RIVISTA POPOLARE 257 nella lotta intrapresa e delle impossibilità della vittoria; logica nell'affermazione che uno sciopero generale contro lo Stato deve condurre fatalmente alla rivoluzione - è fiacca e diremn10 quasi reticente su alcuni punti capitali, che non affronta e sui quali serba un deplorevole silenzio. A nostro avviso il Gruppo parlamentare socialista per fare opera di alta educazione politica e per ribattere trionfalmente le accuse doveva prendere l'offensiva ed esaminare questi punti: 1 ° date le condizioni generali del!' Italia e di tutte le classi lavoratrici erano giuste ed oneste le domande economiche dei ferrovieri, che determinarono prima l' ostruzionismo e poscia lo sciopero? 2.0 Dato il passaggio delle ferrovie allo Stato e dato che le molte decine di milioni - chi può precisare quante sono ? - richieste dovrebbero pesare sulla nazione poteva il proletariato spiegare la propria solidarietà coi ferrovieri? A questo esame non si è dato il gruppo parlamentare socialista ; non poteva , .quindi , dare il proprio parere esplicito su quei due punti essenziali, al di fuori dei quali il palleggiamento delle respon: sabilità sul momento opportuno della lotta è piccola schermaglia. Pare a noi, infatti, che se nei deputati socialisti ci fosse stata la convinzione della giustizia intrinseca della causa dei ferrovieri ben diversa e assai più energica poteva e doveva essere la loro azione. Siffatta convinzione, però, mancava; e i deputati socialisti hanno avuto il torto, di cui sono stati puniti coll' accusa di viltà e di tradimento, di non averlo detto apertamente, esplicitamente. Se lo avessero detto a tempo noi siamo sicuri che nè i ferrovieri avrebbero intrapresa la pazza e disonesta lotta cui li trascinarono, ingannandoli, i lnro caporioni ; nè gli stessi deputati socialisti sarebbero rimasti male tanto di fronte alla· pubblica opinione, quanto di fronte ai ferrovieri. In questa occasione il gruppo parìamentare socialista e gran parte della Estrema mostrò quella stessa incertezza e in~ecisione che vennero deplorate all' epoca dello sciopero generale di Settembre; l' indecisione e l' incertezza certamente derivarono dal contrasto tra la paura di perdere un pò di popolarità e la coscienza che impediva . loro di prendere partito apertamente pei ferrovieri. La relazione del gruppo parlamentare, però conferma una osservazione ch'era stata da noi fatta sulla discussione della legge ferroviaria. Si leage nella detta relazione: " Ferri nel suo discirso dichiarò che il Gruppo non aveva la competenza , nè il modo di discutere le richieste economiche del personale. ,, Questa confessione; che risponde alla verità, di cui tutti si erano convinti discorrendo nei corridoi di Montecitorio, potrebbe essa sola spiegare il contegno incerto del gruppo socialista. Guardando poi al. f~tto, che i pochi del gruppo, come Bissolati, Cabnm e Morgari, che avevano studiato la quistione non esitarono a riconoscere la giustizia della massima parte della campagna dell'on. Colajanni, si potrebbe ~upporre, che se ·non rosse stato per tale maledetta incontpetenz.a il gruppo parlamentare socialista avrebbe [atto causa comune col deputato repubblicano, che 11 canagliume pseudo-rivoluzionario addita all'odio def proletariato. Non va dimenticato, infine, che i deputati socialisti che non mancarono mai di coraggio non difesero i ferrovieri nè dentro, nè fuori della Camera. Fuori non ci fu che un ex-deputato a sostenerne le ragi?ni, mostrando , però, sul problema una ignoranza veramente sbalorditiva resa più umiliante dalla facci_a fresca colla quale ha cercato nasconderla sostituendo ai fatti le asserzioni , agli argomenti i sofismi conditi da umorismo di qualità contestabile. Alludiamo al Prof. Ciccotti , cui il fiasco immeritato nel collegio di Vicaria ha prodotto un perturbamento intellettuale, che speriamo transitorio. Auguriamo che la Camera - e sarebbe giustiziaannulli l' elezione Ravaschieri e che egli possa ritornare a Montecitorio; dove riprenderebbe il posto che vi tenne con onore·, allontanandosi daì Comizi a base di ferrovieri e restituendolo agli studi sereni di un Savigny non falsato dalla categoria dei diritti" quesiti di sua recente invenzione. La Rivista li I 1111111111111111111111111111 Il 1111 !li l 111111111 Il 111 I lllt lllll li l lHll 111111> Il; 1111111 Permetteresullaviai giudicfiuturi d:1• A ..... r ...u. ro •... Arturo -. l'Arturo per antonomasia non può essere che Arturo Labriola - addolorato per le sculacciate ricevute guaisce e vaneggia. Fa davvero pietà. Ha scoperto in me parecchi difettacci - anche dal lato dell' estetica ; ed io che ho il rimorso di averlo amareggiato troppo, pel bene suo e nella speranza di vederlo corregge:i;-e,non voglio me.oomamente contraddire. Arturo, pei;-ò,ch'è avvezzo a giudicare alla stregua degli avvenimenti della Grecia contemporanea, giudica eh' è in fuga chi sta fermo perchè crede che si vada avanti intrepidamente, quando si corre precipitosamente in direzione contraria a quella in cui si trova il nemico. Arturo ha accettato un mio consiglio e dichiarà e che chiederà alla Direzione del Partito Socialista ché incarichi tre galantuomini - sconosciuti uomini - di assodare ciò che tutta Napoli sa. )) (Avanguardia Soci,alista 20 maggio). (1). Benissimo. È quello che gli restava a fare nella speranza di cavarsela alla men peggio. Perchè i tre galantuomini debbano essere tre sconosciuti uomini non saprei; nè voglio avanz~re ipotesi. Ma voglio aiutare, questi galantuomi nelle future ricerche; perciò da un lato metterò loro sotto gli occhi le affermazioni categoriche di Arturo ; dall' altro alcune pagine che pubblicarono due storici del partito socialista sugli avvenimenti di Napoli del 1898 ed a cui essi presero parte. Arturo, i cui centri cerebrali menemonici devono avere subii.o lesioni forse inguaribili, in data 6 maggio scrisse al Corriere della sera e ripubblicò nell' Avanguardia socialista del 13 maggio quanto segue: (l) Era scritto e stampato que·st 1 ; articolo qnando mi arrivò la Avanguardia Socialista, del 27 maggio nella quale annunzia di avere mutato proposito cioè: di non ricorl'ere più ai tre galantuomini. Questa 1iecisioni prova che egli comincia a rinsavire. Forse c'è stato chi l'ha aiutato e l'ha persuaso che sarebbe difficile trovare anche tra i più fanatici amici politici tre galantuomini che vogliono chiamar bianco il ner9. Ed anche questa prudentissima decisione egli la considererà come uu coraggioso passo innanzi !
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