RlVlSTA POPOLARE 265 Anche nel 'Divenire sociale appena se n'è parlato in Italia c' è stato lo accenno alla opposizione dei sindacalisti rivoluzionari. Per mc, però , in questa avversione dei rivoluzionari per l'arbitrato obbligatorio sta l' argomento migliore in suo favore. Quanto maggiore sarà la somma di giustizia che esso realizzerà tanto minore sarà l'influenza dei rivoluzionari e tanto più difficile sarà la rivoluzione! Un'altra e non ispregevole obbiezione contro di esso viene formulata ... Ciò che si è fatto nella Nuova Zelanda, un piccolo paese di circa 800 mila abitanti e con popolazione poco densa, si può applicare ad uno Stato di 33 milioni di abitanti com'è I' Italia? Ecco il problema. Il prof. Gaetano Mosca, nella Prefazione al libro del _Lloyd ~i è posta la domanda ed ha osservato: « Il campo dove l'esperimento è avvenuto non solo è ristretto, ma oso affermare che trovasi in condizioni specialissime. Somiglia insomma un po' troppo a quei campi sperimentali dove applicandosi per la prima volta un metodo nuovo di cultura si trova che mercè Ji esso , si ottiene una produzione di grano di trenta quintali all'ettaro ; mentre poi lo stesso metodo messo in pratica in un grande podere e col consueto impiego di capitale, di mano d' opera e di sorveglianza dà per risultato i soliti quindici quintali per ettaro. « E per uscire dalla parabola dirò che la Nuova Zelanda è un paese molto nuovo , di popolazione molto rada e dove le braccia ed i capitali , applicando i risultati di una civiltà molto vecchia, possono sfruttare con com une ed eccezionale vantaggio ricchezze naturali grandissime, che fino a pochi decenni fa erano quasi intatte » (pag. X). Ma lo stesso Mosca poscia soggiunge << che non bisogna · dimenticare che se i risultati dei campi sperimentali vanno accettati con beneficio d' inventario e tenendo conto delle speciali condizioni nelle quali si sono ottenuti, non è meno vero che è proprio nei campi sperimentali che si sono fatte scoperte importantissime per la pratica agraria. >> Per parte mia aggiungo che anche per l'arbitrato obbligatorio si deve fare l'esperimento pure in Italia - ma non tentarlo in tutto lo Stato, ma in una sola regione ed ove esistono le condizioni più favorevoli per la riuscita. Gradatamente, se i risultati fossero incoraggianti, si applicherebbe altrove. Questo consiglia la sana politica sperimentale, contro la quale vanno cadendo gli antichi pregiudizi. DoTT. NAPOLEONE CoLAlANNI * Il * Il * Il * Il * Il * Il * Il * Il * Il * Dott. NAPOLEONCEOLAJANNI Comsei amminisltaraGiustiziinaItalia ROMA-NAPOLI PRESSO LA ~!VISTA POPOl.aA~B L. 0,75 * Il * Il* Il* Il* Il * Il * Il* Il* Il* Le riforme nella penisola Balcanica e i diritti della Nazione Albanese ----~--- Nel febbraio scorso una banda di 40 Greci usciva alla chetichella di notte tempo da Negovan (Florina• Monastir) e si accampava nelle vicinanze. Da sei mesi qnei 40 Greci , assoldati dal Patriarca e dal Com:ole Greco di Monastir, col tacito consenso del Governo Turco, occupavano Negovan, vivendo snlle spall~ de'i cittadini, col pretesto di difenderli dalle bande Bulgare 1 ma col fine recondito di scovrire quello o quegli scrittori albanesi, che si permettevano di stampare opere di educazione civile in lingua albanese e che si sottoscrivevano colle iniziali H. H. H. N. (1) - Lo scrittore fu intuito e scoverto in persona di Papas Kristo Pa • ralambi e suo fratello Papa~ Thomaithi ; sicchè i 40, accampa ti fuori il paese e di notte, invitarono amichevolmente per mezzo di un tal Sotiri , i detti scrittori con altri cinque compagni, e tutti e sette furono messi a pezzi e le loro membra data in pasto ai cani. Questi fatti di nuda e terribile cronaca venivano trasmessi ai giornali Europei in modo da far apparire ·di altra nazionalità gli autori e le vittime della tragedia vile ! Si riferiva: Una banda Bulgara assalì dei Papas Greci, dei Patriarchisti inermi, massacrandoli. Ci volle nn bel pezzo, oltre due mesi perchè la verità si facesse strada , e si conoscesse , che ..era proprio il Patriarca Gre~o il mandatario dei 40 assassini ; proprio il Patriarca faceva scannare degli inermi Patr!archisti, sol perchè questi si chiamavano albanesi e ardivano -scrivere libri in lingua albanese! Di fatti simili son piene le cronache. dei Vilajet così detti Macedoni e non Macedoni. Hussen Begu i Voghel, albanese di Scutari, vien nominato colonnello di gendarmeria, attirato a Salonicco, e per ordine del Sultano assassinato, messo in un sacco, e gettato nelle acque di quella citta. Inprigionati, senza altra colpa che di insegnare l'albanese , e senza speranza di rivedere la 1 uce, i maestri albanesi, Nuci , Loni e Ragia, i quali ancora aspettano la grazia promessa dal Generale De Giorghi, col quale il Nuci s' incontrò in carcere. Mandato in esilio a Kostamuni il principe dei cattolici Mirditi, Bib Doda, e nessuna cristiana potenza fece alcun passo, perchè qual capo tanto amato dal popolo venisse ai propri montanari restituito. Esiliati nei deserti di Arabia Gemil Bey Velora, Ismail Kenal Bey di Kelcira. Imprigionato Brahim Hegu, dopo averlo sottoposto all' enucleazione di entrambi gli occhi , non si sa per qual oftall1lia simpatica! La maggior parte dei capi albanesi traditi e spenti. Eppure non una Potenza fiatò innanzi a tanti delitti perpetrati contro gli albanesi I La commissione della civile Europa sorveglia e controlla, ma non vede, perchè i poveretti vivono in contemplazione, in pieno misticismo. E mistificazione e provocazione insieme sono le riforme, concepite coll'accordo di Mursteg; mistificazione e provocazione all'elemento albanese esclusivamente, è l'opera nefanda Austro-Russo• Slavo-Greco-Turca, aberrazione Europea, che giovò alla Turchia, la quale eccita or l'una, or l'altra nazionalità a scannarsi a vicenda ! Mistificazione e provocazione, specialmente pel popolo albanese, a cui nel luogo ove nacque e visse, è vietato ogni diritto umano, ogni esplicazione di vivere civile. Concesse a tutte le nazionalità balcaniche, a tutte le diverse Nazioni europee scuole e chiese in lingua propria; bandita assolutamente la. scuola albanese, perchè gli albanesi devono frequen- (1) Papos Kristo Paralambi, albanese di Negoron stampa le seguenti opere in lingua albanestd: 1° Antico Testamento - 2° r Versi - 3° Nuovo Testamento - 4° La Distruzione di Kormovo - 5° Il Piccold Donato Argenti - 6° Gl'incanti della Natura - 7° Molti articoli pubblicati sul " Calendario Nazionale Albanese. ,,
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