216 RIVISTA POPOLARE negare che l' Italia molto ha fatto in questi ultimi tempi per l' istruzione agraria, ma sempre però in misura limitata, spe. cialmente in paragone a quello che hanno fatto e fanno le altre nazioni. L'Italia ha solamente 4 scuole superiori di agricoltura, Milano, Pisa, Perugia e Portici; 26 scuole pratiche di agricoltura oltre 16 scuole agrarie libere, sussidiate dal Governo; 9 scuole speciali, a Vallombrosa la scuola forestale, a Firenze la scuola di pomologia ed orticoltura, a Reggio Emilia la scuola di zoott:cnia e cassificio, a Bari la scuola di oleificio ed a Conegliano, Alba, Cagliari, Avelliqo e Catania la scuola di viticoltura ed enologia; 65 cattedre ambulanti di agricoltura sussidiate dal Governo; e 5 cattedre ambulanti governative speciali di viticoltura ed enologia. Nel bilancio di Agricoltura francese la cifra che riguarda l'Istruzione agraria è di L. 3,877,800, e questa cifra in una Nazione che ha 82 scuole di agricoitura , numerosissime cattedre dipartimentali, scuole speciali sparse in tutte le provincie ed insegnamento agrario introdotto in tutte le scuole normali primarie, in vari licei collegi e scuole, è ritenuta dalla Commissione del Bilancio per l'esercizio 1905, esigua. E non parliamo degli altri Stati ancora più progrediti della Francia nelle industrie agrarie, come il Belgio, la Svizzera, la Danimarca che superano l'Italia per quantità e vari"età di scuola; come la Prussia e gli Stati Germanici dove troviamo 14 scuole superiori di agricoltura , -1· scuole superiori di pomologia., r6 scuole medie , ·90 scuole pratiche di agricoltura ; 140 scuole speciali nel solo regno di Prussia, 271 scuole di perfezionamento, cattedre ambulanti senza numero; senza ,contare poi le scuole prìmarie complementari in cui si insegna agraria, di cui ia sola Baviera con 2 milioni di abitanti, ne conta 478; poichè la nostra inferiorità verrebbe provata, o le è, a luce meridiana. L'insegnamento agrario superiore, che è il più. importante è defìcientissimo in [talia. Noi non abbiamo delle scuole che corrispondano a quelle dell' Istituto agronomico nazionale di Parigi e della Scuola di coltivazioni industriali ed industrie attinenti di Douai , nè a quelle d_i ingegneria agraria di Bc:rlino, di Poppelsdorf e di Monaco. Non deve recare maraviglia , ma è la triste realtà , due delle scuole superiori di Agricoltura, quelle di Portici e di Milano, sono sfornite di campi,· cioè della materia prima su cui deve essere diretto lo studio sperimentale degli alunni e dei professori ; ciò che equivale ad una scuola di medicina priva di ospedali. E si pretende in Italia, anzi si aspetta il progresso agrario dell'insegnamento ambulante di insegnanti girovachi , nate da scuole poco scientifiche e vieppiù meno pratiche. Non abbiamo in [talia neanche delle scuole pratiche di contadinelli, ove con un corso temporaneo di almeno 3 a 6 mesi, si istruiscono le masse rurali nei lavori pratici di lavorazione del s.uolo, nel maneggio delle macchine, nei lavori di potatura, d' innesto, nell'arte dei caseificio, oleificio ed enologicia, in tutti quei lavori cioè ove si richieda una certa prontezza e praticità, estirpando così la piaga dell'empirisco e del misoneismo dei contadini, una delle tante cause della stazionarietà del nostro progresso agrario. Ji"Js1Jerienze ag·rarie, acclimazione ecc. (Cap. n. 39, -1,5, 47, -1,8, +9, 50, 51, 52) Per tutto quello che sperimentalmente serve a promuovere l'agricoltura e a JifenderJa dai parassiti invasori, cioè per tutte le stazioru agrarie , per la crittogamia ed entomologia , per le prove di concimazione, acclimazione, per il Museo Agrario, per i vivai di viti americane e per gli oleifici e cantine sperimentali, la spesa complessiva che figura nel bilancio è rappresentata dalla meschinissima cifra di 654,993,00. E si noti che questa cifra diventa ancora più tisica, quando si defalchino 201 ,888,oo tanziati per le 8 stazioni agrarie sperimentali, le quali di spes rimentale non hanno che il nome poicht! tutte sfornite di campi sperimentali, e poichl! funzionano oggigiorno esclusivamente da gabinetti di analisi chimica ; ed altre r;o,ooo circa per spese di enotecnici all 'este:·o, per direttori di vivai di viti americane, per direttore di cattedre di zootecnica , per trasporti e spese per l'applicazione della legge sulla sofisticazione dei vini, per la esposizione e concorsi a premio. Riducendo quindi la spesa alle esperienze agrarie, questa verrebbe rappresentata da L. 350,000 circa. Ebbene in questa somma abbiamo L. 150,000 per l'impianto nel Mezzogiorno d'ftalia dei campi sperimentali governativi, per favorire la prodU1.ione frume,~taria, i quali più che campi sperimentali sono dei semplici campi dimostrativi , utilissimi per stimolare i proprietari alle concimazioni razionali, ma che naturalmente non possono servire agli esperimenti scientifici. Rimangono L. 153.000 per te esperienze af rarie, l'acclimazione, l' <::;ntomoJogia, la grittogamia, stipendi e spese di fitto per i direttori e locali degli oleilìci e cantine sperimentali, e per il museo agrario. Pertanto non è inutile affermare e dimostrare che la vera sperimentazione agraria in Italia è rudimentale e limitatissima: Le stazioni agrarie dovrebber-, essere il campo principale da cui dovrebbe estender•si una maggiore luce nell'arte del"a coltivazione dei campi specialmente oggi in cui, tutta l'economia agricola viene rivoluzionata dalle colltinue scoperte. L t chimica che con Liebig, Lowes e Ville diede i concimi chimici, all'agricoltura, ora con Raleigh, Tesla, Howles, Guntz, Hernpal, Crookes ed altri va preparando la fabbricazione dei nitrati e dei sali ammoniacali con l'azoto libero deli'aria; mette in commerci(. dei preparati formati da bacteri, sotto il nome di nitrag gina ed aHilite che mirano a dare alla terra l'azoto gratuito dell'aria. La batteriologia e Ja crittogamia ci vanno fornendo i mezzi per liberare le· piante dai parassiti ; nel mentre l' agronomica ci va insegnando il mezzo di migliorare la produzione dei fruttti, di creare delle nuove varietà, di introdurre quelle pregiate degli altri paesi. Negli Stati Uniti di America già si riesce a fabbricare l'acido ni~rico ed i nitrati con l'azcto dell'aria; nella Svizzera a Friburgo si fa lo stesso. In Germania si intensificano con le ricerche di Muthamann e di Hofer gli studi per la combustione• elettrica dell'azoto atmosferico. In Francia proseguono gli esperimenti nel Mezzogiorno per la fognatura , i lavori profondi e l'irrigazione sotterranea. Nel Belgio trionfano le ricerche per la coltura forzata della vite, degli ortaggi e degli alberi fruttiferi. Negli Stati Uniti si moltiplica;:o le stazioni per lo studio della frutticoltura, che già ha dato risultati meravigliosi con l'introduzione di varietà finissime, gustose e pregiate di mele, pere, susine, fichi e pesche. E da noi? Nel mentre 111 Germania, in Inghilterra, nel Belgio ed in Francia si estendono i frutteti sperimentali ; nel m!ntre nei bollettini delle stazioni agrarie americane son molte le notizie di esperimenti colturali sopra le piante da frutto, in [talia non esiste nessun campo sperimentale applicato alla· frutticoltura per esperimentare gli effetti della concimazione chimica e dei vari modi di comportamento e di potatura della pianta, la complessa questione degli innesti, e le ricerche per la difesa delle brine e delle gelate primaverili. In tutto il Mezzogiorno d'Italia abbiamo una coltura importantissima, quella del mandorlo; un' altra ancora più lucrativa quella degli ortaggi, ed ancora non vi esiste nessun mandorleto, nessun ortaggio sperimentale. Nessuno studio , si è fatto per dife9dere la fioritura del mandorlo dai geli e dai venti nordici , dalle nebbie persistenti ; nessuna ricc:rca sperimentale per assicurare l'allegamento dei fiori, per preparare varietà tardive e più risistenti alle av.versità atmosferiche. Le stazioni agrarie che son chia:'..ate per giunta sperimentalii non hanno nessun mezzo per eseguire queste ricerche. Tutte,
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