Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 11-12 - 22 giugno 1905

• A GIUSEPPE MAZZINI 339 Popolari tutti li veggono .... è non pochi seggono in cattedra. A<l essi raccomando b mia proposta e m'inchino. Il 23 giugno prossimo dirà se le Comm~morazioni italiane sono nebbia risplendente o senumento .:he crea: che crea la terza Roma, l'Italia avvenire, l'Umanità futura. Dresda, ro maggio 1905. G. N. BRESCA La patria (1860) « La Patria sacra in oggi, sparirà forse un giorno qua.zdo ogni uomo rifletterà nella propria coscienra là legge morale ddl' Umanità; la famiglia durerà quant? L'uomo. Essa è la culla del!' Umanità. Come ogni elemento della viza umana, essa deve essere aperta al Progresso, migliorare d'epoca in epoca le sue tendenre, Le sue aspirarioni; ma nessuno potrà cancellarla n. (MAzz1N1,l)overi pag. 68). L'influenza dell'educazione (1860) La coscienza dell' individuo parla in ragione della sua educazione, delle sue tendenze, delle sue abitudini, delle sue passioni. La coscienza del/' Inchese selvaggio parla un linguaggio diverso da quello dell' Europeo incivilito del XIX secolo. La coscienza dell'uomo libero suggerisce doveri che la coscienza dello schiavo non sospetta nemmeno. Interrogate il povero giornaliero Napoletano o Lombardo, al quale un cattivo prete fu l'unico apostolo di morale, al quale, s' ei pur sa leggere, quella del catechismo austriaco fu l' unica lettura concessa; egli vi dirà che suoi doveri sono lavoro assiduo a ogni prez.z.oper sostenere la sua famiglia , sommessione illimitata senza esame alle leggi quali esse siano, e il non nuocere altrui; a chi gli parlasse di doJJeriche lo legano alla patria e all'umanità, a chi gli dicesse: « voi nuocete ai vostri fratelli accettando « di lavorare per un prez.z.o inferiore ali' opera, voi << peccate contro Dio e cnntro ali' anima vostra obbe- « dendo a leggi che sono ingiuste », ei risponderebbe come chi non intende, inarcando le ciglia. Interrogate l'operaio italiano, al quale circostanze migliori o il contatto con uomini di più educato intelletto hanno insegnato più parte del vero; ei vi dirà che la sua patria è schiava, che i suoi fratelli sono ingiustamente condannati a vivere_in miseria materiale e morale, e eh' ei sente il dovere di protestare, potendo, contro a questa ingiustizia. (MAzz1N1, Doveri dell'Uomo, pag. 39-40). Il Comut?,e (1861) Il Comune è un' associazione destinata a rappresentare, quasi in miniatura, lo Stato; ed è necessario dargli le forze necessarie a raggiungere il fine. L'impotenza dei piccoli comuni a raggiungerlo e provvedere coi propri mez.z.ial soddisfacimento dei propri bisogni materiali e morali, li piega a invocare l' intervento governativo e sacrificargli la coscienza e l'abitudine della libera vita lo,cale. (MAZZINI, Opere complete - Vol.. III, pag. 265.8). L'elemensteotineoell'opmerazziniana (i) A ben divisare quali siano stati i caratteri estetici dell'opera di Giuseppe Mazzini, è cosa indispensabile rifarci da tutto quanto il carattere generale della predicazione di lui politica, filosofica, morale: questo è canone da seguir sempre, quando si voglia riuscire ad una indagine e::satta e si1..ura, e che è tanto più necessario quando ci si trova innanzi a un autore che abbia l'indole e gli. intendimenti dell' Agitatore Genovese. Egli, infatti, fin dai primi anni dell'opera sua, ebbe vigile sempre e presente la chiara consapevolezza di un fine armonico a cui, per armonici svolgimenti) tenderebbe la umana natura nel'le sue forme individuali e collettive: è questa la sua fede cli ogni giorno e di ogni momento, riaffermata e riconsacrata da un tornai costante e uniforme di argomenti e di esortazioni. Ora, questo senso armonico dei fini e dei procedimenti a cui, consapevoli o no, si ispirano per il Mazzini le sorti dell'uomo, doveva riverberarsi anche sui caratteri estetici dell'opera sua, i quali dovevano necessariamente importarsi all'intima natura di que' suoi ideali; e pienamente co,-rispondere a tutto il resto del suo pensiero. E un primo effetto esteriore di questa intrinseca simpatia che anima, per così dire, di sè e che da sè informa tutto il complesso ddla produzione mazziniana, si può dire presso cht! riassunto nel suo principio, che è poi quello dei Romantici in generale, « essere la ktteratura un mezzo, non un fine » essere la ,e formola dell'arte pa l'arte, formola atea non meno che la fo1mola pc•litica: ciascuno per sè » aver l'arte, al pari della Religione, un suo proprio ministero. Dal che si vede come il Mazzini non solo si sia valso della parola per la sua missione di agitatore senza proporsi alcun quesito più particolar mente estetko: ma abbia vt!duta anche una questione letteraria e artistica accanto alle altri! di altra indolt: che agitavano l'età sua, e si sia accinto a definirla ne suoi termini e a porla chiara ne' suoi postulati. Ed ecco, infatti, nella lunga serie de' suoi scritti alternarsi, per un certo tratto , ai volumi politici volumi letterarii, nei quali Vt!nivà a essere di proposito e discusso e svolto quell'ordine di principì che negli altri erano implicitamente e direttamente applicati. Rifacendoci pertanto in modo speciale delle scritture più propriamente letterarie o estetiche, osserveremv come il Mazzini tenda per molteplici vie al suo principio fondamentale, e come tutte quelle sue pagine rivelino un commosso, anelante e battagliero convergère di ogni sua forza spirituale a un fine non mai smentito e sempre chiaramente veduto. ♦ << Missione speciale dell' Arte è spronare gli uomini a tradurre il pensiero in azione ». È questa l'idea che sta, per così dire, alla soglia dell' opera tutta di Giuseppe Mazzini. e in cui si raccoglie quel tanto di proprio e di specifico che il grande agitatore introdusse nella formula generale dei Romantici. Non bastava, infatti, affermare che l'arte deve proporsi l'utile per iscopo; era opportuno che ciascuna età chiarisse le forme generali e particolari di questo utile: il che Giuseppe Mazzini fece da parte sua, ricongiungendo il fine delle lettere con quello che fu il motto teorico e pratico, a un tempo stesso pensiero e azione di tutta la sua vita : E così chiariva quel suo principio: cc Ad ogni stadio dell'educazione dell'Umanità o d'una sola • Nazione presiede un pensiero sociale che rappresenta il grado << di progresso da compirsi. Religione, Arte, Politica, Indu_stria ( 1) Questa splendida conferenza, gentilmente favoritaci dall' Al,lt<?re, fu tenuta ali' Università Popolare di Milano. (N_. C J

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