Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 10 - 31 maggio 1905

' RIVISTA POPOLARE 275 l' Italia nell' attività mondiale non ha dato che il triste spettacolo di un ristagno che la mettono alla coda delle nazioni civili. Le ragioni di questo ristagno, come del progresso degli altri Paesi, noi li abbiamo spiegati nei capitoli prec.edenti. È l'azione lenta, negativa sp:egata dalio Stato che ha paralizzato ogni tentativo di sviluppo e di progresso; è la politica anti-agraria seguita fino ad oggi che non ha permesso alla nostra produttività nelle medie annuali dei raccolti, quella intensività di aumento che in quest' ultimi tempi si è osservato presso le altre nazioni. In una nazione come l'Italia, lo Stato ha speso fino al 1898 la somma di L. 4,076,166,540 iq costruzione di ferrovk, cioè a favorire il movimento e la circolazione delle materie di nutrizioni che come abbiamo visto sono deficientissime. Viceversa nello stesso periodo lo Stato italiano ha speso complessivamente poco più di I oo milioni nei bilanci di agricoltura e circa 1 11 milioni in bonifiche , cioè L. 2 r 1 milioni per favorire la produzione della materia prima che dovrebbe essere messa in circolazione dalle ferrovie. Dimochè in Italia si è proceduto all' inverso, cioè si è prima pensato ai mezzi di scambio , lasciando da parte come cosa secondaria , i prodotti da scam - biare. Ed è in questo modo che si è creduto di risolvere il problema agricolo italiano. Di più, sempre in armonia con i criteri alti che hanno guidato i nostri governanti nella sistemazione e costituzione dei bilanci si è tenuto questo criterio: Dedicare le maggiori somme alle spese improduttive , bilanci militari ed imprese coloniali, che avrebbero dovuto far conoscere all'estero l'indice della nostra ricchezza e potenza, e viceversa dare piccolissime somme ai bilanci che creano e sviluppano la ricchezza t' che sono i vari fattori della potenza dei popoli. Così ancora oggi giorno con un bilancio complessivo di 1,812,000,000 abbiamo questa ripartizione, secondo il bilancio dei 1902-903. Spese ordinarie e straordinarie del Tesoro . L. 803,700,000 )) di riscossioni )) 238,000,000 )) , militari )) 409,000,000 ll per il Ministi::ro dell'interno e degli Esteri. 11 91,200,000 ll per la Grazia e Giustizia )) 41,400,000 )) per la Posta e Telegrafi - )) 71,900,000 . ll per l' Istruzione Pubblica ll 50,000,000 ll per i Lavori Pubblici ll 92,300,000 ll per l'Agricoltura, Industria e Commercio n 14,200,000 Totale L. 1,812,700,000 Quindi sopra un totale di 1,812,000,000 che lo Stato Itaiiano percepisce con le entrate ordinarie e straordinarie sotto forma d' imposte , togliendo le spese del Tesoro , quelle militari , quelle per le spese governative negli affari Interni ed Esteri, quelle per la Giustizia e quelle per le Poste e Telegrafi non rimangono disponibili per ricostruire direttamente la nazione ed avviarla in tutte le vie del benessere e della prosperità, sia nella istruzione dei cittadini, sia nei grandi lavori pubblici, sia nell'agricoltura, nell'industria e nei traffici, che solamente L. 156,000,000; il che vuol dire che di tutte le entrate ·il 91 per 1oo sono assorbite dai bilanci improduttivi e solamente il 9 circa è dotato ai bilanci produttivt. Ma si aggiunga ancora che di tutte le somme dedicate alle spese produttive, la maggiore è quella dei lavori pubblici, 92,300,000. E ;ome sia stata spesa questa somma nella sua massima parte noi lo abbiamo di già visto ; nella costruzione delle ferrovie. E questo in un paese in cui non si è provveduto o poco, al regime idraulico, alle bonifiche agrarie, alle costruzioni rurali, alle vie di campagna, all' istruzione agraria e a tutte quelle condizioni che sono elemento necessario per rendere utili e profittevoli le ferrovie. A giustificazione dell'indirizzo politico italiano si cita spesso l'èsempio delle altre nazioni le quali dedicano spese ingenti nei bilanci militari e nelle spese coloniali. Ora a questi falsi patrioti dobbiamo far notare in primo luogo due considerazioni : Primo - Quantunque grandi sono le spese che dedichino negli armamenti le altre nazioni queste sono sempre proporzionate alla ricchezza ed al bilancio finanziario di esse, in cui largo margine hanno le spese produttive. Secondo - Queste nazioni, quali l'Inghilterra, la Francia, l'Austria, la Germania e gli Stati Uniti all'inizio della loro costituzione o ricostituzione non hanno assegnato che margini limitatissimi ai bilanci improduttivi, ma hanno dedicato invece tutte lt: loro risorse ai bilanci produttivi per formare quella nazione forte, ricca e prospera che in seguito le avrebbe dato i mezzi per renderle potenti e rispettate all'estero. La Prussia ad es. con una popolazione di poco superiore alla nostra, ha un bilancio di L. 3,504,756,312. Questo bilancio è così ripartito : Bilancio del Tesoro. L. 2,181,413,086 n della Guerra e Marina . 11 543,400,433 n degli Interni ed Esteri 11 105,880,128 11 della Giustizia » 162,877,175 11 del!' Istruzione 11 226,580,347 11 dei Lavori Pubblici. 11 188,712,223 11 del!' Agricoltura n 54,497,656 ,1 dell'Industria e Commercio n 24,672,460 11 dello Stato. 11 16,681,851 Dunque di tutte le entrate l' 86 per I oo sono dedicate alle spese improduttive , mentre quelle produttive hanno il 14 per roo; il che è molto ben diverso delle condizioni anormali del bilancio italiano. Il bilancio complessivo dell'Impero Germanico è di circa 7 miliardi; di questi 946 milioni rappresentano le spese intangibili cioè la parte destinata al debitore e 6 miliardi e 54 milioni rappresentano la parte disponibile. L'Austria Ungheria sopra un bi - .lancio di 3,014,000,000 ha per le spese intancibile uno stanziamento di 906 milioni , e per le disponibili 2 miliardi e 1 08 milioni. Al contrario l' Italia sopra un bilancio 1,812,000,000 ha una parte intangibile di 1 miliardo e 41 milioni e quella disponibile è rappresentata da 600 milioni, un terzo dell'intiero biiancio. Sulla parte disponibile del bilancio, la Germania, ha una . spesa per i bilanci militari che rappresenta il 18,40 per 1oo, l' Austria- Ungheria 20, 70 , mentre in Italia la percentuale si eleva a 41,60 per 100. In Italia quindi le spese militar! ordinarie sono in proporzione, il doppio di quelle t~desche ed austriache. Non è stata la potenza militare come comunemente si crede, che ha preparato il meraviglioso progresso germanico. Al con-• trario fu la lunga preparazione inosservata dell'istruzione pubblica , la pronta assimilazione di tutte le scoperte scientifiche, la loro applicazione alle industrie ed alla agricoltura , l'intervento sagace dello Stato nel regolare la produzione ed il commercio di essa , gli aiuti diretti e grandi all' agricoltura, al commercio ed aUe industrie, che prepararono le molte vittorie germaniche, che le permisero la formazione a potenza militare di prim'ordine, e che oggi le hanno assegnato il primo posto non nelle scienze e nelle industrie soltanto ma anche nelle arti della pace e della guerra. Al contrario l'Italia, per aver seguito una via opposta trovasi oggi ultima non solamente nell'arte della guerra, ma bensì nelle scienze, nell'industrie e nel commereio. I conservatori italiani hanno sognato una potenza militare di prim'ordine; hanno sa - criticato le industrie, J 'agricoltura, l'istruzione alle spese militari e n~m hanno ottenuto la forza militare che desideravano; anzi hanno sacrificato Il bilancio per avere oggi la nazione

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