A GIUSEPPE MAZZINI 293 gran foce comune lungo la corrente dell'eterno progresso che è la leg~e di qu~lla "."ita. . . Meditando accuratamente 1 suoi cenm autob10grafici al 1. 0 al 3.0 e al 5.0 volume delle sue Opere, dove parla del processo ideale, che lo condusse alla fondazione della Giovine Italia e della Giovine Europa, i programmi delle due associazioni e i commenti che fa egli stesso sovr' essi, e suoi scritti filosofico-religiosi e in particolare quello« Dal Concilio a Dio », può vedersi da tutto ciò quali fossero le sorgenti della sua coltura ideale e della sua fede, e quanto poco i sistemi contemporanei abbiano contribuito allo sviluppo e all' organamento delle sue dottrine. Rispetto alla formola « Dio e il popolo » non occorre cercarne l'origine in alcun ricordo storico. Fra Girolamo, se ben ricordo parlò di Cristo re di Firenze; ma la detta formola era per Mazzini corollario della formola << Dio e l' Umanità >> senza inter_preti privilegiati di mezzo. Questa - e lo spiega egli stesso - (vol. V e altrove) - applica vasi al rapporto universale umano; l'altra al rapporto speciale Nar_ionale. . E qui mi arresto pregandola ad accogliere quanto ho buttato giù in fretta e in modo_ Inform~, com~ atto di buona volontà, malgrado 1 1nsuffic1enza d1 queste mie risposte ai suoi quesiti. Io plaudo alle sue conferenze, ammiro _la s~a ?Pe-: rosità ed at1guro buono e fecondo frutto a1 suoi storz1 per mantenere e svolgere praticamente i principii morali , politici e sociali della Scuola del Grande Italiano. Dubito di poter riuscire in ciò che mi chiedevate in d.ltra vostra - nella ricerca, cioè, di un Editore. - E' problema di difficile soluzione qui più che altrove. In un centro come Milano vi riuscirà forse più agevole la prova. Scusate l'inconscio passaggio che mi accorgo ora d'aver fatto dal Lei al Voi nel termine della presente, ed abbiatemi ad ogni modo coi sensi cordiali della più sincera stima. Vustro devotissimo A. SAFFI ila religione di Mazzini secondo la eiviltà eattolica (1 ) Il sistema religioso sociale di Giuseppe Mazzini si assomma in queste idee : Dio , Popolo e Terza 'R..oma. Ossia, tolto di mezzo Gesù Cristo e la sua Chiesa, qual promulgatrice della legge di Dio, pone in suo luogo il Popolo ossia l' Umanità, quale 111:1nifestatrice della mente di Dio; e fa di Roma il centro della nuova legge e della l< Religione del1' avvenire». Talchè alla Roma de' Cesari e dei Papi succeda la Roma del genere umano, non solo nelle mura e negli edifizii sì bene e molto più nello spirito e nelle leggi; e ciò non a favore delb sola Italia, ma di tutto il genere umano. Però , siccome il Popolo è sempre « l' eterno fanciullo » (come anche dice la Commissione editrice massonica de' doveri e il Mazzin i stesso aveva il Popolo sotto il calcagno) questo è sostituito dagli cc uomini di genio e di virtù. » (1) La Civiltà Cattolica è l' organo scientifico dei gesuiti e della Scienza Cattolica in Italia. In conclusione, il Dio del Mazzini è un Dio che regna e n'on governa , è un Dio di cartone dorato senza paradiso e senza inferno; e il tutto si riduce all' arbitrio de' cosi detti demagoghi o capipopolo, cui egli chiama <~ uomini di genio e di virtù », il precipuo dei quali è senz'altro il Mazzini stesso.- Ecco la « Religione:dell' avvenire »; ecco la morale che il regio ministro, Nunzio Nasi, raccomanda alle scuole d' Italia; una religione ed una morale che è il più fetido naturalismo. Volete vederlo ? - Senza ricorrere ad altre opere del Mazzini, il libro de' Dove~i, tuttochè purgato e corretto , ne abbonda e ribocca. E si sa , il Genovese, dett~ndolo pe~ gli operai italiani, ha .ivi condensata tutta la q~ntessenza del suo pensiero. 1. Dio è Dio , e l' Umanità è il suo profeta, che manifesta la /eK_i[dei Lui.-Questo è il grido incessante del Mazzini. Quindi niente Gesù Cristo, niente Chiesa, nfrnte sacerdozio. << L' Umanita scrive egli testualmente, è il· Verbo vivente di Dio. Lo spirito di Dio la frconda e si manifesta s~mpre più puro, sempre più attivo d1 epoca in epoca in essa , un giorno per mezzo d' un individuo , un altro per mezzo d' un popolo~ Di lavoro in lavoro , di credenza in credenza. l'Umanità acquista via via una nozione ptù chiara delb propri:1 vita, della propria missione , di Dio e delb sua legge. Dio s' im.:arna successivamente nell' Umanita >) (p. 27, 28). « Noi crediamo hell' Umanità, sola interprete della legge di Dio sulla terra •. Dal consenso dell' Umanità in armonia colla nostra coscienza, deduciamo quanto andro via· via dicendovi intorno ai vostri doveri >> ( p. 29). E l' interprete di questa legge , manco a dirlo, è Giuserpe Mazzini. 2. Gesù Cristo e la sua Chiesa sono dal demagogo genoveseripudiati.-<< Gli uomini, dice egli, che fondarono sulla parob di Gesù una Religione superiore a tutte le credenze del vec..:hio Oriente e <lel Paganesimo, intravidero, non conquistarono la santa idea contenuta in questa parola Progresso. Intesero l' unità della razza umana , intesero l' unità della legge , in tesero il dovere di perfezionamento nell' uomo; non intesero la potenza da.ta da Dio al1' uomo per compirlo , nè la via per la q1,1alesi compie ... Collocati tra l'immensità dello scopo di perfezionamento che intravedevano e la breve povera vita dell'individuo, sentirono il bisogno d'un termine intermediario tra l'uno e l'altro, fra l'uomo e Dio, e non possedendo l'idea dell'Umanità collettiva ricorsero a una incarnazione divina (a Gesù Cristo fatto uomoper noi): dichiararono che la fede in essa era sorgente unica di salute e di forza , di grazia ali' uomo. Non sospettando la rivelazione continua che scende da Dio sull' uoq10 , attraverso l'Umanita, credettero in una rivelazione immediata, unica, scesa ad un tempo stesso determinato e per favore specialedi 'IJio. La rivelazione , essendo per essi immediata ed unica in un dato periodo, ne dedussero che nulla poteva aggiungervisi e che i depositari di quella rivelazione ( la Chiesa) erano infallibili... Tutto l' edifizio delle credenze che successero al Paganesimo posa , ad ogni modo, sulle basi or ora accennate. E' chiaro che neppure su queste poteva fondarsi (o operai) la vostra e_mancipazionc sulla terra » (p. 54, 55). « Il Cristianesimo, che gli uomini dichiararono nel passato Religione immutabile, non è se non un gradino sulla scala
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