RIVISTA POPOLARE 195 Stati , posseduti e governati da bianchi fu l' ultimo risultato della nuova politica, che certamente,., fu contraria alle massime seguito per un secolo dall'Inghilterra. Caddero i vecchi i Joli dai loro piedistalli e si ebbe una depl•wevole epidemia nelle idee e nei sentimenti; come tante altre ne subi l'umanità. 11 manicheismo nuovo imperversò e si ebbe una violenta lotta tra il principio del bene e del male. Le cause della nuova reazione furono quattro; 1° la decad,:inza del sentimento rdigioso; 2° la diffusione della corrente dell'idealismo germ~nico; 3° l'tisempio di Bismark; 4o l' infiltrazione nella meute del popolo , ·che Darwin abbia provato scientificamente essere la forza equivalente al Diritto. ( Nineteenth Centu1'y, marzo). ♦ G.. Carano-Donvito : Della dinamica della rlpartiztone del prodotto fra glt elementi della produzione (Contributo alla 1 eorica dello sciopero). - Cardine della dinamica della ripartizione del prodotto fra gli elementi che concorrono a formarlo è, il principio che il prodotto si distribuisca segùendo il grado di complementarità che ogni elemento ha nella proporzione definita produttiva. Quindi man mano che si •postano questi rapporti di complementarità, si sposta, conseguentemente , il rapporto di ripartizione. Non solo, ma reagiscono contro gli elementi in prevalenza e quind· sogi:iocativi, gli elementi produttivi soggiogati; e come, per conseguenza. sia insita nella natura del fenomeno e delle forze economiche una· vis medicatrix che nou permette un prolungato, arbitrario sfruttarnent,, di un elemento della pro<luzione a danno degli altri. Se l'aumento di popolazione avvenga senza che segua al tempo stesso l'aumento del capitale, è naturale che, data già una combinazione precedent~• di forze produttive in una pro• porzione definita, l'aumento di un elemento, senza il proporzionale conseguente aumento degli altri elementi, J'Orterà alla :ncomhinabilità di ttna parte dell'elemento sovra,:resciuto, nel caso no1tro, del lavo1·0. Ma questo sovracresciuto elemento non vorrà, nè potrà starsene inoperoso, avrà anch'esso bisogno di combinarsi, di concorrere alla formazione ed aila ripartizione di Ùn prodotto col quale vivere; ma nella nuova combinazione l'aumento di grado di complementarità del capitale sarà tanto maggiore, quanto maggiore sarà il nuinero di coloro che se lo contenderanno , e, conseguentemente , la parte di ognuno , capitale e lavoro , sul prodotto totale. È troppo noto il processo conseguente a questa necessaria diminuzione del'a parte di prodotto spettante al lavoro , e che porta alla diminuzione della popolazione e quindi dell'offerta di lavoro. Ma , contemporanea10ente , sono operativi altri fattori , altre forze. Non è vero infatti che in questo stato di cose il capitale rimanga atazionario; è evidente invece che l'aumento di popolazione mentre ha svalutato il lavoro, ha pure aumentato il costo dei prodotti , specie di quelli che si ottengono con prevalenza di capitale, cosicchè due correnti vengono a favorire - l'aumento del capitale, e cioè il ribasso del prezzo della mano d'opera e l'aumento del prezzo dei prodotti; effetti entr~mbi, ripetiamo, dello aumento di popolazion"'. Ma intanto, ed inoltre , mentre il capi tale tende a crescere , l' offerta di lavoro tende a diminuire a causa di maggiore mortalità di operai, di emigrazione, ecc. ecc.; e cosi i gradi di complementarità ei vengono spostando a poco a poco in senso inverso, e ricomincia, da parte dell'aumentato capitale , una maggiore richiesta di lavoro ed un aumento quindi della retribuzione del lavoro. E l'aumento di capitale continuerà ancora per altra ragione: questa maggiore retrihuzione che si verrà man mano riassegnando al lavoro non sarà tutta destinata al consumo; i lavoratori escono da un periodo doloroso , con un adattamento alla maggiore parsimonia rl f~ugalità, col ricordo·, inoltre, delle p.\tite durezze; tutto questo farà sì che non tutto il maggior guadagno verrà subito consumato, ma buona parte di esso verrà anche risparmiato, e capitalizzato. Qome nel caso di aument~ di popolazione, così in quello di introduzione cli rnacchine, l'effetto è la esuber·anza. e qLtindi la svalutazione del grado di complementarità del lavoro nella economia produttiva. Ma, tranne il caso, più che eccezionale, di introduzione di macchine che costino più del lavoro manuale dapprima applicato, la 11ostituzione del lavoro meccanico porta normalmente con sè diminuzione di costi ,, , consècutivamente, diminuzione del prezzo dei prodotti, la quale .permette ai consumatori un risparmio. Questo risparmio consente naturalmente un inc1·emento di accumulazione di domanda di lavoro. Ecco perchè se gli etftitti transitori possono e11ere dannosi ora per lo skilled, ora per l'imskilled labour, in definitivo si puh conclude1·e che l' :ipplicazione delle màèchine che scaccia gli operai tend"e a riahiamadi. L'aumento o diminuzione di moneta in airc"alazione porta necessariamente con sè una diminuzione o un aumento nel gl'ado finale di utilità di essa, e quindi anche il suo grado di complementarità rispetto agli a'.tri elementi della produzione scenderà con l' abbondanza e salirà con la scarsezza della medesima. E prendendo in particolare esame il fenomeno di un aumento della moneta in circolazione, avri::mo che, per la nota legge ,le'l grado di utilità finale e delle proporzioni definite, quel bene che sarà esuberante nella combinazione produttiva si deprezzerà col crescere dell'abbondanza di esso, e, più che proporzionalmente al 11uodeprezza.m:nto, se ne del-.lrminerà . 0 pes110 un maggior c·ousumo, ,L1entre succederà nel cont-,mpo io studio per una 111igliore destinazione e sfruttamento di esso, conseguentemente per la formazione di nuove combinazioni produttive i cui possa entrare in nuove proporzioni l'demento sovrabbondante. Una maggior parte di questo circoLrnte vene poi spesa per l'accresciuto prezzo dei p1•odotti. Tutti i miglioramenti che possono introdursi nella produzione e scambio dei prodotti , si risolvono, in· conc1ueioue, o in risparmio sull,l mano d'opera, o in risparmio sul capitale, o in risparmio sull'opera organizzatrice e direttrice, Ed anzi la tendenza e lo sforzo per miglioramenti s'appuntano proprio cot1tro quegli ehimenti il cui grado di complumeutarità si sia venuto di molto elevando rispetto agli altri elementi. Però quando il lavoro è già a un grado elevato, s'introducono, per reazione, le macchine e -tutte quelle alti e modificazioni e quei miglioramenti uel sistema produttivo , che valgano a risparmiare sul lavoro. Quando il capitalè, per la sua scauezza, tenda a conquistare una 1•osizione tirannica, semrre rispetto agli altri elementi, questi reagis.,ono, cercl\u do di ottent•re un riparo coi miglioramenti nel sistema del credito, coli' aumentare la rapidità di circolazione, col richiamo di capitali esteri, o emigrando essi stessi ( cosl deprt\zzati ali' interno) verso l' Pstero, ecc., ecc. similmente quando l' imprenditore, con le sue speciali attitudini, ha acquistato, di fronte al lavoro ed al capitale, una elevata importanza ( e così pure i lavoratori istruiti d1 fronte ai non istruiti), gli altri elementi , naturalmente soggiogati, tendono incessantemente verso quei miglioramenti che valgano a mitigare la esagerata potenzialità dell'elemento in auge (Rivi.sta inter,iazionale di scie, ze suciali, febbraio 1905). 11111111111111111111111 Il lllll li lii lii li I I I I I I I li I li I li li I li li I I I li lii li I li 111111111111111 ~ECENSIONI CH. RAPPOPORT- La philosofie de l' histoire comme science de l' evolution - Paris. Librairie G. Jacques. 36, Boulevard Saint. Miche!. L. 3,50. · Il libro è poco voluminoso; ma molto interessante e fa onore al socialista russo. Ch. Rappopert ·comincia dal rilevare le incertezze e le contraddizioni delle cosidette leggi storiche e le difficoltà delle prèvisioni affermando che il problema della libertà non si oppone assolutamente alla constatazione delle leggi della storia. Le teorie della -filosofia della storia che esamina sono le seguenti : 1° La teoria o legge catastrofica - la più primitiva, che vuole incamminato il mondo verso la catastrofe inevitabile. 2. 0 La legge del ciclo o dei corsi e dei ricorsi di Vico. 3. 0 La legge della periodicità di Buckle. 4. 0 La legge dell'evolu,rione, che può essere qualificata o legge del progresso non qualificata o evoluzione tout court, che riesce all'obbiettivismo fatalista. 5. 0 La legge di tenden,ra che non è bene esaminata dall' autore. 6. 0 La legge della dipenden,ra o dei Jattori bene distinguendo , contro i marxisti , le cause determinanti colle condi,rioni necessarie dell' evoluzione storica. Bene osserva eh' è contestata la legge del progresso o evo - luzione qualificata; ma è fuori di discussione la legge generale
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