Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 10 - 31 maggio 1905

RIVISTA POPOLARE 279 Il Italia le spese di manutenzione appaiono piuttosto ristrette in confronto di alt,·i paesi, cosicchè nel 1905-906, ad un naviglio del costo di 689 milioni corrisponde una spesa di manutenzione di L. 16,953,000, ossia di quasi il 2.50 °/0 (2.60). Ad una flotta del costo di 907 milioni dovrà corrispondere nel 1909-91 o in ragione del 2. 50 una spesa annua di manutenzone di L. 22,675,000, con un aumento di L. 5,722,400. Nè v'ha a fare grande assegnamento sopra possibili economie non solo perchè la quota è modesta, ma perchè se le nuove navi esigono poca manutenzione, esse spesso domandano delle correzioni, mentre la spesa ingrosserà per le navi vecchie, di cui comincieranno anche le costose riparazioni e trasformazioni ! Ricordiamo soltanto che per una serie d'anni, dal 1885-86 in poi, il costo di manutenzione del naviglio fu nel bilancio italiano sempre calcolato al 6 per cento dello scafo ed al 3 per cento delle artiglierie , perchè - così diceva il ministro della marina - << la regola ordinaria per proporzionare le spese per la manutenzione del naviglio esistente al suo valore di costo , è che le prime costituiscono circa il 6 per cento del1' altro. Ora siamo scesi dal 6 al 2.50 per cento: il che dimostra la modestia dei nostri calcoli e fa sorgere il dubbio di una manutenzione inadeguata. Assai più difficile è determinare le spese di equipaggio di armamento, di navigazione e sopratutto di carbone, perchè molto dipende dal tempo in cui varie navi stanno in servizio attivo od in riserva o dalla riduziona dei relativi equipaggi e dalle ore di navigazione. Ma è pur vero che non si possono costrurre navi per tenerle sotto una campana di vetro - come ebbe a dire altra volta un ministro della marina-ed una delle debolezze della nostra marina è il continuo cambiamento degli equipaggi. La grande riforma che l'Ammiragliato inglese sta ora compie~do è quella di porre anche la squadra di riserva in grado di prendere servizio in brevissimo tempo: d'ora innanzi, ogni nave in riserva avrà in permanenza il suo stato maggiore e due quinti dell'equipaggio regolamentare sul piede di guerra. In base ai quadri d'armamento del naviglio dello Stato, dobbiamo adunque prevedere, per Stato maggiore ed equipaggi : Ufficiali Equipaggi Aumento per nuove navi. 475 7.126 Diminuzione per navi da radiarsi - 2 39 2.622 Aumento in più + 2 39 + 4.5o4 Bisognerebbe ora calcolare quale spesa ciò porterà all'anno pure tenendo conto che negli alti gradi abbiamo una certa esuberanza. Oltre ciò vi sono tutte le altre spese di navigazione, cosicchè torna difficile un conto matematicamente esafto benchè sia chiaro che si tratta di più milioni all'anno. La fl0tta attuale, di un costo di 689 milioni, esige per pure spesé di equipaggi e carbone circa 38 milioni di lire all'anno (Capitoli 40-45 e 52-56), ossia il 5.51 per cento. La flotta del 1909-9 IO , di un costo di 907 milioni , richiederà in proporzione ed in cifra tonda 50 milioni (L. 49,975,000), ossia 12 milioni di più. Riassumendo, le spese annue di esercizio , da inscriversi in più nel bilancio 1909-91 o , per il nuovo programma navale, nominalmente sarebbero : Spesa di manutenzione EqJipaggi e carbone Maggiore spesa L. 5.700.000 » I 2.000.000 L. 17.700.000 Di fronte a queste cifre, esatte ma impressionanti, vogliamo sperare che un regime di grandi economie possa effettuare dei notevoli risparmi di spesa, tenendq ad armamento ridotto buona parte della flotta e ricacciando in fondo a qualche arsenale le vecchie. Ma è impossibile che si possano mettere in mare 8 grandi navi, una corazzata da blocco e 68 piccole na~i, senza dover aumentare di qualche migliaio di uomini il Corpo dei reali equipaggi e quindi di qualche milione il bilancio, oltre i carboni, ecc. Si è perciò che, volendo abbondare, riduciamo alla metà la spesa nominale per equipaggi e carbone e calcoliamo, in cifra tonda, per la nuova flotta una maggior spesa d'esercizio di 11 milioni l'anno, così divisa: Manutenzione. L. 5.000.000 Equipaggi, carbone, ecc .. )) 6.000.000 Totale L. I I .000.000 A fronte di quei:ta maggiore spesa di 11 milioni - già ridotta da quella nominale di 17,700,000 - il Governo si limita a dichiarare nel nuovo disegno di legge che « a partire dallo esercizio .finanziario 1908-909, fu preventivata una maggiore assegnazione di lire 2 milioni , con la 9.uale si provvederebbe alle spese occorrenti per l'aumento della forza organica del Corpo reale equipaggi ed alle maggiori spese per manutenzione del_ naviglio » ! Tutto ciò è semplicemente inesplicabile. Abbiamo quindi sul. conto delle spese d'esercizio una deficienza che non può essere inferiore a 9,000,000 di lire all'anno, per quanto siamo persuasi che i bisogni t.!ffettivi saranno ancora maggiori. Adunque riassumendo: il Ministero chiede 150 milioni di lire al Parlamento, per un programma navale da attuarsi in quattro anni, dividt.!ndo la spesa in 12 esercizi e;: portando al massimo l'onere annuo del bilancio della marina, a 134 milioni l'anno. Invece i calcoli più modesti, ma più sicuri, dimostrano all'evidenza che ad attuare il programma navale del Ministero, nel modo e nei termini da esso proposti , non bastano i 150 milioni da esso chiesti , ma che occorre nei dodici anni una spesa doppia, di almeno 300 milioni; il che cagiona una maggiore spesa annua di 25 milioni in media, portando nel corso del quadriennio il bilancio della marina a 150 milioni l'anno, con aumento di 29 milioni all'anno sulla spesa attuale di 121 milioni. Questa la chiara e dolorosa realtà delle cose. Quid faciendum? Nella vita pubblica, come in quella privata, un pensiero sta al disopra d'ogni altro: l'adempimento del dovere. Per il Governo, come per il Parlamento , è dovere imprescindibile una finanza solida e sincera: quella finanza solida e sincera che da un decennio in qua è stato il precipuo fattore del progresso economico e del prèstigio politico è militare della nazione. Ecco perchè, in presenza del nuovo programma navale, sorge subito la necessità di un piano finanr_iario organico e sincero, per i dodici anni da oggi al 1916-917, .che contenga tutti gli elementi di maggiore spesa : interessi del debito , riproduzione e manutenzione del naviglio, equipaggi, carbone ecc. Il problema speciale delle nuove spese per la marina da guerra deve essere necessariamente coordinato a tutto il complesso della gestione finanziaria dello Stato e delle spese che ne derivano. Or bene, non v'ha dubbio, che il bilancio dello Stato è andato gradatamente migliorando secondo le nostre previsioni ed anche in misura ad ·esse superiore : ma è pur vero che. ad ogni piè sospinto si presentano nuove e maggiori spese che tendono a crescere più rapidamente dell'incremento e del margine dell' entrata. Ci duole anzi il dirlo, ma la politica finanziaria dello Stato ci presenta ora lo spettacolo di una rapida ed allarmante corsa al disavanzo, che vivamente ci impressiona e ci rattrista. Spese grosse e spese piccole - spese urgenti e spese che lo sono meno: tutto si succede, si accumula in proporzioni insostenibili per le forze del bilancio. L'Italia in questo momento. ha davanti a sè d_uegrandi pro-

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