Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 8 - 30 aprile 1905

RIVISTA POPOLARE 209 una querela contro chi di diritt0 per « abuso di potere ». . E se si è giunti a fare questo contro me, noto collaboratore allora del Treno dei ferrovieri sotto il pseudonimo di « Frondista », che avevo dato prove solenni di non aver paura e di sapermi difendere, cosa non si sarà fatto e non si brà contro la grande maggioranza di disgraziati che non ha a sua disposizione che il mezzo di obbedire? Ed ora passiamo alla parte economica. Mentre mi trovavo ad essere l'ostruzionista forse più formidabile, nella mia sfera d' azione, di tutta la nazione, ecco che scrivo la mia precedente contro l'ostruzionismo per farmi dire dall'Illustre Comitato degli ambasciatori rappresentanti associazioni economiche arbitrariamenteconvertitein politiche , a scopo di propaganda di partito , che tanto per fare del rumore ho gettato sassi in colombaia (Treno del 30 marzo). No signori, la mia lettera, pubblicata nella 'RJvista del 15 marzo, non gettava soltanto dei saHi in colombaia, ma vi faceva delle vere accuse, le quali avreste avuto l'obbligo di giustificare. Io vi ho accusato di aver suonato la tromba dell'insurrezione nel 1902, non contro le Società ed a favore del personale, ma contro il personale ed a favore delle Società. E quindi non sono stati semplici ed innocui sassi in colombaia, ma cannonate contro il vostro castello di carta costrutto col falso e l' inganno , abusando del possesso della stampa delle associazioni. Solo nel caso improbabile , secondo le assicurazioni pubbliche del ministro in causa Onorevole Giusso e fatte alla rappresentanza della nazione, che la Corte d' Appello di Roma non avesse fatta ragione al Governo, che quale contraente e per diritto d'imperio faceva la causa nello interesse generale dei ferrovieri ; solo in tale caso il personale tutto aveva diritto d' insorgere per richiamare in carreggiata la giustizia, con tutti i mezzi a sua disposizione - ostruzionismo , sciopero e magari la rivoluzione - sicuro allora dell' appoggio morale dell'opinione pubblica. La quale anch'essa non avrebbe potuto a meno che di parteggiare per un diritto riconosciuto dagli uqmini maggiori che la rappresentavano nella controversia, ( Commissioned'Inchiesta Gagliardo). fatto suo dallo stesso Governo che la rappresentava ufficialmente , appunto per rispetto alla pressione politica che essa stessa aveva finito coli' imporre in conseguenza dei 17 anni di alte grida e di quel senso del giusto che finisce sempre con l'imporsi; pcrciocchè non è più concepibile ai tempi che corrono, un governo di assoluto arbitrio , intrufolato da un accolta di masnadieri nel più importante servizio pubblico della nazione; che mentre era la negazionedi Dio per il personale, costituiva un vero disastro nazionale come ebbi la seccatura di dover dimostrare io stesso in una Sèrie di articoli pubblicati nello stesso Treno dei ferrovieri e con maggiore precisione , a base di fatti , in questa stessa 'R._ivista. · Non sarà perciò mai abbastanza deplorata la complicità del Governo del tempo che si rese complice dell' attraversamento della via alla Giustizia , dopo aver proclamatodalla 1ribuna delloStato che giustizia sarebbe stata fatta; attraversamento indecoroso e impolitico , che ora la nazione sconta amaramente ,-,e che non può a meno di lasciare adito a tutti i sospetti contro i suoi autori ; sospetti resi anche più giustificati dal silenzio generale sull'argomento della stampa industriale , la quale ha vuotato il sacco, per salvare la tiratura, contro l' insurre:ione insensata dei ferrovieri, senza una parola però· sulla causa principale che avrebbe messo al nudo il giuochetto da me denunziato sull'ostruzionismo. Solo dopo la sentenza della Corte d'Appello, ripeto, i ferrovieri avrebbero avuto diritto di suonare la tromba della rivolta, qualora fosse stata contraria; ed allora sarebbero stati sicuri di non andar contro una disfatta certa, perchè sarebbero stati c~rtamente compatti e sorretti dalla pubblica opinione. E che quelle vere cannonate abbiano colpito nel segno me lo dice il vostro autorevole comunicato pubblicato sull'Avanti I del 14 corr., col quale non vi siete accorti che non tacevate che ribadire la grave accusa, in luogo di giustificarla. Ed ecco senz'altro il vostro monumentale inciso: « I banchieri ferroviari ai quali interessava assai « che la spinosa questione del personale fosse de- « finita prima che essi intavolassero col governo le « trattative per rinnovare quelle convenzioni che « hanno loro permesso di fare i lauti guadagni che « tutti conosciamo furono ben felici (sono io che « sottolineo) dell'agitazione dei propri dipendenti, << e mentre sottomano la favorirono in ogni modo « ( sono ancora io che sottolineo) non escluso quello « di far incitare alla propaganda da certi messeri « apatici se non refrattari a qualunque atto di « cosciente solidarietà a mezzo di quella stampa « che rispecchia e notoriamente sostiene i loro in- « te ressi crearono quell'opinione pubblica favorevole « ai ferrovieri che indusse il gabinetto Zanardelli- « Giolitti ed entrare in trattative coi rappresen- « tanti dei ferrovieri organizzati. « Il giuoco delle compagnie era per noi evi- « dente. Con piccolo aggravio all' ultimo periodo « del loro contratto tacitare il personale a spese « del Paese, l'eterno minchionato. » Dimanierachè resta confermato ufficialmente dall'Ill.mo Comitato degli ambasdatori del Regno dei ferrovieri , nominato per la propaganda socialista ; che l'inconsultomoto del 1902 è stato fatto per conto dei 73anchieri,incitato da quella stampa cherispecchia e notoriamentesostienei loro interessi della quale , è pure arcinotorio, era a capo il « Treno » dei ferrovieri. Il quale, come organo essenzialmente socialista , ha suonato la tromba dell' insurrezione per obbligare lo stato a ritirare la causa contro le compagnie ed a favore del personale per salvarele Compagniedal disastro di dover pagare gli arretrati al personalecedutodallo Stato pochissimo organizzato e quasi niente socialista, per far convergere una parte dei milioni rubati agli anzianisti a totalebeneficiodell' elemento giovane tutto organizzato e quasi tutto socialista. Sarà forse perchè non sono e non sono stato mai socialista e quindi perchè affetto da cretineria congenita (è risaputo che tutti i non socialisti sono dei cretini) che non ho mai potuto capire la ragione perchè la nazione debba rimborsare i denari rubati da Società. Come non ho capito e non capisco che lo Stato ora debba sostituirsi alle Società ---

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