RIVlSTA POPOLARE 259 ideali sul vecchio tronco garibaldino e che attende vita o morte, meglio che dalla forza persuasiva dei sostenitori della tattica legalitaria, c6ute que còute, dal contegno più o meno reazionario, che saranno per tenere il governo e le classi conservatrici italiane .•. « Carezzano quindi l'idea di un partito di azione, non pe1· realizzm·e il socialismo , ma per conquistare istituzioni e forme più atte alla pacifica e regolare produzione dei socialisti. « Anche i 'rapp1·esentanti di questa tendenza finirono per convenire della opportunità di rimandare a tempi più calmi, la commemorazione del Mussi e di rinunziare alla protesta per le vie ... « Ecco, come, la sera dell'otto maggio (io lo affe1·mo sul mio onore e venti persone lo possono ugualmente affermare) socialisti e repubblicani autorevoli ... se non autorizzati - dopo aver concretato un manifesto alla borghesia cittadina , in cui spiegato il carattere antifiscale dei moti italiani ed indicato il disquilibrio tra la limitata potenzialità economica del paese e le eccessive tasse, s'invitava la classe dirigente a mutar l'indirizzo della politica. nazionale ed a riformare il sistema tributario - decisero che la commemorazione di Mussi non avrebbe avuto luogo (l); ed alle undici si sparsero per tutta Napoli , per i caffè, le osterie , le case dei compagni per avvertirli di non recarsi, il giorno dopo, all'Università, e in ogni caso di non commemorare il povero defunto > (pag. 93 a 97). Ecco così stabilita per confessione di Walter Mocchi, che afferma solennemente sul prop;io on01·e, -la verità precisa di ciò che avevo detto io nél primo articolo facendo imbestialire il povero ed eroico Arturo. Dissi, infatti, che la riunione ad unanimità, meno un solo, aveva sconsigliato ogni dimostrazione; e questo esplicitamente confermò sin dal 1901 Walter Mocchi, contro la cui narrazione mai protestò il suddetto Arturo. Chi sia stato il ventilatore della fiera proposta di una solenne ed ene'rgicap1·otestaper le vie si riconosce subito dalle parole dello stesso Mocchi sulla tendenza speciale del partito socialista esistente in Napoli e mi pare che non ci sia bisogno di spiegarlo. Perchè il caro Arturo abbia mentito impudentemente .affermando nella lettera al Corriere della Se1~a che nella riunione tutti furono per la dimostrazione e che solo adesso ebbe ~otizia del mio dissenso non mi spetta ricercarlo. Che tutti nella riunione avessero condannato la dimostrazione, se è vero ciò che narra lo stesso Mocchi, si può desumerlo dal fatto che· il prudente Artur~ e verso il tocco sulla soglia della trattoria di Favel· Ione in piazza Dante, dove una t?-entina di compagni bevevano allegramente (strano modo di manifestare il proprio dolore per il sangue del proletariato che si versava in Milano e per la uccisione del povero Mussi! osservo io) sento ancora pron1mziare solennemente nel gran silenzio fattosi intorno queste parole ad Arturo Labriola : La commem01·azione di Mussi è rimandata ad un mese , chiunque domani tenterà di farla è un traditore del partito I > (pag. 97). (1) Il corsivo qui è di Walter Mocchi A.rturo il traditore provoca la diu1ostrazione del 9 Mag·gio Nella riunione dell' 8 Maggio in casa di Walter Mocchi, adunque, si era riconosciuto il pericolo e l' imprudenza di ogni manifestazione all'Università e si era previsto che la esasperazione della minoranza avrebbe potuto condurre a quegli estremi ch'era necessario evitare. Perciò , a togliere ogni pretesto ed occasione alla minoranza ed alla maggioranza degli studenti di manifestare in un senso qualsiasi , mi astenni dall' andare a far lezione all'Università; nè; pare, che vi andasse il Mocchi. Vi andò, però, Arturo che da sè stesso anticipatamente si dichiarò tradito1·e. Vi andò, parlò e successe tutto quello eh' era stato esattamente previsto. In seguito al suo discorso gli studenti uscirono dall'Università, s'iniziò la dimostrazione, avvennero i tumulti, ci fu il fuoco e si ebbero: il morto, i feriti, lo stato di assedio, gli arresti, i processi e le condanne del Tribunale militare (1). Tutto ciò descrive efficacementa Walter Mocchi dalla pag. 107 in poi. Ci sarebbe da fare qualche rettifica, in base alla cronaca dei giornali del tempo a ciò che dice l'autore socialista rivoluzionario; ma p1·0 bonopacis, accettiamo integralmente la sua versione. Egli adunque narra che nell'atrio dell' Università avendo parlato il Prof. Gregoraci ebbe accoglienze ostili da parte dei monarchici. Allora « i giovani studenti socialisti, eccitati pensarono di opporre immediatamente la trionfale parola di un oratore noto ed efficace, abituato a vincere col fascino della frase smagliante ben più difficili battaglie. > e Fu perciò che tutti i socialisti presenti si affollarono intorno ad Arturo Labriola per indurlo a parlare, dimostrandogli come appunto, rotta ormai da altri la consegna, non si trattasse che di richiamare alla dignità umana qnella massa di bruti sibilanti. « Fu con vQra difficoltà (?!) che lo si persuase a parlare ; ed il suo discorso, fu non solo mirabile per splendore di forma, per vivezza d' immagini, per efficacia di argomentazione, per veemenza di sentimento sincero, ma anche così potentemente persuasivo che non una protesta lo interruppe e salutò alla fine; ma - per con• corde affermazione dei cinque giornali napoletani del 9 Maggio - conciliò gli applausi entusiastici di tutte le parti, (pag. 107).' L'eroico Arturo ... o Arturo il traditore non scappa ... ma sviene! Continua caritatevolmente Walter Mocchi: « Esau• rito (A1·turo... 'il tradit01·e) dallo sforzo oratorio e dalla commozione , fu necessario trasportare in un' aula il Labriola, quasi svenuto e così sfinito da non poterne uscire che un quarto d'ora dopo, quando cioè già da molti minuti, un centinaio di studenti, preceduti da figuri misteriosi si erano _gittati fuori dall'Università verso i quartieri po• (1) Arturo, divenuto prudente nell' Avar,gv.a-r<lia del 27 maggio, nell'assegnazione delle responsabilità vede una pericolosa denunzia. E perchè mise fuori la notizia della riunione dell'8 maggio Y Non tema del r~sto il pove1·accio : c'è tanto di amnistia sui fatti del 98 !
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