'unica persona sopravvissuta con cui potd parlare, fu Antonio Mosto, che vidi per , 'ultima volta al tempo del Pdlegrinaggio a Caprera nel 1888. Egli ne era già persuaso ; ma poichè l' accusa non era mai stata resa pubblica, l'aveva lasciata in si-- lenzio. (I) Vedi la sua deposizione del I 2 febbraio I 858 , durante il processo daYanu la Cane d'Appello di Genova, nella 11 Ga,r- ,retta dei Triounali ». , (2) Mario correggeva le bozze del proclama di Mazzini ai Genovesi, ed ebbe parecchie lcttert:, scriue tutte di pugno di Mazzini, da portare a certi cittadini che erano invisi al popolo per odiose vessazioni usategli. Questi venivano consigliati a partire per sfuggir~ a possibile vendetta. Proclama e lettere, Mario, dovendo trovarsi al posto assegnatogli, affidò purtroppo aJ un suo intimo amico, il quale sebb1me non avesse avuto parte nd complotto, le distrusse temendo di venire compromesso. E fu grave danno perchè quel proclama e quelle lt:ttere avrebbero s1nentito subito le calunme indegne del fisco e dei moderati dopo il fallito tentativo. lI) ln Toscana non mancavano i forti patriotti. Di essi Giuseppe Bandi, segretario del comitato Fiorentino della Giovane Ma le speranze durarono poco, nè tardarono nuove raccapriccianti dal Napoli tano. Sceso a Sapri, piccolo villaggio nel golfo di Policastro, con i prigionieri liberati a Ponza, Pisacane rimise il CagLiari al suo capitano legittimo, il Sitza, rilasciandogli un ccrti.tica to della v10lenza usatagli e della nessuna complicità sua e dell'equipaggio nel complotto. Là Carlo ed i suoi aspettavano l'arrivo dei compagni in arme, ma, in seguito a notizie trasmesse cta .Ponza a Napoli, da uno eh' era riuscito ad Italia, direttore del giornale l'Arte, era l'anima e il duce. 11 carnevale di quell' anno era stato clamoroso. Gh Austriaci avevano severamente proibite le maschere; e perdò appunto tutti se le misero cantando ceni stornelli che pungevano ferocemt:nte il gonfaloniae, il quale secondo il popolo si t:ra mostrata troppo servile durante k ft:ste ufliciali fatte in onore dd gran prin..:ipe ered,tano di Toscana, giunto in Gennaio con la nuova sposa Anua Mat 1a di Sassonia. A tutta prima anche il partito moJerato, ossia Cavouriano, sembra va dispo _;to a menare le mani. Capo di esso era Vincenzo Malenchini, valoroso solJato a Curtatone e più tardi d1 G.iribaldi. Ammaestrata dagli Austriaci, la polizia vigtlava. Seppi.: dt:lla partenza da Genova di dut: bastimi.:nti sospt:tti, t:, sorvegliando le coste, riuscì a si.:questrare pan:cchie casse d'armi e di munizioni ti a Gambo e 1Ylagliarjni. ll_uesto fatto e il comparire frequente di bandier1: tri..:olori ; il mic:scolarsi di soldati e popolani nelle ostt:rie e nei catli::; la cdt:brazione chiassosa ddl'anniversario di Curtatone e di Montanara, con candli ailissi alla porta del Duomo, eç- ..:1tanti 11 popolo (( a rinnovare i/urli fatti », toglievano il sonno al Governo. Ma non ostante la vigilanza della polizia sull' arrivo Jl!i wresti.::ri, giunsero ai primi di Giugno: Maurizio Quadrio, C1v111ini,Mario Simeoni e altri rivoluzionari, i quali però bt:n presto s'accorsero che nel solo Livorno si avrebbe potuto spt:rare. forse Quadrio si mostrò un po' troppo repubblicano; lllentre il programma avrebbi.: dovuto rimanere per tutti puramente nazionale al motto di 1( Viva l' Italia ». 11 fatto sta che J'vlalanchini t:d I suoi non vollero prendere parte al moto tissato pel 30 Giugno. Per yueila sera da 300 a 500 erano gli uomini risoluti ad agiri:. simultant:aml!nte in diverse parti della città al grido di : Viva l'Italia; viva il Populo-re; viva i fratelli; uniamoci onde sai l'are la patria ili pericolo. Varie scaramuccie ebbero luogo tra i rivoltosi e le pattuglie. Quakhe pattuglia sembrava disposta a voler fraternizzare col popolo ; ma gli ufficiali ne con·· Jussero altre contro gli insorti. La Fortezza Vecchia ne diede il segnalt: di allarme con tre colpi di cannoni. In Via Larderel, e in Piazza S. ilene<letto, ora (( XX Settembre » si svolsero i fatti più gravi. Capitanava Maurizio Quadrio. Contro di lui l'aiutante maggiore Livio Zanetti condusse una forte schiera e impaJromtisi dt:llo stabilt: m cui i rivoltosi 1.:ransi barricati , ne atforrò sette, li trascinò sulla strada e li fece fucilare sul tamlntro. Altrove si ebbero molte zufte, con molti feriti. I nomi accertati dd morti furono incisi su lapide nel I 877 dall'associazione nazionale progressista costituitasi in quell'anno in cui gli uomini chiamati in passato il (< partito d' a,rione » salirono al potere con Nicoti:ra, ministro dell' interno. Essa deliberò che fossl:ro ricordati i prodi Livornesi, che nel 3ò Giugno 11)57, mt:ntre Pisacane immolava&i a Sapri, ISPIRATI AL CONCETTO DELL 1UNITÀ DELLA PATRIA PROCLAMATA DA G, MAZZINI MORIVANO MARTIRI NELLA PUGNA DISPERATA CONTRO IL DOMINIO AUSTRIACO LORENSE. Furono: . Giurovich Marino, Vt:zzosi Angelo, Vezzosi Fortunato, Garav.;tti Costantino, ilaldi Raffaello, Rosellini Giovanni, Boni Fortunato, Galt:ano Gaspare, Garabrini Luigi, Angiolo Andrea, Morelli Francesco , Bargelà Giuseppe , Rambaldi Vincenzo, Biondi N., Grassi Cesare, Gianetti Luigi .. Numerosi gli arre3tati. Venticinqut: i processati a Lucca, e molti altri lo sarc;bbero stati, se con Padni, il vero capo-popolo, non fossero riusciti a fuggire. Così Quadrio, Civinini e Mario Snneoni poterono rimanere sull'arena della lotta fino che ogni sp\.!ranza fu perduta. Non intimoriti dal p~ricolo corso, con mezzi somministrati da Lemmi che lasciò inoltre 7000 lire per le famiglie degli arrestati, essi arrivarono a Genova e, vivenJo nascostamente, diressero l' Italia del popolo in luogo del Savi, arrestato, processato, e condannato a I o anni di galera , per quanto non avesse avuto la minima parte nei moti e nemmeno nei preparativi di Genova.
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