A GIUSEPPE MAZZINI 299 più sco?tri , quei generosi dovettero sciog~ie:si e sottrarsi ai preponderanti perlustratori stramen. (Senza luogo e data d'invio) C. M. Ho ricevuto le due vostre, colla lista, sbagliata nel luogo di soggiorno dei corpi, ma utile. Fate che si continui come si può il lavoro pel militare. Le copie della mia lettera all'ufficialità dovrebbero essere mandate a quelli individualmente: chi dei nostri ne cono_sce qualcuno, dovrebbe riporsi in contatto: farò lo stesso io. Cercate persuadere ai nostri la mia proposta di deputazione collettiva ai facoltosi. Fate di tutto per compire la somma necessaria agli amici dell'Alto Veneto: bombe soprattutto e i fucili. Badate. Dolfi ha 200 fucili in Maremma: riponetevi in contatto : son disposti a darli, e la corrispondenza può correr meglio tra voi nucleo di Garibaldini ed essi, che tra essi e me. Non sanno come fare a mandarli. Potrebbero forse imbarcarli sopra un trabaccolo di capitano amico, e portarli a Ravenna, Cesenatico o altrove. Là, indirizzatevi a Missiroli e Calderoni : sono i miei lavoranti in quelle parti. Addio per ora. Vostro GIUSEPPE Guerzoni è tornato? Non indugiate a spedire C. o altri, appena avut? cenno di là che sono pronti. Respingeranno l'azione mia come di morto civilmente: nondimeno sono pronto. Carcassi mandi a me la procura eh' io non so stendere secondo le forme. Siccome è necessaria la legali:zazione nota• rile della mia firma, non m' è facile averla qui dove m' è forza tenermi celato: Nondimeno, tenterò. MAZZINI e i pttepattativdii azionettepubblieanpaetfnoma (a. 1869-1870) La lettera di Giuseppe Mazzini a Federico Campanella, che qui pubblichiamo, si riferisce al periodo di preparazione rivoluzionaria per la libertà repubblicana d' Italia. Dopo le delusioni per la questione di Venezia; dopo Custoza , Lissa , il dono feudale del Veneto fatto dal Bonaparte al re d'Italia come a Yassallo; e più ancora dopo la catastrofe di Mentana , Mazzini riprese la propaganda delle dottrine inaugurate dalla Giovine Italia e fondò , ad intento di azione, l'Alleanza '1{.epubb!icanaUniversale. Il la,·oro di organizzazione ne.lle file del partito e dell'esercito si accrebbe ed estese rapidamente, e Mazzini, lasciata Londra, stabilì fissarsi a Lugano per meglio dirigerlo. Però, nonostante che da un convegno dell' A. R. U. presenziato nel febbraio '69 da Mazzini, in Lugano, fosse stato convenuto di protrarre l' epoca fissata pel moto, quei di Milano, segnatamente i militari, per il timore di vedersi scoperti e impazienti di • -azione, decisero di insorgere. Ed avrebbero agito la sera della domenica, 19 aprile, iniziando il moto il reggimento di cavalleria, acquartierato a San Sim• pliciano, con l'impadronirsi della Caserma, se l'arresto di pare-;chi membri del Comitato milanese, di Giuseppe Nathan, Castiglioni, Pantano, Ardizzone, di alcuni militari di Napoli, di Alessandria e di altrove, non avesse fatto abortire il moto. Ma gli arresti, le perquisizioni e lo scompiglio che ne seguì, se ebbero per effetto di disorganizzare :1 lavoro dell' A. R. U., rivelarono però le buone disposizioni dei popolani genovesi e gli eccellenti elementi disseminati nella marina e nell'esercito, specialmente nelle guarnigioni di Pavia, di Piacenza ecc. E Mazzini concepi allora il disegno di portare in Genova il centro d' iniziativa e recarsi Egli stesso, nascostamente, a dirigerlo. · La lettera che qui pubblichiamo fra quelle che Mazzini diresse in quel tempo a Federico Campanella, in Firenze·, fu scritta appunto in quel momento di maggiore attività, quando Mazzini si apprestava a venire in Italia per affrettare l' azione. Quello che avvenne è noto. Per una serie di casi che non è qui il luogo di accennare, e per avere precipit~ta l' azione con le bande del Comasco e di altrove, con i tentativi di Pavia e Piacenza, che costarono la vita al caporale Barsanti, ed infine con l'arresto nelle acque di Palermo e la prigionia in Gaeta di Mazzini stesso, mentre si dirigeva ad iniziare personalmente il moto in Sicilia, il tentativo repubblicano per Roma non ebbe successo; e Mazzini dovette purtroppo subire, uscendo da Gaeta, la doppia trafitta nell'anima del1' iniziativa repubblicana in Francia e della sua Roma profanata cc per colpa di tutti noi » dalla monarchia: l' ideale della vita, sfumato ! Ecco la lettera : C. F. Ieri ho chiesto all' amica conto di te, se avesti tutte le mie per altri. Oggi ti scrivo perchè mi dicono che devi il 5 assistere a un convegno con Cen.(eri) e altri. E' vero? Ignoro il perchè; ma ricordati la posizione. La questione stà fra l' insurrezione e il prepararsi per una opportunità indefinita. Cen.(eri), Bert.(ani) e altri parteggiano per questa seconda; e· nuocciono. In aprile, quando 20 e 21 erano determinati, Bert. ( ani) col sollevare la questione di 29, pose indugio: Cen.(eri) e Cald.(esi) dichiarando che 29 non poteva seguire, fecero peggio : i militari ebbero paura dei lunghi indugi : uno o due si lasciarono atterrire dalle minaccie di capi sospettosi e venne rovina. Oggi, rifatto il lavoro, siamo alle stesse. 20 dichiara che farà, se 21 fa. 21 tentenna perchè non è certa di 29. Se 29 si dichiarasse presta a seguire, se tutti i buoni dicessero a 20 e 21 : fate, tutto s' appianerebbe. Come sai, lavoro altrove e se dovessi credere alle promesse, avremmo 22 in III, 13, 5, 22, 20, I, II, etc.; ma, per c:Heci ragioni, sarebbe preferibile I, 29, 15, 23, 1. Nella attuale condizione di cose, il convegno dovrebbe decidere d'aiutare, diffondendo parola d'ordine XV, 3, 20, 12, I, 15, 29, 28 - aiutando di qualche mezzo - provvedendo a un ordinamento in I, - e maneggiando per Roma o per altro una manifestazione di dodici o quindici membri che conchiudesse rapidamente in dimissione collettiva e manifesto agli elettori. Opportunità desunta da Francia o altro punto estero dovrebbe essere inesorabilmente respinta. Opportunità interna , se voluta, potrebbe maneggiarsi con meetings pubblici, tenuti sui punti che vogliono fare,
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