Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 8 - 30 aprile 1905

RIVISTA POPOLARE 205 « Se la sordida noncurnnza di c(;rti proprietari lascaà in p:ui t~mpo aumentarsi l'odiogià condensato e feroce dei contadini, trattati comebestie, non è improbabile che un uragano furioso si scateni dalla bassa Iulia sul resto della penisola e che l' insurrezione delle classi inferiori, schiave del\' avarizia e della prepotenza b,1ronale, ritrovi un più astuto Masaniello od uno Spùrtaco più fortunato». Perciò prima che M:ux fosse conosciuto nel mezzogiorno e torse in Italia , nel 1848 vi si parlava con terrore dei fuoc/Jisti, contadini che volevano met tere tutto a sacco e fuoco e che corrispondevano ai dinamitardi coutemppranei; prima che le nuove idee vi penetrassero, l'odio covava nei petti dei cafoni, chiusi, dice l·ortunato, a ogni se11timento di pace e di am(Hè e che l'odio dovevano cova.re, perchèalla fine erano di carnen11che ssi (1); prima che cominciasse la propaganda dei sovversivi nel 1799 i contadini assassinano si11daci, vescovi, preti , signori a Péllazzo S. Gervasio, a Potenza , a Bella - a Potenza, come narra il Colletta, un signore invita a casa i caporioni della sedizione per accordarsi e ad uuo ad uno li fa massacrare a colpi di scure dai suoi servi man mano clie passano l' uscio - ad Ascoli Satriano (Foggia) i contadini imprigionano tutti i signori e ad uno ad u1w som 111ariamente li fucilano - a Venosa nel 1848 un medico, perchè possessore di beni dem:miali, è tagliato a pezzi nella pllbblica piazza - a Matera nel 1860 H padre dell'attuale senatore Gattini fu tr~1sci11atoa cod:t di cavallo e orrend,1mente mutilato - a Carbonara Irpina nello stesso anno i signori vengono arrestati in Chiesa e tutti fucilati fuori del paese ; e prima che nel mezzogiorno cominciasse la propaganda socialista si ebbero incendi, tentativi <li spartizione dei beni demaniali, tu nrnlti cd episodi sanguinosi di ogni genere in Lioni, Bitonto, Apricena nel 1879, in Cditri nel 1881 in San Bartolomeo , Serracapriola, Quindici, Aquilonia nel 1884, in Volturarj nel 1885, e poi in Bernalda e in cento altri luoghi sempre al di fuori di ogni inBuenza della propaganda socialista l Tutto questo parve ignorasse la Camera italiana rumorc?ggiante aila evocazione di certe date ... Se ne può e se ne deve concludere che la propaganda socialista tra le popolazioni del mezzogiorno sia innocua, che sia anche eflettivamente educatrice come s' illudono mo! ti teorici del socialismo , che non vivono tra quelle popolazioni e non 1~ conoscono ? No, 110, mille voi te no ! Dove sono tante le materie incendiarie all'aperto, che attendono la scintilla per divampare; dove è tanto profondo e generale l'odiodi classe; dove impera sovranamente l' analfabetismo; - ivi la predicazione della lotta di classe la riteniamo pericolosissima e a data orn e in <late occasioni, pensiamo che potnì Jetermin:1re lo scoppio di una tremenda J acquerie. Qu,111to efficace sia riuscita la educazione socialistica lo insegnarono i contadini di Minervino Murge colla sete di sangue, çhe .mostrarono nei tumulti del 1898. E dici:1molo francamente e onestamente: 11011 sempre i socialisti meridion,ili nella loro propagancia si mostrarono preoccupati della educazione delle masse. Forse a Foggia tra i propagandisti man- ( 1) Giustino Fortunato : Le banche popolari nel me-r,o giorno, 1880. caròno gli avvocati senza cause e i medici senza ammalati - e per questi basterebbe la valentia dell'on. Castellino; ma nessuno potd negare che ce ne siano molti in tutto il mezzogiorno e in Sicilia e che siano moltissimi coloro che della propaganda socialista si servono per acchiappare il magro stipendio di segretario di una Lega o di una Camera del lavoro, per penetrare nel Municipio o nella provincia o per assurgere agli onori della candidatura politica. Ma se riteniamo pericolosissima la propaganda socialista della lotta di classe consiglieremo forse il buddismo politico, che aspetta la rigenerazione delle classi lavoratrici del mezzogiorno dall' evoluzione spontanea;> Non lo pensiamo. Non crediamo ai miracoli del la propaganda socialista, che in un ftat vorrebbe trasformare le coscienze, nu riteniamo troppo lenta ed insicura l' a7.ione della evoluzione spontanea; desideriamo invece ardentemente che, ora come ora, fo ·lotta s'impegnasse continua, e instancabile contro l'ignoranza , contro la miseria, contro la ingiustizia. E in questa lotta i socialisti e quanti amano sinceramente il mezzogiorno potrebbero avere riserbata una parte splendida, che non sarebbe mai abbastanza ammirata e lodata, purchè si mostrassero più italiani e meno socialisti. La Rivista. 11111 tllll !111111111 IIIIJ lllll li lii 1ll li 11111111111111111111 lii lllllll 11111111111111111111 Per~nama~if estazione ~i e~ilcssia larvata La parte da me presa nella discussione della quistione <lei ferrovieri mi faceva temere che quando questa sarebbe venuta alla Camera , mi sarei visto fatto segno ad attacchi ·più o meno vivaci dei difensori dei ferrovieri, dato che nella Camera ce ne fossero stati. Potevano sorgere dal gruppo socialista; ma il timore confesso che non era soverchio, perchè, su per giù, mi erano note le idee dei migliori, che avevano studiato l'intricato ed interessante problema e sapevo che essi nella sostanza erano di accordo con me. Non mi sbagliai nelle previsioni. Nessuno sorse nella Estrerna a ribattere le mie cifre e le mie considerazioni. Enrico Ferri ripetè colla sua usata eloquenza la difesa dei diritti del proletariato, che nessuno attaccava e su cui in tesi generale credo che. tutti su quei banchi convengono anche senza essere socialisti. Egli confessò la propria incompetenza e se ne rimi~e ai compagni specialisti .... che tacquero. Parlò invero, lo Zerboglio; ma avre_bbe fatto meglio a tacere, perchè non seppe che copiare le sciocchezze <li Branconi sulle medie.•. attribuendole a me, dopo, che l' autentica paternita delle medesime era stata bene assodata e confessata sulle colonne dell'Avanti I dallo stesso loro autore .... Tutto sommato l'ingiusta causa dei ferrovieri non trovò nei socialisti della Camera nemmeno quei difensori di ufficio , che avevo preannunziato nel mio discorso del 17 aprile. I difensori di ufficio dei ferrovieri hanno continuato a farsi vivi sulle colonne dei giornali socialisti ; nei quali si danr,o ad una difesa generica, senza tentare alcuna dimostrazione demolitrice della mia. Fanno una difesa, per cosi dire sentimentale, che male si dovrebbe addire ai discepoli di Marx

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