210 Rl VISTA POPOLA E.E nel dare soddisfazione agli anziani. Tardi, ma sem• pre prima d'ora lo stato ha fatto il suo dovere col portare le compagnje in tribunale per farle condan• nare a pagare il loro debito verso gli anziani. L?Illustre Comitato degli Ambasciatori del regno dei ferrovieri, si oppone ; suonando la tromba della rivolta, e rimandando coscientemente le rivendicazioni degli anziani al 1905, tre anni dopo, appunto perchè l' azione si dovesse rivolgere contro la nazione , allora non più colpevole perchè era stato impedito aì suo governo di far pagare _dai veri e reali debitori, che erano le Società, precisamente da -quello stesso ili.mo comitato degli ambasciatori, il quale fa rima con impostori e con traditori; e che ora si presenta con la pretesa semplicemente insensata d'imporre alla nazione di sanare almeno in parte le rovine, causate da violazione di diritti acquisiti, commesse da privati; dopo aver commesso il delitto di aver fermato il corso della giustizia per cui giustamente la Dea indignata gli ha fatto chiudere la porta del sacro tempio in faccia. Ho pur suggerito io, mentre ero Capo gruppo del Sindacato a· Valenza , di tentare la via della quarta Sezione del Consiglio di Stato, ma è stato tempo perduto, perchè le anime tutte altruiste del prelodato Comitato degli ambasciatori non era da quella parte che intendeva volgere i suoi artigli. Perchè? Il perchè lascio che se lo cerchino i lettori. Ed ecco perchè io sono rimasto'·krumiro. E sono rimasto krumiro applicato come lo sarei rimasto macchinista, appunto perchè (non dotato della sublime intelligenza tutta socialista) non ho capito la ragione politica del perchè la nazione debba pagare i debiti delle Compagnie ; perchè non ci teneva punto a partire in guerra contro la patria al servizio degl' illustrissimi associati per il furto legale del pubblico denaro; ed infine, perchè non ho ere• duto serio il seguire un Comitato non d'ambasciatori, ma di semplici traditori , rei confessi , come ho sopra dimostrato; degni non di trattare i nostri ·interessi da pari col primo Ministro del Regno, rappresentante la nazione, ma tutt' al più degni di trattare da pari con dei Commendatori. Ed ora non mi resta, giacchè ho tirato in ballo il primo ministro , di ricordargli il versetto della Bibbia ove Gesù Cristo implora dal padre suo il perdono dei suoi croceftssori - perchè nan sapevano quello che si facevano. Casale, 20 aprile 905. p AOLO MORBELLI lllll 11111111111111111111111111111111111 lii I I lii lllllll lllll li I I I 111111111111111 li I llll lii I sindacati industriali ----~:---- Un giovane, il cni primo passo nella carriera scientifica, potrebbe essere invidiato dai provetti, Carlo Oassola, nella Biblioteca di Cultura Moderna del La+ierza pubblica un libro sui Sindacati industr·iali, che merita l'attenzione speciale degli studiosi delle cose economiche· e sociali (1). Passando sopra a tutto ciò che egli seri ve sul concetto, causa, focme e limiti dei sindacati industriali e che fanno oggetto della prima parte conviene fermarsi (1) Carlo Casso la : I sindacati industriali. Carielli-PoolsTrusts, Bari, 1905. G. Laterza - L. 3,50. sulla fine del cap. 2° in cui rileva il car~ttere storico e relativo della concorrenza; ancora di più su tutto il cap. 4° consacrato ai rapporti dei sindacati con la politica protezionista. Sfata uno dei pregiudizi dei liberisti , che vorrebbero stabilire un rapporto come tra cause ed effetto tra protezionismo e trusts, senza negare che nna certa influenza può esercitarsi dal primo sullo sviìuppo dei secondi. Segnalo, però, la deficienza deUo svolgimento dell'ultimo paragrafo àel cap. 6°, in cui timidamente si lascia comprendere che nello sviluppo dei trusts si può scorgere una conferma della teoria marxista sulla concentrazione della ricchezza. La q,uistione in verità meritava una più larga trattazione pur trattenendosi rigorosamente nell'argomento impreso a svolg~re nel libro. Mi sembra più interessante la seconda parte, che si occupa dei trusts ame,·icani e della lo1·0azione economica e sociale e specialmente rimarchevoli i capitoli 3° (Azione dei T1·usts nel campo della produzione e della circolazione dei prodotti); 4° (I trusts e i prezzi) e 5° (1 trusts e la classe lavoratrice). Qui i giudizi del Oassola , per quanto documentati , mi pare che siano soverchiamente contrari ai trusts specialmente per quanto si riferisce ai p,·ezzi ed ai sala1'ii. Avrei anche amato, che avesse meglio chiarito quale potrà essere la funzione del frust organizzato nell' interesse sociale nell'equilibrare la produzione col consumo rid11cendo al minimum le crisi di sopra-produzione, che riescono nella attua le organizzazione tanto disat;trosa alla ellisse lavoratrice. Si sarebbe trattato di una volata nel campo del futuro; ma quando sono rare e seguono alla esposizione e alla critica severa dei fatti non guastano. Il succo del libro, cui si rimprovera di non essersi_ occupato del lato giuridico, anche per rilevare la impotenza presente del diritto codificat<?, si trova nella Conclusione. Ma qui è bene far conoscere ciò che pensa il Ca8sola, non potendo riassumere un riassunto, colle sue parole. Delle conclusioni, quindi, riproduco questi brani, che sono tra i più caratteristici: e Nella fase della economia ·i sindacati sono emanazione della classe rapitalistica e questa se ne avvale per i suoi fini particolari com-promettendo gravemente gl' interessi generali della Società. Pur astraendo dalla speculazione che il capitale ha celebrato cella creazione dei nuovi titoli industriali, ricorderemo che queste im · prese gigantesche arrecano danni considerevoli in quanto: 1) mirano ad instaurare in ciascun ramo d' industria dei veri monopolii di fatto annullando quella garenzia fondamentale, per quanto imperfetta, dell'attuale organismo economico, che è la concorrenza; 2) impongono, sia pure saltuariamente , ai consumatori quei prezzo massimo che è compatibile colla elasticità dell8'.domanda; 3) dànno modo ai capitalisti di deprimere i salarii e resistere con maggiore energia alle coalizioni operaie; 4) accelerano la concentrazione della ricchezza creando una oligarchia del danaro, oppressiva e tirannica, che con verte la politica dello Stato in politica conforme ai propri interessi particolari. e Nella loro attuale costituzione, possiamo recisamente aff~marlo, i sindacati sono volti a vantaggio ssclusivo
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