Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 10 - 31 maggio 1905

280 RIVISTA POPOLARE blemi: l'esercizio di Stato delle ferrovie ; la questione meridionale. L'esercizio di Stato delle ferrovie da solo richiede ingenti mezzi di bilancio e di tesoro , per la liquidazione del periodo doloroso delle Convenzioni, che lasciarono il paese con un sistema di ferrovie sprovviste del materiale mobile e fisso necessario al traffico, cosicchè si è andato accumulando un grosso debito latente , che dobbiamo pagare. A queste grosse spese , bisogna aggiungere quelle già votate ed i ·cui effetti si faranno sentire nei prossimi bilanci: quali le molteplici modificazioni di organici, '1e spese per la scuola popolare, per Napoli e la Basilicata , per l' acquedotto delle Puglie , e per la nuova i\ula di Montecitorio: l' aumento delle guardie di città per 6 milioni l'anno, gli stipendii dei ferrovieri per 6 a 7 milioni l'anno, se pure basteranno. Ora vengono d'un tratto le nuove spese militari, di cui non vi era neppure il più lontano preannuncio nell'esposizione finanziaria dell' onorevole Luzzatti dell'8 dicembre, che riassumeva l' indirizzo politico del Ministero precedente. E secondo calcoli modesti - lo ripetiamo - le sole domande per la marina importano già circa 30 milioni di maggiori spese all'anno dopo il quadriennio, e non sappiamo ancora a quanto ammontino le maggiori spese per la guerra , che il Governo ha già annunciate al Senato il 9 maggio e per le quali anche si parla di centinaia di milioni. Dati questi due titoli di nuove spese - marina e guerra - se in misura press' a poco uguale - ossia per una maggiore spesa di circa 60 milioni l'anno - non solo rimane assorbita l'intt!ra rimanenza attiva del bilancio, ma (9rse bisogna riprendere le emissioni per il movimento dei capitali e I' estinzione dei debiti redimibili. In allora è lecito chiedere dove vadano tutte le altre promesse di cui si è tanto facili in questi giorni: le grandi opere ai maggiori porti, specialmente di Genova, Venezia, Napoli ecc., che importano somme notevoli; le nuove costruzioni ferroviarie, dipendenti sopratutto dalla legge del 1902; il miglioramento degli insegnanti della scuola secondaria : lo sgravio dell' imposta fondiaria a misura che prosegue la perequazione; la riduzione delle tasse per la conversione del debito ipotecario e gli aiuti di Tesoro ad essa necessarii , i sussidii chilometric per le ferrovie secondarie e le tramvie , giusta i progetti già presentati. Si ricorra pure per i porti e per le nuove costruzioni ferroviarie al debito per le centinaia di milioni occorrenti: ma gli interessi bisogna inscriverli in bilancio. Ma più che tutto - esaurita ogni disponibilità di bilanciobisogna vedere quale contenuto possano ancora avere le domande di miglioramenti di stipendii e di organici, a cui si dichiara di far buon viso : gli studii della Commissione per la riduzione delle tasse rostali e telegrafiche; la promessa contenuta nel disegno di leige sull'esercizio di Stato, di una revisione delle tariffe ferroviare, che dovrebbe soprattutto favorire il Mezzogiorno e i viaggi a lunghi percorsi ; gli aiuti alla Calabria od a quals'asi altra regione del Regno. E al di sopra di tutto ciò, ogni uomo di senso pratico deve ancora chiedersi che valore posseggano le dichiarazioni fatte dal nuovo Ministero al suo presentarsi il 4 aprile di voler. conseguire i desiderati miglioramenti nei pubblici servizii, l' alleviamento degli oneri dello Stato e la riforma dei tributi I E così pure, che cosa resta dell' ordine del giorno , proposto dalla _ Giunta del bilancio , accettato dal nuovo Ministero e votato dalla Camera il 15 aprile scorso : 11 La Camera afferma do - versi limitare l' incremento delle spese alle necessità urgenti e proficue e doversi porre la massima cura nella gestione dei fondi stanziati, per prepa;are i mezzi di mitigare gradatamente gli aggravi sui consumi popolari 11. Vox, vox, praetereaque nihil I È di fronte a questa chiara. e reale situazione di cose, che invochiamo altamente una piano organico di finanza, non soltanto per le maggiori spese della marina , ma anche per il complesso dei bisogni e degli impegni dello Stato, come ogni Parlamento savio ha fatto e deve fare in queste circostanze. L'Italia è al bivio del suo indirizzo politico e sociale : o la ri • costituzione economica del paese, con la politicà di lavoro, la conversion"e della rendita e lo sgravio delle tasse e dei tributi; o l'aumento rapido degli armamenti. Le due politiche a tempo non si possono fare: o le spese militari, nella misura proposta, o le spese economiche; l'une e l'altre insieme darebbero una politica da incoscienti, destinata a ricadere nel disavanzo e nel discredito. Confidiamo adunque che la Giunta del bilancio, la Camera ed il Senato vorranno procedere alla preparazione del nuovo piano finanziario e che vi attendano con dovuta la calma perchè il nuovo Annibale non è ancora alle porte, almeno per mare. Dal confronto dello stato attuale delle due marine - l' italiana e l'aust1iaca - che la Triplice alleanza, che desideriamo lealmente intesa ed esplicata, dovrebbe considerare come unite nella grande e benefi-.a missione di pace e di civiltà a cui essa intende risulta chiaro che ogni riferimento alla flotta austriaca, come giustificazione delle maggiori spese per la marina da guerra, non costituirebbe che un ameno tentativo di ingannare e mistificare la pubblica opinione I Il bilancio normale della marina da guerra austriaca - che per molti anni fu di circa 3o milion; di lire ! - per il I 90 5 comprese le pensioni è di 52,500,000: per la marina italiana è di 107,4.00,000, ossia più che doppio e lo stato attuale delle due flotte, comprese le costruzioni in corso e da compiersi da oggi al 1909 sarebbe press' a poco il seguente : Confronto della flotta italiana e della flotta austriaca nel quadriennio 1905-1909. Grandi navi da battaglia . Incrociatori e navi minori Naviglio torpediniero . Forza totale della flotta . Nurn. )) )) )) Dislocamento Cavalli vapore Equipaggi nel 1905. Num. Costo totale presunto della Italia 19 33 143 195 342,138 722,403 25,640 Austria I I I 1 75 97 131,532 293,900 10,436 flotta nel 1900 . L. 780,000,000 34::>,000,000 Il confronto, adunque, dice che è non il pericolo austriaco, che può giustificare le nuove spese per la marina. La nazione guarda giustamente con amore e con orgoglio alla sua marina militare, che tanto più avrà simpatie nel paese, quanto meno ad essa si potrà ricondurre un nuovo disagio della finanza e dell' economia nazionale. Non entriamo quindi nel merito o nell' aspetto politico del problema : ouò anche darsi che qualche cosa giovi fare per ringiovanire il naviglio torpediniero e per il silurificio e l'arsenale di Venezia: ma si proceda in base a calcoli e previsioni di spesa attendibili e coordinate agli impegni ed agli oneri generali dello stato. È quindi nostra ferma speranza , che nè la Giunta del bilancio nè la Camera italiana, che nell' ultimo decennio tanto contribuirono a rivolgere i mirabili sacrifici del contribuente alla ricostituzione economica della patria, vorranno dare per i primi I' esempio al mondo di una finanza , che contrae debiti senza inscrivere navi senza votare gli stanziamenti per la ~iproduzione loro, che mette in mare una flotta senza provvedere; si8: pure m misura modesta ma adeguata, alla manutenzione, agli equipaggi ed al carbone. Da un nuovo disavanzo Iddio e il Parlamento preservino il paese I MAGGIORINO FERRARIS Dott. Napoleone Colajanni, proprietario, direttore ..responsabile. NAPOLI - R. TIP. PANSINI, CHIOSTRO S. LORENZO.

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