Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 9 - 15 maggio 1905

238 LZIVtSTA POPOLAKE l\'0n si potrà qualificare, crediamo , di esagerazione - dal punto di vista democratico -- il giudizio che si è dato della nuova legge sugli enti di beneficenza : un regresso legislativo. Milano 1905. PROF. Avv. FABlO LuzzATTO 11111 •li 11 ,1111,of111111111111111111111111•11111111111111111111 Il lllll 111111111111111 IIIII Gl'impiegati delloStatoeil socialismo operaio e 1 ) -----~---- Se i genitori dei candidati fanno talvolta gravi sacrifici per dare ai loro figli un' istruzioni:! cht! permetta loro di aspirare agi' impieghi dello Stato, lo fanno perchè tali impieghi assicurano ai loro titolari un' esistenza pacifica, esente da vicissitudini. Quando entra nell'amministrazione il giovane funzionario conosce tutte le condizioni di trattamento che gli sono fatte, sa che sarà promosso lentamente, in modo automatico. Ed un umorista ha potuto dire senza esagerare troppo che il funzionario ,;onosce con anticipo tutta la sua carriera e che non ignora che una cosa : la data della sua morte ! Gli avventizi· che entrano sen-ra esami e dietro raccomanda- ,tione di uomini politici e gl' impiegati di ruolo menano la vita più monotona e volgare che possa immaginarsi. Il loro impiego non è sempre lucrativo, all' inizio su tutto; e su questo punto le rivendicazioni di certe categorie di tali salariati sono legittime. Ma le loro condi,tioni di esisten{a non sono comparabili a quelle dei lavoratori delle grandi industrie. L'impiegato dello Stato riceve un salario fisso che può aumentare facendo ore supplementari di lavoro. Usa spesso di questa facoltà e la sua esisten 1 a di11enta sopportabile. Gli a,ccade anche di lavorare per ore straordinarie senza che vi sia assolutamente spinto dalla necessità. Abbiamo visto il sindacato dei fiammiferai agitarsi giustamente contro tale pratica. Poichè si tratta insomma di una concorrenza fatta agli operai dell'industria privata, soventi vittime della disoccupazione , da persone che hanno il vantaggio di avere un impiego comodo, un salario fisso quasi normale, ed una 'giornata breve. La vita del proletariato del!' industria privata è instabile e precaria; essa dipende dal cammino della produ,tione e il cammino della produ,tione è accompagnato da crisi frequenti alle quali corrispondono periodi di disoccupa 1 ione. Spesso la miseria, una miseria nera colpisce il proletario, la moglie ed i figli soffrono. È il tempo dei giorni bui, dei giorni di strettezza in cui la energia morale dei lavoratori è duramente messa alla prova. Di quanto la vita del salariato dello Stato è calma e pacifica , di tanto la sua è incerta , agitata, piena di lotte. È sempre in lotta, sempre in ansia, sempre sulla breccia. E la lotta di classe non è una lotta facile l Occorre , per combatterla, dar prova di abnegazione, devozione, eroismo. L'operaio in isciopero si trova in incidenti dolorosi, gioca il suo avvenire , qualche volta anche la vita se si trova di fronte alle brutalità poliziesche; deve subire giudizi di classe quando non interviene il giudizio più sommario delle fucilate. Il salariato dallo Stato non dà vittime nei conflitti e non conosce le emozioni della lotta di classe. Molto meno conosce le angosce del contadino che vede il suo campo devastato dalla grandine o il suo bestiame decimato dalle epidemie. Ciò che lo preoccupa di più è la questione dell'avanzamento. E questa questione non ha nulla di angoscioso. La psicologia dell' impiegato dello ~tato si avvicina molto a ( 1) Ci arriva proprio in buon punto Le Mouvement socialiste -organo del rigido socialismo marxista francese-con un articolo che porta il titolo che gli abbiamo lasciato e che ~embra scritto ... per l'Italia e per giustificare la tesi eh' è stata sostenuta nella nostra Rivista e che ha fatto imbestialire parecchi socialisti italiani. Riproduciamo alcuni punti salienti. I vantaggi dei funzionari sono esposti, si può dire, colle nostre parole o con quelle di Pantaleoni. I N. d. R. quella del borghese. La borghesia attuale che lascia l' industria francese pericolare , ha orrore del lavoro e dell' azione. Essa non considera la vita come una lotta ma come un piacere. La cultura delle arti belle, dei giuochi e dello sport le appare come la vera occupazione degna di _leL. . .... Bisog·:a esser giusti. La condizione di certi salariati dello Stato è ancora precaria. Ma ve ne sono altri che sono ben pagati e le cui pretensioni sono eccessive. Essi fanno agire le loro associazioni professionali che trovano sempre dei d1fen;;orì al Parlamento. Nell'ultimo numero del 1.lfouvement socialiste, Arturo Labriola diceva che alla Camera italiana u i deputati socialisti - i rappresentanti del proletariato! - sono prodighi di mozioni, interpellanze e raccomandazioni per gl' impiegati di tutti i ministeri ». Ognuno ha potuto constatare che le stesse cose avvengono alla Camera francese. Cìò che vi ha di più curioso è che alcuni di questi piccoli borghesi insa,tiabili pretendono che i loro , interessi si confondano con quelli del proletariato na-rionale ». Essi affermano che le loro associazioni sono state formate in vista di una trasformazione più o meno prossima in sindacat"i e per permettere ad essi, impiegati dello Stato di (( essere solidali col proletariato mondiale nella lotta contro la classe capitalistica e sfruttatrice ! ». Questi signori hanno l' intenzione di partecipare al movimento operaio rivoluzionario e di aderire alla Confederation gé11érale du Travail. Se mai i loro desiderii si realizzeranno avremo di bei giorni per il riformismo , per il protezionismo operaio, per la politica demagogica, per il socialismo di Stato ! Tutta l'azione dei gruppi professionali Jegh impiegati dello Stato consiste in continui passi verso i relatori e le commissioni dei bilanci, verso i gruppi parlamentari e i ministri. Ora, far delle corse, da un anno ali' altro, alla Camera o ai ministeri non ha nalla di comune "colla lotta di classe , fatta di ' ... abnegazione e di sacrifici. Vi sono legami, scambi di servi 1 i tra le fra 1 ioni avan,tate del Parlamento e i salariati dello Stato. Se i deputati intervengono sempre in favore di questi !ultimi, è nello ~scopo di costituirsi una clientela seria che possa rimpiazzare quella degli operai, che sono decisi a fare i loro affari essi stessi e a respingere l' azione :parlamentare e elettorale al secondo piano. Gli uomini politici si rassegnano difficilmente ad una parte secondaria e fanno tutto il possibile per conservare la loro situa,tione e il loro prestigio. In uno studio comparso in Pages libres del 2 1 marzo 1903, Sorel disse con ragione che il protezionismo così come Meline lo ha praticat_o, (( non è che un modo di distribuire, secondo i bisogni elettorali, dei modi sicuri di guadagnar danaro ; noi abbiamo aUa camera aggiunge Sorel, un gruppo zuccheriero, uno viticolo , ecc.; non vi ha ragione . perchè non vi sia un gruppo socialista parlamentare appoggiato su sindacati operai ed esigente, anch'esso, soddisfazioni materiali pei suoi clie,1ti ». Il protezionismo dei socialisti parlamentari si esercita, oggi, in favore di tutti i salariati dello Stato , dopo i funzionari ed impiegati delle grandi amministrazioni , sino agli operai degli stabilimenti militari , degli arsenali di guerra e della marina. L' idea dei nostri socialisti della Camera è semplicissima : si tratta semplicemente di spogliare e sacrificare Pietro (cioè la classe operaia che paga sempre) per favotire Paolo (gl'impiegati dello Stato). Resta a sapere se questa politica demagogica e di commercio elettorale piace ai sindacati ~rivoluzionari ! In quanto all' entrata delle associazioni d' impiegati nella Confédération général du Travail, essa non può che rischiare di dare un appoggio considerevole ai riformisti, trasformare la Confedera1ione in organo governatiYo, disgregare le forze operaie, paralizzare il movimento sindacalista rivoluzionario. GABRIEL BEAUBOIS

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==