' . RIVISTA ·POPOLAR E p confronto colla nostra ricchezza, la seconda. Se ne deve tener conto ora che si domandano nuove spese militari. Torneremo a suo tempo su questo argomento. ♦ Indici di cultura del Giappone. - Molti credono che i progressi del Giappone si lirnitano soltanto ~ quelli di ordine materjale ; ciò non è. Basterebbero 1 dati sull'istruzione elementare, sulla partecipazione ai congressi scientifici, sui progressi del giornalismo e del socialismo ecc. per convincersi che esso progredisce in ogni campo dell'attività umana. Sono interessanti quelli sull' acquisto di libri all' estero, quali vengono somministrati da un console di Francia. Le compre di libri inglesi sono aumentate da 87,608 yens nel 1901 a 315,518 nel 1903. In Germania da alcuni anni ne acquista prr circa 95000 yens all'anno; negli Stati Uniti per circa 72000 nel 1902; in Francia per 15000. La Francia fornisce il Giappone di romanzi e di opere scientifiche, specialmente di medicina. Nor DIRITTO DI SCIOPERO E COMPARTECIPAZIONE AGLI UTILI tra gl' impiegati dello Stato Nel mio breve soggiorno in Milano , presentato da una lettera di Filippo Turati, venne da me un egregio funzionario, cui erano erano note le, mie battaglie contro lo scatenamento delle innumerevoli dimande di miglioramenti economici delle varie categorie d'impiegati dello Stato. Supposi che venisse per fare delle recnmmazioni sulla mia condotta· e non fu poca la mia meraviglia quando da lui appresi, che egli in fondo era di accordo con me. Alla domanda mia : Credete che basterebberoroo milioni all' anno per soddisfare le richiestedei funzionari , oltre le maggiori spesepei ferrovieri gia votate ? - Non. basterebbero ! egli rispose. Ed io di rimando : Credete possibile che si trovino ministri che domandinoa deputati e senatori chevotino altri roo milioni d'imposteper migliorarele condizioni economichedegli impiegati ? - Sarebbefollia semplicementeannunziarlo! soggiunse il mio interlocutore con profondo accento di sincerità, quasi con indignazione. - E allora? fu la mia semplice , nrn incalzante conclusione. A questa domanda mia il funzionario , che mi stava dinanzi e che veniva ad invitarmi per una conferenza· agl'impiegati di Milano, - che promisi colla semplice con troassicuraziooe che dalla sala non sarei uscito lapidato - senti il bisogno di affermare che gl' impiegati vogliono i milioni , ma senza le nuove imposte e ~he in un anicoio che avrebbe mandato alla 7.{ivista avrebbe spiegato come eliminare la contraddizione dei due desiderata, che a me sembrano assolutamente inconciliabili. Aggiungo, che l'ottimo funzionario non s'illudeva sulla possibilità di ottenere i mezzi per migliorare le condizioni dei suoi colleghi con dei tagli generosi sulle spesemilitari; possibilita , che nella opinione pubblica farà un gran passo indietro col discorso pronunziato dal1' amico Turati al Congresso dei post-telegrafici in Bologna e che mi sembra tanto interessante e sintomatico, che riproduco in altra parte della Rivista. Confesso che attendo con viva curiosita l'annunziatomi articolo, che a mio avviso dovrà risolvere la quadratura del circolo; intanto mi fermo sul Congresso dei Post-telegrafici di Bologna per vedere s_ee quale profitto abbia tratto questa categoria di funzionari, che primi in Italia tra gl' impiegati dello Stato tentarono uno sciopero e si organizzarono per chiedere o meglio imporre miglioramenti economici, dalle discussioni e dagli avvenimenti ultimi. L'inaugurazione dette occasione a dichiarazioni ed a difese anticipate , che vanno di volo rilevate. L' on. Bentini, apri il Congresso quale Presidente della sezione di Bologna proclamò, qual'è in realtà, lotta di categoria quella intrapresa dai post-telegrafici; e non so quindi come possa conciliarla colla solidarietà del proletariato campagnuolo, che insieme a quello urbano dovreb~e sostenere il peso delle maggiori spese e delle aggravate imposte. Il Turati alla sua volta, prendendo la parola quale Presidente dell'Unione nazionale post-teiegrafica, mise le mani innanzi raccomandando la prudenza perchè « molti, << troppi uomini stanno in agguato e dicono che le « loro sono assemblee di piccoli interessi, calunniate « come leghe di appetit.i.. >> Vere calunnie !..... I punti principali del Congresso furono tre : 1 ° il diritto di sciopero tra i funzionari ; 2° la compartecipazione agli utili sull'azienda postale; 3° i provvedimenti di vera giustizia che occorrono in favore dei post-telegrafici. ♦ 1 ° I termini della questione sul diritto di sciopero tra i funzionari dello Stato furono posti cosi da Turati : « Il dialogo fra Stato e -scioperanti è « semplice. Alla d0manda di libertà di sciopero si << risponde: continuità dei servizi. « L' una e l' altra due cose rispettabili. Siamo ccspinti a trovare la forma che garantisce la liberta « e i pubblici servizi. La conciliazione delle due cose inconciliabili sta nelle istituzioni arbitrali. >> E si sa che il Turati l'arbitrato intende completare col contratto collettivodi lavoro. Dell' uno e dell' altro mi occuperò di proposito nel numero venturo; giova vedere ciò che pensa pel futuro e di fronte alle vigenti leggi il personale del ministero delle poste e telegrafi. Il signor Demetrio Alati difese con molta abilità e spiegando idee radicali rivestite di forme legalissime un suo lungo ordine del giorno sulla organizzazione e tattica della Federazione, il cui punto interessante stava nel comma seguente, che provocò una vivace discussione : ccIl Congresso da ultimo, mentre dichiara che nessuna classe di lavoratori può far getto della facoltà di ricorrere anche ad estremedifese di fronte all'eventualità di offese ugualmenteestreme e -non altrimenti rintuzza. bili , riconosce che, per le esigenze del servizio pubblico, non possono consjderarsi come armi normali di lotta pel personale dello Stato quelle stesse che - come l'abbandonoconcertatodel lavorasi impugnano cosi spesso, in difetto di leggi protettive e di equi arbitrati, dagli operai della industria libera ; ma reclama , anche pel personale di Stato, il più ampio e garantito uso di tutte le libertà politiche, di pensiero, di organizzazione e di propaganda, che costituiscono la difesa, il valore, la dignità del cittadino, e non ammette che le esigenze della di-
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