RIVISTA POPOLARE 187 oli di seme è poi la causa del ribasso nel prezzo. Difatti mentre gli oli di Lucca si quotano ancora a rno e I IO lire l'ettolitro, quelli meridionali sempre scadenti e grassi ·non vengono pagati che che da 60 a 70 lire l'ettolitro. - Simi1mente al vino ed all'olio un altro prodotto italiano si trova· in grave crisi: è il prodotto degli agrumi; la cui coltura occupa una superficie. in ltalia di circa 40,000 ettari di terreno con una produzione fra aranci, limoni, bergamotti e cedri di oltre 36 milioni di centinaia di frutti. Il nostro mercato principale è stato fino ad ora quello americano; vengono di poi quelli Austro-Ungarico, Russ_oe Alt::manno. Ma oggi l' Amenca ci ha superato nella produzione, e così la rkhiesta di agrumi da quei mercati è venuta meno. I nostri prodotti oggi hanno subìto per causa della crisi una diminuizione nei prezzi del 25 °lo· Il consumo mondiale degli agrumi e m aumento in tutti paesi , specialmente nella Gran Bretagna, nella Germania e nell'Austria, ma la produzione è pure accresciuta non solo in Europa, ma nell'Asia Minore, nella Palestrina e nella Siria dove è il capitale e l'attività tedesca che la .sfrutta; nelle Antille e nelle Bahame; nella California, nel Messico, nella Luigiana, nella Floridia e presto ancora nell'Isola di Cuba e a S. Dominco; e poi ancora nell'Arcipelago malese, nell'India e nella Cina. L'Italia quindi ha di già dei potentissimi rivali in questo commercio; altri ne sorgeranno presto, onde tl nostro avvenire, se non si provvederà 1.,ome diremo in seguito , sarà triste. - La produzione delle frutta e degli ortaggi potrebbe rappresentare per l'Italia una fonte inesauribile di ricchezza. li consumo di questi prodotti in quasi tutti i paesi del Nord è addirittura enorme, tanto che se ne è trovata utile e lucrativa la coltura in grande, sotto i vetri, nel Belgio, nell'isola di Jersey ed in Germania. L'Italia col suo clima, potrebbe essere la nazione favorita nella produzione di queste derrate tanto riricercate, specialmente. nella produzione delle primizie che così bene crescono nel· Mezzogiorno e nelle isole. Ma invece da noi la fruttificoltura e l'ortalizzia non hanno preso quello sviluppo che le nostre condizioni di terreno e di clima acconsentirebbero. E al solito, sono l'America con le vaste coltivazioni della California, l'Egitto, la Francia, il Portogallo, l'Australia, la Nuova Zelanda e perfino il Belgio con le colture ndle serre, che vengono a prendere il posto dell'Italia nella produzione e nel traffico di questi prodotti. - Non meno deficiente è in ltalia la coltura e produzione dei pascoli e quindi del bestiame, tanto che per alcuni pro• dotti (equini) siamo tributari all'estero per più di 30 milioni all' anno. Ancora in molte regioni , specialme?te nell'Italia meridionale, non si conosce quasi la coltura dei prati artificiali, essendo in uso ancora i pascoli ed i maggesi. Quanto sia scarsa la produzione foraggiera da noi, bastano le seguenti cifre a dimostrarlo: Fia 15,419,000 ettari di terreno sotto coltura, vi sono 7,764,680 ettari a coltura foraggera il 50 °/0 dell'area coltivata e il 26 °/0 dell'area geografica. Ma a quèsta superficie foraggiera dobbiamo ancora aggiungere, ettari 359-000 di pascoli alpini ed un milione di ettari dei 3,734,392 di terre incolte, quasi tutte utilizzate a pascolo. In totale quindi abbiamo un' area foraggiera di ettari 9,500,000 'circa, cioè il 33 °lo della superficie totale e il 6 1 °/ 0 dell'area in coltura. La Francia invece sopra una superficie totale di ett.ari 52,321,548 ed una superficie coltivata di ettari 36,977,098, ha ettari 13,231,555 a coltura foraggiera·; vuol dire-il 25 °/0 dell'area totale ed il 35, 78 °lo dell'area di coltura. La Germania ha ·ettari r 5, 175,525 a coltura foraggiera sopra un'area colturale di ettari 35,165,000 ed un'area geografica di' ettari 54,049,000, cioè si trova a pascolo il 43 °lo dell'area di coltura ed il 28 °/0 del territorio geografico. La Svizzera sopra una superficie geografica di ettari 4,, 34,600 di cui il 28 °lo è improduttiva ed il 29 °lo a foresta , à ettari 1,480, r86 di pascoli e prati, vuol dire il 35 °lo della superfi.:ie totale. E lo stesso si può dire del Belgio che à un 'area foraggiera di ettari 86 1,ooo sopra una superficie di ettari 2,945,557 di cui 2,085,980 a coltura, cioè 29 °/0 dell'area totale ed il 44,90 °lo dell'area a coltura. E percanto, nonostante che gli altri paesi hanno un territorio soggetto a coltura foraggiera proporzionatamente inferiore di gran lunga al nostro, pure vi mantengono per la razionalità della coltura e pl.!r lo sviluppo dei prati artificiali , un numero di bestiame superiore al nostro. Difatti ecco la proporzione : Area foraggiera Equini Bovini Ovini ettari numero numero Italia 9.500.000 2.030.000 5.000.000 8.700.000 Francia 13.23 1.555 3.464.304 14.520.832 2 1.737.486 Germania 15. 175.525 4. 184.099 19.oor. rn6 12.818.869 Belgio 861.036 271.527 1.420.576 235.722 Gran Bretagna 14.984. 189 1.511 .431 6.763.834 26.337.200 Svizzera 1.480. 186 I 29.762 1.340.375 574.072 E per ogni rno,ooo ettari di superficie a pascoli, prati e landl.! abbiamo il seguente numero di bestiame : Equini Bovini Ovini Totale bestiame Italia 21.368 52.631 91.578 165.604. Francia 26.182 109.743 164.284 300.209 · Germania 27.571 125.208 84.865 237.644 Belgio 31.534 165.031 27.376 223.341 Svizzera 8.766 90.554 38.783 138. 103 Gran Bretagna 10.086 45.140 176.033 231.259 L'Italia è l'ultima fra le nazioni nella coltura foraggiera e nell'allevamento del bestiame. E si deve pur notare che noi abbiamo pur tenuto conto nell' area complessiva foraggiera delle lande e brughiere che danno sempre magrissimo pascolo, mentre che se avessimo rapportato i calcoli alla coltura sola foraggiera che è -maggiormente produttiva dove più attiva è l'agricoltura, allora la nostra inferiorità sarebbe risultata più accentuata. - Infine, pur sorpassando alle colture e produzioni minori, l'indice della nostra inforiorità , come una delle più grandi cause della povertà del suolo italiano, ci viene rappresentato dalla coltura forestale e dall'estensione dei nostri boschi. L'Italia è la nazione, in rispetto alla sua superficie geografica, meno provista di boschi, quando dovrebbe,. a causa della sua configurazione e dell'estensione della sua superficie montana, essere una delle nazioni meglio provista. Sopra una superficie geografica di ettari 28,664,843, noi abbiamo ettari 4,505,000 di terreno a boschi e castagneti; cioè I f 6 appena della superficie totale. E si noti che in Italia esistono oltre 3,734,392 ettari di terreno montuoso , incolto . o lasciato a pascolo, altri ettari 40,000 di dune e spiaggie marine, e per lo meno 500,000 ettari di terreno montuoso, soggetto a frane, e a forte pendio che viene sfruttato nelle provincie meridionali ed in Sicilia con un~ magrissima coltura a cereali; in complesso più di 4,274,000 ettari di terreno ove si impone la coltura forestale. L'Italia quindi mentre potrebbe avere un'area complessiva a .bosco di ettari 8,779,000, più di un quarto della superficie totale cioè il 30 °/0 circa, ne ha invece solamente un Sf'sto cioè il 17 °lo circa. Differente è la superficie boschiva negli altri paesi. La Russia ne ha ettari 183,447,000, il 37,3 °/0 in rapporto alla superficie totale; la Germania ettari 13,927, rno, il 25,8 della superficie geografica; la Svizzera ettari 852,184, il 20,5 °/0 della superficie geografica; la Francia· ettari 9,521,568, il 18,8 Ofo; l'Austria ettari 9,777,414 il 34,6 O/o; l'Ungheria ettari 9,024,659 il 27,9 °/0 ; la Serbia ettari 2,231,581 il 46,2 °/0 ; il Giappone ettari 19,303,000 il 49 °fo in rapporto alla superficie totale.
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