A GIUSEPPE MAZZINI 287 nella formola cc Dio e Popolo ». Ma da quel giorno intuì che quello era il punto da cui partire per trattare a fondo la questione religiosa. Man mano che procedeva nella vita, i fatti gli procurarono maggior esperienza delle necessità religiose dei suoi tempi. Forse fu il primo scrittore a rivelare che un fondo di tristezza occupa il cuore dell'universale, dopo che la Scienza volle rivaleggiare con la Religione nel tenere il primo posto nell'anima sociale. Onde ben fu detto che Mazzini non è un filosofo; ma è pm d'un filosofo, perchè non restrinse la mente sua nel dominio del puro spirito soggettivo, ma lo allargò sino alla comprensione dell'Umanità. Per questo lato, .regge quello che Giovanni Bovio, scrisse: formare, Giuseppe Mazzini, il terzo con Socrate e Cristo. Soora trascinato dalla diplomazia Europea; non lascia perciò una scuola di verità. Ed è questa scuola soltanto che è diffusiva di verità. Mazzini, all'opposto, risale, nella sua opera politìca e nel suo apostolato di Nazionalità e d'Umanità sino ad una sanzione religiosa che sia garanzia di moralità per ogni azione individuale e sociale. Giorgio Washington, invece è fondatore di civiltà, giacchè egli, deposte le armi ed ogni pubblica funzione, diventa esempio vivente .della verità che informa tutta l'opera politica di lui. Prima di entrare in materia, ho creduto di esprimere alcune idee generali, anche perchè non è mai abbastanza ripetuto che Mazzini ha fornito gli elementi tutti d' una teorica delle religio- · ni, ma non la ridusse crate,raccoglieva gli argomenti della sua psicologi a e della sua morale, giorno, per giorno, dalla conoscenza profonda e diuturna che aveva degli uomini e delle cose greche. Il suo filosofeggiare segna il momento in cui lo spirito nuovo, dopo aver ricercata l' anima dell'universo per studiarla, s' indirizza a ricercare l' anima dell' uomo per studiarlo in sè stesso. Alla sua volta, il pensiero religioso di Mazzini segna il trapasso della civiltà, dal culto dello individualismo a quello dell'Umanità; è l' Individualismo che cede il posto all'associazione. Bene quindi fu detto, Mazzini essere un fondatore di civiltà, inquantochè egli non opera in assenza d'ogni principio direttivo; anzi, l'opera sua altro non è che la manifestazione esteriore d'una serie di azioni governate e dirette da un principio supremo che L'ULTIMO a sistema. Gli è mancato il tempo e poi come Socrate e Cristo , hanno lasciato ai posteri tutti i materiali di una dottrinaimmortale. Ridurre a sistema scientifico la teorica religiosa di Mazzini deve essere il lavoro dei continuatori del suo pensiero, della sua dottrina. Lavoro supremamente arduo per la varietà e molteplicità di quegli elementi, ma non tale da far disperare di giungere alla costruzione d'una teorica compiuta, senza snaturarne il pensiero. La fortuna di Carlo Marx si fu quella di aver trovato prima dei sistematori della sua dottrina; indi dei critici. Ma, frattanto la polvere dell'oblio non s' addensò mai sulle sue speculadomina ed illumina tutto il suo intelletto. L'unità del pen- .DEI GRANDI ITALIANI ANTICHI E IL PRIMO DEI NUOVI IL PENSATORE CHE DI ROMA EBBE LA FORZA DEI COMUNI LA FEDE DEI TEMPI MODERNI IL CONCETTO L'UOMO DI STATO CHE PENSÒ E VOLLE E RICREÒ UNA LA NAZIONE IRRIDENTI AL PROPOSITO SUBLIME I MOLTI CHE ORA L'OPERA SUA ABUSANO IL CITTADINO CHE TARDI ASCOLTATO NEL MDCCCXLVIII RINNEGATO ED OBLIATO NEL MDCCCLX LASCIATO PRIGIONE NEL MDCCCLXX SEMPRE E SU TUTTO DILESSE LA PATRIA L'UOMO CHE TUTTO SACRIFICÒ CHE AMÒ TANTO E MOLTO COMPATÌ E NON ODIÒ MAI GIUSEPPE MAZZINI DOPO QUARANT'ANNI DI ESILIO PASSA LIBERO PER TERRA ITALIANA OGGI CHE E MORTO O ITALIA! QUANTA GLORIA E QUANTA BASSEZZA E QUANTO DEBITO PER L'AVVENIRE G. earducci zioni economiche. Giovanni Bovio, volle dire che la dottrina religiosa di Mazzini era sorpassata, per cui poteva studiarsi, come una espressione d'un momento storico, ma senza addentellato siero con l'azione forma la perfezione dell'operare umano. Camillo Cavour che non ha fede all'unità politica dell'Italia, crede di potersi fermare al ducato di Milano ed invece va sino a Napoli sferzato alle reni dalla Rivoluzione, e muore legando il suo nome, per un verso alla contraddizione del principio di nazionalità con la cessione di Nizza alla Francia; per l'altro verso, inspirando la sua politica al principio di nazionalità, con la proclamazione di Roma, capitale d'Italia. Pur essendo un grande uomo di stato, non potrà mai chiamarsi un fondatore di civiltà. Nessun principio presiede alla sua politica, egli vive d'adattamenti, ora trascinante, con le aspirazioni spirituali del presente. L? st_udio paziente della dottrina religiosa di Mazzim ~i:1110strerà i'1vece che la Religione futura, la Religione che verrà diffusa dall'infallibile interprete della legge di Dio, l'Umanità, avrà appunto per suo f?n:- damento la dottrina religiosa di Giuseppe Mazz1111u Egli partì, con la Giovine Italia, da_lb fon:n~la: « Dio e Popolo » e concluse il suo pensiero religioso con la formala cc Dio, Progresso ed Unianità ll. Non è forse questa la parola definitiva della spiritualit~ divina sulla terra? ... Più nessun mistero separerà 1 tre termini della formala. Più nessuna necessità di un intermediario che la interpreti, come se l' inter-
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