Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 8 - 30 aprile 1905

204 RIVISTA POPOLARE secoli. Perciò si deve ritenere ingiusto, partigiano, il. giudizio dell' on. Salandra che nella discussione sull' ultimo eccidio di Foggia la maggiore , se non tutta, la responsabilità l'attribuì alla propaganda ed all'eccitamento dei socialisti. La verità e diversa : i tumulti, le violenze, tutte le manifestazioni dell'odio di classe tormentarono il mezzogiorno molto prima, che vi cominciasse la propaganda socialista. L'affermazione con tra ria, discredita ·chi la fa e non giova alla causa che si vorrebbe servire. Monarchia e feudalismo prima, monarchia e borghesia dopo il 1860 cancellarono ogni · sentimento di giustizia nelle popolazioni meridionali giustificarono la violenza e la vendetta, sparsero a piene mani germi di odio, che generarono la più pericolosa situazione economica , politica e sociale. Non un articolo, ma parecchi volumi occorrerebbero per dimostrare qual' e stata l'opera dei regimi politici che ebbe il mezzogiorno attraverso i secoli. q_u~ ed og~i, perciò ci limiteremo a dare fogaciss1m1 accenm. Pel passato remoto bastano g nesti, che togliamo dal Winspeare (1). Il Barrio della Calabria scrisse: che « ridonda di mostri; voglio dire di regoli e di tiranni, i quali "la saccheggiano e la scorticano ed a guisa di lestrigoni campani si pascono giornaLmente, per una sete inestinguibile e per una ine- . sausta avarizia, dei tr;:vagli dei mortali; essi hanno usurpato le selve, le balza, le terre, i popoli, i fiumi, la caccia, tutti insomma i dirittì" dei popoli ,>. Un magistrato generalizza di più : « Nel Regno i baroni, salva la pace dei buoni, sono tanti lupi rapaci i quali d'altro non si occupano, se non del come possano scorticare i poveri sudditi )>. E il Winspeare , anche lui magistrato illustre, conchiude: « L'amministrazione della giustizia baronale fu tale che ha cancellata per lungo tempo dagli animi dei volgo ogni opinionedi giustizia t di forza pubblica ,>. Col 1848 si afferma la borghesia e si consolida cogli avvenimenti del 1860-61. Qui stesso altra volta abbiamo riprodotto il severo giudizio di Sidney Sonnino sulla borghesia siciliana ; le origini, i metodi , l' azione 2 la psicologia di. qnel.la meridionale non sono diversi. Nitti in una sua conferenza sul brigantaggio cosi ne parla : « La borghesia meridionale. non è nata dal traffico e dall'industria ma da tre funzioni, che la rendevano ugualmente odiosa ai popolo: l' interillediarismo agrario, il piccolo commercio del denaro, le professioni liberali e sopratutto l' avvocatura che Colletta chiamò peste del reame Ji Napoli )). Uno scrittore più di lui conservatore , moderato e vorremmo dire anche reazionario , il Turiello, la giudica più severamente. « La borghesia, che prese il posto della nobiltà, egli dice, nè sotto i re francesi, nè dopo intese e curò il popolo minuto, che cosi non si trovò mai amico. Le terre tolte ai feudi e ai demani la borghesia non le fè rimanere nelle mani degli agricoltori, a c:ui il Re Giuseppe Bonaparte aveva voluto compartirle ,> (2). La borghesia dopo il 1860 sfrutta , divora, municipi, opere pie, monti frumentari, usurpa terre pub- (1) Storia degli abusi feudali. Napoli 181 r p. 62, 64, 82. (2) Governo e governati. Bologna. Zanichelli, 2.a Ed. Fatti pag. r35. bliche impunemente e sfacciatamente. Perciò , dice il Turiello, << ii municipio come corpt) collettivo, nei comuni meridionali è guardato soltanto come rappresentante degli interessi di un ceto, e spesso è odiato anche dove non sia odiato questo ceto ,> (op. cit. pag. 209). E bisogna leggere gli scritti di Franchetti, di Pani Rossi, di Rinaldi, di Fortunato per potere comprendere e stigmatizzare, sempre meno di q nello che si dovrebbe, I' opera della borghesia nei municipi, nelle opere pie, verso le terre pubbliche, ecc. ! D' onde l' odio profondo generale dei lavoratori, specialmente dei contadini, contro la borghesia, che si atteggiò a liberale ; d' onde il brigantaggi.::;, che da secoli parve strumenti) di giustizia in tutto il mezzogiorno; d'onde i.e gesta delle bande del Cardinale Rufio e le ]acqutries; d' ocde la simpatia delle masse oei Borboni, che per odio verso la borghesia liberale· carezzarono la plebe e qualche volta si mostrarono piu giusti dei nobili e dei borghesi; d'on<le le reazioni popolari in favore del governo negazione di Dio del 1799, del 1848, del 1860-61,. che resterebbero inesplicabili, specialmente le ultime, se non si tenesse conto degli avvenimenti poìitici e sociali precedenti. « Il brigantaggio, osserva il Nitti, entrava nel programma del Cardinale Rufio: ~ronio .e Rodio negli Abruzzi, Mammone e Fra Diavolo rn Terra di Lavoro erano i suoi luogotenenti. Il piano del Cardinale era il solo, che potesse riuscire e riusci; dice ai contadini: rubate le case <lei ricchi, sacchegaiate , dividetevi le terre I A Napoli, per la stessa ~sicologia del fenomeno, i Sanfedisti cantano : Chi tene grane e vine Ha da esse giactfbine » ( r) L'educazione - come sembra ironica questa parola per disegnare certi fatti ! - delle masse , poi, veniva completata dai premi che, non di raro, per mano del governo toccarono ai più celebri campioni del brigantaggio. Senza parlare dei :empi più_,remoti si ricordi, che restaurata la monarchia, dopo 1l 1799, Mammone fu creato duca di Cassano ed ebbe pensione di 3000 ducati all'anno (Nitti); e mori tranquillamente pensionato Iosafat Tallarico ... Il bricrantao·aio nel contiGente meridionale spunta ad oan/\non~~nto , da Tito Livio in poi; assunse .le fo~me di lotlél sociale spiccatamente dal 1799 al decennio àel dominio francese e nel 1860-61. Ferocissima la repressione di Manhès; e non scherzò quella italiana, consustanziata e riassunta nélla legge Pica. I contadini impararono a conoscere la nuova Italia coìla fucilazione di 1000 dei loro, colle: morte in conflitto di altri 2500 e colla conJanna di oltre 3000 alla galera in soli 20 mesi ! E per una fatalita i contadini, che odiavano i galantuomini, cioè, i borghesi e i professionisti, appresero colle fucilate che in Italia regnava un Re galantuomo! E avviciniamoci alla c,)ndusione osservando che nel 1848 Carlo Poerio si potè sorprendere ed addolorare per il fatto che m:::ntre la borghesia sof. friva e combatteva per la liberd, i contadini non pensavano che a saccheggiare , :1 dividere le terre. Posteriormente il Genernle Marselli, l' esaltatore del regime monarchico nel mezzogiorno, scriveva : ( r) Chi possiede grano e vino, dev' essere giacobino.

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