A GIUSEPPE MAZZINI 321 Jl pensiero etico mazziniano ( DIVAGAZIONI STORICHE) gruppo dei sansimoniani, da cui uscì Augusto Comte, ha le stesse tendenze. Quando Mazzini esclama: il mondo ha sete d'unità, noi non d_obbiamo i?ten<ler troppo o tro~po poco, ma semplicemente ncor<lare in qual modo era Emilio Faguet, in un acuto saggio su Beniamino apprezzata l' opera della rivoluzione a' suoi giorni, Constant, avverte che non bisogna affrettarsi a ere- da quasi tutti i pensatori, in ·quasi tutte le scuole dere ad un po' di declamazione classica quando Mon- <li filosofia politica. tesquieu fa della virtù il fondamento delle repub- Per quasi tutti, un turbine _demolitore. Benefico bliche. La forma della virtù sociale può cambiare, e necessario - diabolico e castigo di Dio - lo si da un tempo all'altro, ma è sempre u;:;a virtù ciò accettasse o lo si condannasse - lasciava pur dietro che costituisce il legame della convivenza. E nel- a sè la rovina, l' anarchia, il bisogno di riedificare. l'idea di convivenza umana contenuto nella repub- Distrutto l'antico vincolo sociale, cadute le sue conblica di Mazzini una virtù splende appunto sovrana seguenti forme etiche e politiche , occorre o ristaed animatrice: una virtù che è, si può dire, il centro bilirlo, o trovarne uno nuovo, o cercare un sapiente del suo sistema, il nucleo fondamentale delle sue equilibrio fra gli elementi dell'antico mondo non dottrine: in essa si com- anco scomparsi e quelli che pendia l'.etica mazziniana. · l hanno oramai una esistenza « Piaga mortale dei no- COM,ITAT.O .PERLOE~RÀNZE· . · · · stori(:1 assicurata. Per questri tempi è' non il so- --~, .GIVS.EP.PMEAZZIN r ' . st'ultima via, camminarono verchio~ il troppo poco v:1- ·· · · - OVA · i dottrinari, e fecer capo al lore dato alla vita » , che _,, ....._. ...-::: -------• j uste-mileu: per la prima,_i « è scaduta facendosi indi- reazìo11ari, guidati dalla cupa viduale » (Scr. IV, 259-60). energia <le! pensiero di De Restituire all' uomo il Mais tre : verso un nuovo concetto della propria po- vincolo di convivenza, una tenza, ecco il rimcdit'. Ed i nuova unità, drizzarono i mezzi? « I mezzi stanno nel _loro sforzi molti eletti spiritemprare la vit~1 dell' i11- riti. Condizione essenziale dividuo col contatto ddla a ~uesta unitù degli umani, vita universale, nel risusci- una autorità rico,iosciuta. tare in ciascun di noi (io La su1a libcrd di pensiero eh' io .•. chiam:li il senso del non poteva fornirla: fomite collettivo, nel!' as~egnare a d'anar(hia intellettuale, seciascuno un ufficio nella tr:1- condo quei pensatori, essa dizione della specie, nel mv- spande e disperde per mille vivare la comunione fr:1-. direzioni divùgenti e conterna fra tutti i vivemi. » trarie l'attività dell'uomo. La virtù prin(iµ:ile adu11- ~==~~;t1~=:::::::.::,,.,,.;::...:;:~:t:t!il Ora, il più forte fra gli que, per il Mazzini - la istinti umani, e l'istinto . chi~1mi volta a volta do- sociale, che da questa divere , sacrificio, · missione, -...:-• vergenza, da questa disper- . senso del collettivo e, con L..;:.::;:;;...;...._.=;.~~~~=~=..a:...i,~~~~~~!!!!!!!~ sione è combattuto, fiacnome sintetico, associazio- cato, paralizzato. Cercate ne,- sta nel ~aper uscire, Allegoria di Pennasilico pel manifesto del Comitato Genovese quindi ciò che ne facc:ia nel considerare l' uomo e 1,er le onoranze a Mazzini uni e concordi : una verità 1 i .suoi_ rapporti coli' universo . dalla cerchia dell' e- universale. Ecco come e perchè Augusto Comte si sistenz~ individuale, per tene'r conto della sua na- pone al lavoro. Da simili esigenze ispirato - non da tura socia-le e derivarne un conceÙo della vita e della queste sole, ma da altre, proprie alle condizioui del- 'con<lott.a .ben diverso dai precedenti. La posizione l'Italia e al fine per cui agiva - Mazzini cerca anche carattensuca del Genovese nel moto del pensiero esso il fondamento alla « socialità », all' «unità», anzi ~el suo tempo è infatti il distaccò critico dal 111:1- alla terza e più vasta unità, àopo l'unità data al mon- . terialismo del secolo XVIII, come dal cattolicismo do dall'impero romano colla forza e quella data dal che quel secolo aveva abbattuto e che risoroeva nei cristianesimo colla fede, e destinata anch'essa, come . t~adizionalisti: ed è anche la sua posizione° storica. le due prime, a uscire da Roma. Filosofia della storia Poi che abbiamo .ricordato B~niamino Constant, questa- osserviamo tra parentesi - a fondo patriotnptiamo pure come nelle sue teorie il liberalismo tico e nazionalista ( non dissimile in ciò da altre pr~ndesse la più cruda, la più rigida delle espressioni: filosofie della storia tedesche o francesi) in cui è visi1' isolamento completo dell'individuo nella fortezza bile fra tant' altre inflùenze il riflesso delle epoche del proprio diritto, lo chiama il Faguet: la dottrina critiche rd organiche dei sansimoniani: nomi accetta:.i del puro diritto, che si traduce in una anarchia di per un po' anche nella terminologia mazziniana, ri- ~goismi, che lascia il ùionfo al più forte, lo chiama fiutati in seguito pcrchè niale prestantisi alla formu11 Mazzini. L'idea di libertà, disgiunta dal senti- !azione di una teoria della rivelazione continua, ove mento della solidarieta, è puramente negativa: di- non potevano trovar luogo tempi di pura critica. strugge, secondo lui, senza fondare. Il fondamento all'associazione universale, all'unità In questo stato d'animo di fronte al liberalismo, del genere umano, e dato per Mazzini da una nuova Mazzini non è solo nel suo tempo. In Francia, il fede. E qui siamo lontani da quel punto dipartenza
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