Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 8 - 30 aprile 1905

RIVISTA POPOLARE 223 deve cessare ; anche nel rapporto economico e commerciale l'Austria e l'Ungheria devono essere due stati separati. . Ora, se finora l'Austria consentì a pagare la maggior parte delle spese comuni, a pagare addirittura un tributo ali' Ungheria, fu perchè alla sua industria era era riservato il mercato ungherese. Se l'Austria perde questo mercato non vi è più ragione per lei, per la sua industria, di acutare a pagare le spese della egemonia diplomatica ungherese. · Allora l' interesse per la l< grande potenza 11 austro-ungarica verrà a mancare in varie sfere. Patriottismo e affari avranno un fiero contrasto e a giudicarne dai recenti sintomi il primo ne uscirà battuto. Ma altre conseguenza avrà la separazione doganale dell' Austria dall' Ungheria. Procedendo con essa la separazione politica, i due gruppi sentiranno il bisogno di appoggiarsi ad altri gruppi di interessi, così politicamente come economicamente. E questo appoggio non può loro venire offerto che dalla Germania. Non che la divisione doganale coli' Ungheria debba avt!re per l'Austria l' immediata conseguenza dell'unione doganale con la Germania; ma il pensiero di una tale unione sorgerà cer,tamente e non urterà più contro le resistenze che incontrò quando Bismarck se ne fece propugnatore per riannodare i legami strappati nel '66. Da allora le difficoltà politiche pèr tale unione non sono punto cresciute e le difficoltà economiche sono sormon tabili. Le industrie che si Sèntissero danneggiate dalla caduta delte barriere doganali troverebbero certo compenso nelle nuove condizioni di cose create dall'unione nei rapporti con gli Stati balcanici e con la Russia. Le conseguenze di questa unione doganale dell'Europa centrale a cui altri stati aderirebbero sarebbero grandemente vantaggiose per l'Austria e la Germania politicamente come eco. nomicamente. La sua zona d'influenza si estenderebbe -'n ogni senso e servirebbe alla causa della pace meglio di tutti i di - scorsi pacifisti. Ciò che non era utopia mezzo secolo fa, lo può tanto meno essere oggi. Allora l'Austria-Ungheria si presentava eome una unità poli~ica quantunque commercialmente fosse uno stato dualistico. Oggi quella situazione - mutatis mutandis - può ripresentarsi giacchè il dualismo politico sta divenendo una pura unione personale e commercialmente i due st~ti si separano. Da questa separa;done l'Austria finirà per approfittare più dell'Ungheria; la perdita del mercato ungherese sarà compensata dalla unioné doganale con la Germania. Per gli animi ll giallo-neri » la prospettiva non sarà forse troppo piacevole; tuttavia essi devono pur convenire in ciò, che un' Austria-Ungheria legata dall'unione personale non può valer meno della odierna monarchia lacerata dal dualismo. Tutti gli argomenti degli scrittori dello stato maggiore per dimostrare che un esercito unito t: più forte di due eserciti federati non resistono all'osservazione che l' esercito unitario di fatto non esiste più giacchè mostra tali crepe da costituire certo un pericolo maggiore di tutte le debolezie di due eserciti separatamentè organizzati. E infine, non si tratta soltanto della lingua del comando, di esercito unitarjo, d'unione o di separazione doganale; si tratta di avere o no degli eserciti sottoposti ai parlamenti, si tratta del costituzionalismo o dell'assolutismo. E perciò l'Austria gravata dall' assolutismo e dall' invecchiato accentramento accetterà la separazione doganale con la coscienza che questo sia uno stadio necèssario che i due paesi debbono attraversare per fortificarsi e prepararsi alla scuola della indipendenza a una più sicura unione quale le necessità politiche ed economiche la richiedono (Europa, 20 aprile). Preghiamo vivamente gli abbonati che ci domandano numeri arretrati di mandare l'importo dei numeri richiesti. Da oggi, quindi, non terremo conto delle richieste non accompagnate dal relativo importo. RECENSIONI EuGENIOR1GNAN0- Un socialisme en armonie avec la doctrine economique liberale - Paris 1904, Giard et Brière, Lire 7. EuGENIORrGNAN0- La question de l' lièritage. A vec une introduction par Adolphe Landry - Paris, Societé Nouvelle d'Editions - 17, Rue Cujas, 1905 - Cent. 50. Quando fu pubblicato in Italia il grosso volume del Rignano : Un socialismo in armonia colla dottrinea economica liberale noi ci proponemmo di consacrare al medesimo un esame lungo e dettagliato in corrispondenza colla importanza ddl' opera; ma travolti da altre lotte e seppelliti quasi sotto le cataste dei libri, che ci affivano col desiderio di far meglio tra - scurammo anche di fare il minimum strettamente doveroso che si riduce all'annunzio. Siamo lieti, perciò , che oggi la traduduzione in francese nell' importante Biblioteque sociologique internationale diretta dal Worms ci permetta di raparare in parte al nostro torto segnalando ai nostri lettori il lavoro del Rignano. Ci riferiamo ad un lavoro meotre ne sono annunziati due. Ma La question de l'héritage non è che un riassunto del primo, che ha avuto la singolare fortuna di essere stato fatto dal Landry, uno scrittore di prim' ordine di cose sociali e che guadagnò il suo posto con un libro importantissimo sulla proprietà di di cui speriamo di poterci intrattenere più ampiamente. Il concetto fondamentale del Rignano è quello di arrivare alla giustizia sociale gradatamente per mezzo di una larga partecieazione dello Stato, che consentirebbe pure gradatamente di abolire le altre imposte e correggerebbe le iniquità insite nella successione qual' è ora e i danni che ne derivano alla società. Il chiaro autore esamina attentamente tutti i progetti analoghi, che hanno preceduto il suo e eh' è suffragato da una larga dimostrazione matematica. Quello dd Rignano è seducente; dovrebbe accontentare i socialisti riformisti ; ma non sappiamo in verità quanto possano essergliene grati gli economisti liberali, che odiano lo Stato e vorrebbero ridurlo a meno di nulla, mentre secondo il Rignano dovrebbe acquistare una importanza colossale. Per noi in questa pretesa di conciliare il socialismo di Stato più radicale coli' economia liberale sta il maggiore difetto dell'autore. ALFREDVALENSI- L' application de la loi du divorce en France - Paris. Librairie Larose, 22, Rue Souffiot. Crediamo che sia il libro più recente e più documentato in senso positivista sull'importante argomento. L'A. accetta tutte le obbiezioni formulate da Colajanni contro Morselli e difende valorosamente l' istituto del divorzio riuscendo alla conclusione che si debba arrivare al divorzio per mutuo consentimento. E' il parere sostenuto con tanto vigore da Naquet e dai fratelli Margueritte. Ottima la discussione giuridica e la documentazione statistica. PAOLOREVELLI- Il Comune di Modica, Descrir_ione fisico-- antropica - R. Sandron. Palermo, 1904. È una completa ed esauriente monografia abbastanza bene illustrata sul grosso comune della provincia di Siracusa. Cer - tamente l' argomento non è tale da procurargli molti lettori; ma coloro che vi hanno interesse si troveranno contenti di averla consultata. PROF. EMMANUELEPISANI - La eontabilità di Stato in Parlamento - Modica, 1905. L'argomento arido ma interessante è trattato dall' A. con rara competenza e con chiarezza. Vi si tiene conto e degli attacchi volti da Colajanni alla Ragioneria italiana del Ministero del Tesoro e degli articoli e del libro importante del De Flamini. Il Pisani invoca riforme che rendano facile la lettura del bilancio ed impediscano il malanno cronico della eccedenza degli impegni, cui vorrebbe porre un freno salutare il ministro Carcano, con una recente circolare. Il ministro Luzzatti promi~e le riforme. Verranno? Auguriamocelo. Ctt. BooEVELLES- Principes d' economie politique -- Paris. Giard. et Briore. Igo 5. L. 3 .oo. Il libro manca di chiarezza e di precisione. L' A. non appartiene nè alla scuola classica , , .è alla storia , senza essere un socialista. Stabilisce delle premesse o meglio fa la critica della premessa delle altre scuole· e si può argomentare, che egli sia un cont,·attualista per· conchiuderc che tratterà in altre opere dei modi per favorire la produzione e la soddisfazione dei bisogni e dei desiderii degli uomini. Aspettiamo con una certa curiosità quella prossima che ci annunzia sulla proprietà.

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