Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 10 - 31 maggio 1905

RIVISTA POPOLARE 271 cc scolastiche sono pagate in grandissima parte dal cc Sud». Il rendimento medio di queste tasse nel 1897, secondo il Nitti, è stato di L. 0.25 per ogni abitante della Sici li a ; di L. o. 2 r dell' Itali a meridionale ; di L. 0.21 della settentrinale. Mentre i bisogni ed il desiderio d' istruirsi si manifestano più grandi nel Mezzogiorno con un numero più ristretto d' istituti, per tale istr 1zione insufficiente, incompleta si paga lo stesso di quello che si contribuisce nel Nord; la Sicilia paga ancora di più. Tutto ciò avviene mentre in quest'ultima regione, con un ammontare probabile della ricchezza pdvata di L. 4,2 18,219;900.00 , cioè con la ricchezza media di• L. 1,195.00 per ogni abitante, si paga da ciascuno L. 6.02 per imposte sui terreni, sui fabbricati e di ricchezza mobile; nel Mezzogiorno con l'ammontare della ricchezza privata in L. 9,967,378,449.11 , òoè con L. 1,186.84 per abitante, si paga da ciascuno L. 8.19 per le medesime imposte e nel Nord con la ricchezza probabile di L. 22,607,932,890.40, cioè di L. 1,903.35 per abitante, per le stesse imposte dirette si contribuisce L. 11.38 da ciascuno. Le cifre sono tratte dal libro cc La Ricchezza dell'Italia» del itti. Per dare meglio l'idea di questo stato di cose riportiamo le cifre della distribuzione degli stipendi , degli assegni e delle pensioni , che rappresentano gl'impieghi del presente e del passato, insieme con quella della rendita pubblica, che può significare il risparmio delle varie regioni. Aggiungiamo, inoltre, la percentuale dei funzionari, limitata ai servizi çli P. Istruzione, dei Lavori pubbliei, Giustizia, Agricoltura, Poste e Telegrafi per illuminare il quadro. lcd:à(I.) .... ~ ci C1) VG>O~ - ..o ..... d • O..Q Stipendi I a3 ::, e: -o o.~ .i:p.. ~ +J t1 :-o.._ Compartimenti Pensioni i cdcd :.o e:.....,. e G> ed assegni ·- 4--' c'3 oci:..... "v -o·- -~·;:;ci; g I (I) -o H I 2; e Cl.l ::,"> - (I) o. i:,. ;;..J ... IC-< ., ., i I 23,91 I Piemonte ! 29.419.670 14,332.264 I 5,7 Liguria 18.022.718 7.608.676 130,25 8,4 Lombardia. I 2 7.899.374 9. 2 57.438 18,98 8, I Veneto 21.858.922 6.020.127 i 5,79 8, I Italia settentr. · 97.200.648 37. 21 8.505 40.28 I Emilia 8. 163.266 2 ·937•73° ~ 5, 0 3 I 8,8 Romagna ro.699.455 2.896.563 Toscana. 22.506.814 7.99o.55 I rn,371 9,6 Marche 7.025.054 I .653.42 I 2.07 4,2 Umbria . 3.776.093 768.884 I ,98 2,7 Lazio. I 76.377.357 7.080.348 55,10 7,6 I Italia centrale ; 128.548.039 '3·3'7·497 I I 3',94 Abbruzzi } 5.075. 160 ' e Molise · 793·5 20 2,03 2,3 Campania 36.006.064 I I .824.392 10,66 I 9,6 Puglie I 1.813.393 I I .636.092 2,72 ' 4,2 Basilicata 2 ,496.355 2 57.348 3,76 , I' 5 Calabrie. I 7· 147.7 10 I . 283.749 2,25 2 ,77 --- -- Italia meridlon. I 62.538.682 15.795.011 20,03 Sicilia 26.503.742 4.579. 2 84 5, 15 4,98 Sardegna. 7. 522.941 1.818.783 2 ,55 I 153 Da questa tavola risulta che la maggiore ricchezza, proveniente dall'azione dello Stato, si riversa a favore dell'Italia settentrionale e che la massa degl' impiegati è stata sempre di questa regione, al contrario di quanto si ritiene tuttora. Il vero è che il Mezzogiorno e la Sicilia hanno avuto sempre un' importanza .scarsa nell'amministrazione dello Stato, scarsissima nelle cose della pubblica istruzione. Un altro motivo, quindi, di gravame per il disagio economico e di deficienza della nostra scuola media a raggiungere l'alta idealità dell'educazione industriale si deve trovare nell'allontanamento delle energie paesane. La scuola in queste regioni non popolarizzò l'insegnamento scientifico e pratico delle industrie. Molto tempo era passato senza ·che i Sicìliani avessero aggiunto il loro contributo mentale all'insegnamento nell'isola; e del Mezzodì fu insufficiente l'intervento degli elementi locali nella istruzione. Anche oggi sono pochissimi i Siciliani, che stanno alla direzione degl' istituti della Sicilia e in numero moJto minore gl' insegnanti in rapporto ai non Siciliani. La dimenticanza di questi ·. elementi preziosi, non sempre sostituibili da competenze didattiche, q rnndo esse attingano alle pure fonti dell'erudizione, ha ingenerato le difficoltà di iniziare l'adattamento della scolaresca all'attenzione ed allo studio dei nostri bisogni, delle_ risorse peculiari di ciascuna provincia in armonia con l' impiego di capitali a fondare quelle medesime fabbriche, quei medesiini centri di lavoro, che· ci avrebbero per lo meno assicurato il consumo della nostra produzione indigena, senza ricorrere alle regioni del centro e del nord. Invece, quasi in ricambio della ricchezza tratta dalla nostra ignoranza industriale,. ci han dato la scuola, continuatrice delle tradizioni del passato. Chiusi per noi i nuovi orizzonti, aperta soltanto la scuola classica e la così detta tecnica rimasta, come la dottrina senza esercizio utile, duramente ed inflessibilmente sterile, perché agli effetti delle molte risorse economiche non ha trovato modo di trasformarsi. + Disturbata così l'anima della scuola, non le restava che rifarsi sulla materia. Ma pur troppo non si è fatto nulla. ln ciò siamo ancora impreparati a chiedere al Parlamento i nostri dritti di compenso con quella elevata idealità eh' è norma e carattere dei popoli progrediti. Le ferrovie complementarie i molti bisogni reclamati dalla Basilicata e dalla Sicilia insegnino. In Sicilia la concordia dei rappresentanti politici - leva potente di forza e di volontà altrove - è stata sempre una bella speranza, e quando, poco fa, sembrava di affermarsi si è vista dileguare non appena il Governo accortamente agitò la bandiera delle circoscrizioni territoriali. Il Mezzogiorno e la Sicilia non si manifestano ancora maturi nel volere la risoluzione del problema scolastico , che ha intimo legame con quello economico. A coloro , che con amore si occupano dello argomento, deve torturare l'animo il desiderio di avvisare al rimedio di ridare a queste regioni la floridezza, che ha fatto sognare la federazione degli Stati italiani od il governo degli Stati federati ; quell'agiatezza, che fu nell'aspirazione dei Siciliani e dei meridionali, allorchè con impeto generoso raccolsero la scintilla della rivoluzione e ravvivarono il fuoco cen traie, che covava nel resto della penisola. Io credo che, col riordinare la materia 9-elle scuole medie e con lo svecchiamento, che deve suonare rinnovellamento di energie fresche, prescelte non più con i soliti mezzi ciechi di abilitazione o di concorsi, ma con la garenzia di attitudine, dimostrabìle con le opere e con le doti dell'animo e dell'intelletto; debbasi di pari passo provvedere alla istituzione di scuole a tipo moderno e parallelamente secondare e pron1uovere con premii straordinari la costituzione di società agricole e industriali , di aziende commerciali, di opifici e stabilimenti manufatturieri, di associazioni , insomma , di lavoro e di capitali. Agli uomini di cuore, che han visto di buon occhio l' insorgere delle classi lavoratrici per migliorare le loro sorti , il reclamo degli operai per la riforma delle condizioni della mercede, la sospensione dello scio-

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